Comparini: ecco i progetti di Thales Alenia Space

Per l’innovazione e lo sviluppo dell’economia spaziale del nostro paese

Intervista all’ing. Massimo Comparini, amministratore delegato di Thales Alenia Space. "Per affrontare la sfida faremo assieme ai partner principali quali Avio, Leonardo e Telespazio appello alla nostra esperienza multidisciplinare". I nostri progetti e attività, con i servizi che offrono tramite i satelliti, hanno una positiva ricaduta sulla vita quotidiana delle persone. Dal Pnrr un finanziamento quinquennale di 2,3 miliardi per le attività spaziali. Sono sostenitore di un sistema che favorisca la nuova imprenditorialità e consenta ai giovani ricercatori di confrontarsi con sviluppo di soluzioni e prodotti innovativi, creando economia ed occupazione.

Ingegner Comparini, negli ultimi anni nel settore spaziale c’è stata una accelerazione importante, grazie – Lei lo ha sottolineato più volte – alla evoluzione tecnologica, alla digitalizzazione, alla miniaturizzazione. Ci può indicare alcuni dei progetti più significativi?

L’Italia è un Paese con grande tradizione spaziale che ci ha portato, dalle prime ricerche del Prof. Broglio,  Generale della nostra aeronautica e pioniere delle attività spaziali in Italia,  ad essere dopo gli Stati Uniti e l’Unione Sovietica il terzo Paese a lanciare un satellite artificiale in orbita, aprendo l’era delle missioni spaziali, e ci ha consentito di contribuire negli anni a tanti progetti spaziali con ruoli di primissimo piano.

 

 

 

 

Per non parlare dell’Agenzia spaziale europea…

Tradizionalmente siamo sempre stati il terzo contributore della Agenzia Spaziale Europa, con progetti nazionali di particolare rilevanza – pensiamo alla sviluppo a partire dai primi anni 2000 della costellazione Cosmo Skymed – e con una storia di importanti cooperazioni bilaterali con gli Stati Uniti, ad esempio nella costruzione di circa il 50% della stazione spaziale internazionale. Negli ultimi dieci anni le attività spaziali hanno visto nel Paese un ulteriore consolidamento e sviluppo con una forte accelerazione nelle ultime due conferenze ministeriali – le riunioni ove i ministri degli stati membri dell’ESA decidono priorità e fondi per il triennio successivo – che hanno sancito un ruolo di traino e di leadership europea in tutti i domini, l’esplorazione spaziale, l’osservazione della Terra, la navigazione satellitare e le telecomunicazioni spaziali del futuro basate su tecnologie quantum .

E oggi l’Italia com’è messa a livello di leadership?

Oggi, grazie a competenze trasversali che vanno dal presidio delle tecnologie abilitanti fino al know how sistemistico essenziale per il concepimento di nuove architetture e la guida di missioni complete, l’Italia ha un incontestabile leadership nei sistemi per l’osservazione della Terra in particolare con tecnologia radar. Per il programma Copernicus abbiamo completato gli ultimi due satelliti della serie della sentinelle 1 – grandi radar per osservazione delle terre emerse – e stiamo progettando le nuove missioni per il monitoraggio dei ghiacci, dei poli e del territorio ad esempio le grandi aree forestate. Sensori fondamentali per costruire un pianeta sostenibile.

E per la presenza umana nello spazio?

In questo campo stiamo costruendo nei nostri stabilimenti di Torino i moduli pressurizzati, gli ambienti ove vivono gli astronauti in assenza di gravità, per la prima stazione commerciale in orbita bassa terrestre, per la prima stazione orbitante in orbita cis-lunare – il gateway lunare –  e speriamo nei prossimi anni per i primi habitat per la superficie lunare.

Dopo avere concepito la sistemistica della costellazione per la navigazione satellitare Galileo, altra flagship dei programmi spaziali della Commissione Europea, oggi abbiamo la responsabilità di progettare e produrre anche i satelliti della seconda generazione per servizi ancora più sofisticati.

