Sisifo, il mito dello spione e la coazione a ripetere
Un’altra puntata della lettura dei tempi d’oggi con la lente della mitologia classica
Un’altra puntata della lettura dei tempi d’oggi con la lente della mitologia classica
Leggere la politica, in questo caso la giustizia, con le figure della mitologia classica
Capire l’oggi con i personaggi della mitologia classica
Il premierato elettivo è stato sperimentato soltanto in Israele e “l’esperimento è già stato cancellato dopo tre prove tutte disastrose”. Forse basterebbe di meno: una sfiducia costruttiva e il potere di chiedere la revoca del mandato del ministro non più idoneo, per esempio, accompagnato da un decente sistema elettorale che ripristini la scelta dal basso, per esempio. Una legge finalmente chiara, condivisa e che non meriti la “um” ( da latinorum ) da azzeccagarbugli.
Il voto del prossimo giugno ha dentro molto di più: il destino stesso di un’Europa ferita da attacchi esterni e da fratture interne, avvelenata da un ideologismo nazional-populista, che, per quanto meno impattante rispetto a qualche anno fa, continua ad essere pericoloso, impastandosi con l’unico punto di convergenza tra i sovranisti americani alla Trump, e quelli asiatici come Putin e Xi: il ridimensionamento dell’incomodo europeo sulla scena mondiale. Per l’Italia occorrerebbe ritrovare un idem sentire per difendere gli interessi nazionali concretamente e partecipare alla costruzione della nuova Europa da protagonista, ricordando che da vent’anni non ci viene riconosciuta la carica del Presidente della Commissione-l’ultimo è stato Prodi- e che dalla riforma del 2009 non abbiamo mai avuto il Presidente del Consiglio europeo. Avrebbe senso, forse, ritrovarsi tutti su una candidatura di caratura e reputazione internazionale come Mario Draghi. Occorre, dunque, scrivere una seria agenda italiana per il futuro dell’UE.
Pensare di cambiare la forma di governo solo con un intervento chirurgico è- mi si consenta- molto velleitario. Perché le riforme costituzionali, faccenda che riguarda il Parlamento, continuano ad essere proposte sempre dal governo? Se l’obiettivo è la stabilità, ci sono altri modi, non c’è bisogno di mettere a soqquadro la Costituzione
Un parlamentare di lungo corso, con la stoffa dell’esperto politologo, rivolge in questo articolo un invito a riflettere sul declino del Parlamento, sul cambio di ben quattro leggi elettorali ( dal ’93 al 2017), sulla cancellazione del voto di preferenza ( in vigore in tutti gli altri tipi di elezione, da quelle locali, regionali alle stesse elezioni europee), sulla diserzione degli elettori dalle urne
“La caduta del fascismo fu anche una questione di virgolette: il giorno dopo il 25 luglio i giornali cominciarono a scrivere ‘duce’ ” (Franco Lombardi, filosofo)
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