Cultura

La solidarietà nei messaggi presidenziali di Mattarella. Dialogo con i cittadini e “pedagogia democratica”

Uno studio di Pino Pisicchio, pubblicato da Cacucci editore, sulla “frequenza” dei temi sociali nei dieci messaggi del Capo dello Stato (otto messaggi di fine d’anno e due messaggi nelle cerimonie di giuramento), e in particolare della solidarietà come “dovere costituzionale”. La chiave stilistica dei messaggi: privilegiare il dialogo dei cittadini in una chiave di pedagogia democratica        ***** Un lavoro certosino e dettagliato quello fatto da Pino Pisicchio: esaminare i testi dei messaggi del presidente della Repubblica Sergio Mattarella ( 2015-2022)  per vedere come sono declinati i temi sociali nel discorso presidenziale, i temi del lavoro, del diritto alla salute, la mancanza del lavoro, la tutela , la previdenza e sicurezza sociale,  la tutela della famiglia, i diritti sociali. Ma nell’introduzione Pisicchio tiene a mettere in parallelo, ognuna nel suo campo, due figure che si stagliano nel panorama della politica e nel dibattito pubblico italiano dichiarando con “chiarezza esemplare” l’urgenza della solidarietà. Una è quella di papa Francesco, che “non manca quotidianamente di evocare le ragioni della solidarietà umana, con l’enciclica “Fratelli tutti”, tracciando un percorso di aspirazione mondiale alla fraternità e all’amicizia sociale che si giova di una visione organica, riconoscendo come, in un mondo globalizzato e interconnesso, ci si salva solo insieme”.       L’altra figura, al vertice delle istituzioni civili dello Stato italiano, è il presidente Mattarella, la cui voce si leva per “rammentare la necessità costituzionale dell’eguaglianza e della solidarietà”. “Se il ruolo del Capo dello Stato, che è ontologicamente proiettato verso l’unità nazionale, si intride dello stile impresso dall’uomo, dalla sua personalità, dalla sua peculiare cultura, ebbene – afferma Pisicchio – può essere detto che il presidente Mattarella ha ben caratterizzato il suo settennato e i quasi due anni del secondo, con una specialissima attenzione ai temi della solidarietà valorizzando in

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Politica

Premierato elettivo, la lezione di un maestro come Sartori

Il premierato elettivo è stato sperimentato soltanto in Israele e “l’esperimento è già stato cancellato dopo tre prove tutte disastrose”. Forse basterebbe di meno: una sfiducia costruttiva e il potere di chiedere la revoca del mandato del ministro non più idoneo, per esempio, accompagnato da un decente sistema elettorale che ripristini la scelta dal basso, per esempio. Una legge finalmente chiara, condivisa e che non meriti la “um” ( da latinorum ) da azzeccagarbugli.

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Mondo

Verso le elezioni / Europa. La lunga vigilia

Il voto del prossimo giugno ha dentro molto di più: il destino stesso di un’Europa ferita da attacchi esterni e da fratture interne, avvelenata da un ideologismo nazional-populista, che, per quanto meno impattante rispetto a qualche anno fa, continua ad essere pericoloso, impastandosi con l’unico punto di convergenza tra i sovranisti americani alla Trump, e quelli asiatici come Putin e Xi: il ridimensionamento dell’incomodo europeo sulla scena mondiale. Per l’Italia occorrerebbe ritrovare un idem sentire per difendere gli interessi nazionali concretamente e partecipare alla costruzione della nuova Europa da protagonista, ricordando che da vent’anni non ci viene riconosciuta la carica del Presidente della Commissione-l’ultimo è stato Prodi- e che dalla riforma del 2009 non abbiamo mai avuto il Presidente del Consiglio europeo. Avrebbe senso, forse, ritrovarsi tutti su una candidatura di caratura e reputazione internazionale come Mario Draghi. Occorre, dunque, scrivere una seria agenda italiana per il futuro dell’UE.

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Politica

La madre di tutte le riforme e i ri-Costituenti in action. Il premierato elettivo solo in Israele ed è fallito

Pensare di cambiare la forma di governo solo con un intervento chirurgico è- mi si consenta- molto velleitario. Perché le riforme costituzionali, faccenda che riguarda il Parlamento, continuano ad essere proposte sempre dal governo? Se l’obiettivo è la stabilità, ci sono altri modi, non c’è bisogno di mettere a soqquadro la Costituzione

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Politica

Regole del gioco: ricominciare dalla rappresentanza

Un parlamentare di lungo corso, con la stoffa dell’esperto politologo, rivolge in questo articolo un invito a riflettere sul declino del Parlamento, sul cambio di ben quattro leggi elettorali ( dal ’93 al 2017), sulla cancellazione del voto di preferenza ( in vigore in tutti gli altri tipi di elezione, da quelle locali, regionali alle stesse elezioni europee), sulla diserzione degli elettori dalle urne

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Cultura

I buoni libri fanno volare le idee e le buone idee fanno volare i libri. La Summer school dell’Academy Spadolini

I buoni libri diffondono le buone idee e le buone idee generano i buoni libri. È su questa corrispondenza tra cultura e politica che si basa un vero e serio dibattito culturale senza il quale non può esistere né un vero dibattito politico, né un serio sviluppo culturale. Un matrimonio tra Cultura e Politica che era solido e sanamente consolidato ai tempi di un grande storico, intellettuale e presidente del Consiglio come Giovanni Spadolini, ma che oggi vive un vero divorzio alimentato dai mali del presentismo, del dilettantismo e del vannaccismo (da ultimo), che non permettono la circolazione di buone e idee, né la lettura e l’attenzione verso i buoni libri. Contro questa degenerazione abbiamo fondato L’Academy di cultura e politica Giovanni Spadolini, che tra le sue tante attività ha annoverato una sorta di Summer school a Sabaudia per promuovere tra i suoi obiettivi principali: il rilancio del senso della memoria storica, il risanamento del divorzio tra politica e cultura, la valorizzazione dei principi del merito e della concorrenza e, non meno rilevante, la denuncia (e il tentativo di superarle) della troppa divisività, dei troppi clan e cerchi magici che ci sono nel nostro Paese. Seguendo tale impostazione si è conclusa sabato 2 settembre, nella bella cornice dell’hotel Oasi di Kufra, a Sabaudia, la rassegna “L’Oasi dei Libri .  Lezioni sulla contemporaneità in vista del futuro”, che, oltre ad essersi configurata anche come Summer school dell’Academy di cultura e politica Giovanni Spadolini, ha assunto, nei mesi delle sue attività, anche la veste di vero e proprio “Cenacolo della cultura”. Al cui termine è stato assegnato come riconoscimento conclusivo, un premio, tra i tredici libri della rassegna, al libro di Alessandro Barbano L’inganno. Antimafia. Usi e soprusi dei professionisti del bene (Marsilio), che è stato presentato, tra gli altri, con grande

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Economia

Nomine: appartenenza, marketing e ( forse) un pizzico di Confucio

È giusto, ovviamente, che il governo dica la sua su chi deve rappresentarlo nell’impresa di Stato, ma è giusto pure che la scelta cada su personalità all’altezza. Insomma: un pizzico di merito confuciano, due terzi di criterio Bernabei, una spruzzatina di Cencelli. Shakerato, non mescolato. Come piaceva a James Bond.La presidente può farsi protagonista di una nuova stagione, capace di valorizzare il merito e la competenza.

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