Uno stimolo importante poi lo abbiamo dalle attività spaziali oggetto del Piano Nazionale di Recupero e Resilienza per le quale stiamo sviluppando e costruendo un segmento della costellazione di osservazione della Terra IRIDE con la produzione fino a 12 satelliti concepiti per nuove costellazioni e un veicolo per servizi in orbita quali, ad esempio,  il mantenimento degli assetti estendendo la vita operativa, la costruzione di moduli in orbita e la rimozione di detriti spaziali.

Ci sono delle ricadute sulla vita quotidiana della gente? mi riferisco ai possibili servizi, alle infrastrutture spaziali…

Assolutamente si! Oggi abbiamo una pluralità di servizi a valore aggiunto, ad esempio quelli geospaziali resi possibili dai satelliti che osservano la Terra dallo spazio, servizi ormai pervasivi nella nostra società. Agricoltura di precisione, gestione delle risorse naturali, ad esempio quelle idriche, monitoraggio del territorio, gestione delle emergenze, sono solo alcune delle applicazioni che utilizzano le immagini e i dati generati dallo spazio. L’evoluzione della società digitale è connessa alla necessità di scambiare sempre più velocemente grandi quantità di dati e le comunicazioni satellitari sono indispensabili per essere connessi every time, every place. La connettività satellitare e i servizi ad essa collegati sono essenziali oggi per la nostra economia, le nostre comunità e la nostra vita sociale. Non da ultimo il posizionamento satellitare; attraverso il sistema europeo Galileo – oggi stiamo sviluppando in Italia i satelliti della seconda generazione – abbiamo una serie di servizi ormai pervasivi nella nostra vita quotidiana, nella gestione delle infrastrutture, nella gestione di una mobilità sempre più intelligente e sostenibile.                                                                                                 Se una tempesta solare di particolare potenza rendesse inutilizzabili le migliaia di satelliti che orbitano attorno alla terra la nostra giornata di lavoro, di studio, di svago non potrebbe essere la stessa! Torneremmo indietro in un colpo di decenni!

Visto che siamo in presenza di due guerre – in Ucraina e in Medio Oriente, Le domando: alcuni dei progetti dell’aerospazio hanno a che fare con la difesa? In che termini, ci può fare un esempio?

Le tecnologie spaziali, analogamente a molte tecnologie di uso comune, hanno una intrinseca applicazione duale, in campo civile e in campo militare. Le infrastrutture spaziali sono essenziali per comunicare nella attuale società iperconnessa e lo sono per comunicare sul campo di conflitti. L’osservazione della Terra è essenziale per costruire un futuro sostenibile del e sul nostro pianeta e lo è per l’intelligence e la sicurezza. La navigazione satellitare è importante per assisterci nei nostri viaggi e naturalmente lo è per la difesa. Lo spazio non a caso nel 2019 è stato inserito dalla NATO nel novero dei domini operativi assieme allo spazio cyber affiancandosi ai domini tradizionali.

Nel settore di cui Lei si occupa quale spazio – scusi il gioco di parole – hanno le startup, i progetti innovativi, i giovani ricercatori?

Spesso si identifica la capacità di innovare con la necessità di costituire una nuova impresa, una start up. Io sono contrario a questo modello in quanto ho cercato sempre nelle varie posizioni avute in azienda di sviluppare un ambiente innovativo e propenso alla ricerca e sviluppo anche non con ricadute applicative a breve.

Sono però molto attento e sostenitore del processo innovativo diffuso e sono assolutamente convinto che un sistema che favorisca la nuova imprenditorialità e consenta ai giovani ricercatori di confrontarsi con sviluppo di soluzioni e prodotti innovativi, creando economia ed occupazione, sia un grande opportunità nei settore ad alta tecnologia e lo sia anche per l’Italia. Negli ultimi tre anni abbiamo triplicato i contratti erogati alla filiera delle piccole e medie imprese italiane, molte di queste sono proprio start-up che hanno in sviluppo nuove tecnologie e nuovi concetti applicativi.

Il Pnrr, che ha fondi per tutto e per tutti, prevede anche risorse per le vostre attività , i vostri progetti?

Il PNRR ha dedicato alle attività spaziali una quota di finanziamenti significativa di 2,3 miliardi di euro nel quinquennio 2022-2026. Diversi sono i progetti che ci vedono coinvolti. Per la costellazione IRIDE – un miliardo di euro dedicato a una infrastruttura innovativa per l’osservazione del territorio – contribuiremo alla realizzazione della costellazione con satelliti innovativi e sofisticati modi operativi che garantiranno  un elevato tempo di rivisita fornendo dati integrabili sia con quelli di infrastrutture spaziali già esistenti, quali la costellazione COSMO-SkyMed, il sensore iper spettrale Prisma, i sensori del programma europeo Copernicus, sia con dati in-situ.

I satelliti di responsabilità di Thales Alenia Space saranno realizzati in Italia grazie al contributo dell’intera filiera delle PMI e forniranno dati preziosi non solo ai ricercatori che studiano l’evoluzione delle condizioni ambientali del nostro paese ma anche alla Protezione Civile e ad altre Amministrazioni pubbliche per garantire la tutela delle coste, il monitoraggio delle infrastrutture critiche, la qualità dell’aria e le condizioni meteorologiche i dati forniti da Iride saranno preziosi.

Space Factory – Thales Alenia Space guida un Raggruppamento Temporaneo di imprese per la realizzazione di un sistema di fabbriche spaziali interconnesse locate in Italia che sarà operativo entro il 2025. Uno degli elementi chiave di questo progetto interconnesso è la realizzazione di una facility – Space Smart Factory –  interamente digitale per la progettazione, produzione e test di satelliti. Si tratta di un vero e proprio digital hub che utilizzerà tecnologie avanzate durante tutte le fasi della realizzazione di un satellite, quindi progettazione, assemblaggio integrazione e test, quali gemelli digitali, tecniche di realtà virtuale e aumentata, simulatori integrati con la filiera ed elementi di automazione (robot/cobot). La facility sarà dotata di camere pulite altamente versatili e flessibili per supportare l’integrazione e test di un’ampia gamma di costellazioni di differenti grandezze  nonché satelliti di osservazione della Terra, esplorazione spaziale e altre applicazioni.

 

 

 

Altri progetti e altri contratti?

Thales Alenia Space ha firmato infine con l’Agenzia Spaziale Italiana (ASI) un contratto per la progettazione, sviluppo e qualifica di un veicolo per la missione dimostrativa dedicata ai servizi in orbita – In Orbit Servicing (IOS). Un numero crescente di satelliti orbita intorno alla Terra per soddisfare diverse esigenze, dalla geo-localizzazione alla connettività, dalle previsioni meteorologiche al monitoraggio ambientale e molto altro ancora. Il progetto consentirà lo sviluppo di assistenza in orbita per rispondere alle esigenze in continua evoluzione dei satelliti.  Le attività di In-Orbit Servicing rappresentano un vero e proprio cambiamento di paradigma, in quanto forniranno la possibilità di manutenzione e aggiornamento in orbita, costruzione di infrastrutture nello spazio e la rimozione di detriti in orbita

É una sfida avvincente…

Certamente. Per affrontarla, faremo assieme ai partner principali quali Avio, Leonardo e Telespazio appello alla nostra esperienza multidisciplinare, che comprende tecnologie di propulsione e di lancio, infrastrutture satellitari, robotica, rilevamento, intelligenza artificiale nonché i sistemi di rientro atmosferico. Una tecnologia tutta italiana al servizio dello sviluppo dell’economia spaziale del nostro paese .

 

Mario NanniDirettore editoriale

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