Post Berlusconi, da Gasparri messaggi ad amici e alleati. Forza Italia resta un punto di riferimento. Per la guida? una squadra

Intervista al vicepresidente del Senato

Maurizio Gasparri, uomo di punta al tempo del Pdl poi di Forza Italia, ora vice presidente del Senato, sta appena cominciando, come tanti,  a elaborare il lutto per la scomparsa di Silvio Berlusconi.

E ciò spiega, a parte la sua nota franchezza, alcune risposte ruvide e liquidatorie a domande già in circolazione. Per esempio questa: morto Berlusconi, Forza Italia si scioglie?  Sparisce?  Lo ha chiesto un sondaggio demoscopico.

“Domanda idiota”, taglia corto Gasparri. Pur professandosi credente, poi manda anatemi e maledizioni a chi, anche da morto, ha denigrato, vilipeso, deriso Silvio Berlusconi. A costoro, definiti “nani, sciacalli, livorosi” Gasparri augura semplicemente l’inferno, un inferno che duri per l’eternità.

A parte questi aspetti diciamo così umani, l’intervista di Gasparri è interessante per alcuni segnali che egli lancia agli alleati di governo: c’è rischio di esodo di fuoruscita da Forza Italia verso altri partiti della maggioranza? Risponde senza mezzi termini: A che cosa servirebbe rifugiarsi in altri lidi? E a che cosa servirebbe a coloro che li dovessero accogliere? Domanda che suona come un eloquente doppio avvertimento.

Quanto al ruolo del partito, Gasparri è fermamente convinto che questo ruolo c’è, è ancorato in Europa al Ppe, e che bisogna rafforzarlo, insieme con una classe dirigente da irrobustire e rinnovare, fatta di donne uomini e giovani. Berlusconi è insostituibile, e perciò occorre un gioco di squadra. Elementare Watson!

Scenderà in campo qualche figlio del defunto Cavaliere?  Al momento non è dato saperlo, dice Gasparri, ma se ciò avvenisse sarebbe per noi motivo di onore e orgoglio.

Ma lasciamo la parola al vicepresidente del Senato.

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Entriamo subito in medias res. Secondo un sondaggio di Affari italiani un italiano su due ritiene che dopo la scomparsa di Berlusconi Forza Italia si scogliera’. Cosa ne pensa?

La domanda è certamente molto in voga, molto sbagliata, molto jettatoria.

Per decidere sul futuro del partito è previsto un congresso, un comitato di reggenza, composto dai capigruppo parlamentari e dal coordinatore?

Seguiremo le regole dello Statuto. L’ufficio di presidenza convocherà un Consiglio nazionale che indicherà un presidente, che però dovrà convocare un congresso a cui spettano le decisioni finali. Berlusconi non aveva bisogno di verifiche statutarie per la conferma di una leadership indiscussa. Ora invece ovviamente l’applicazione delle regole dello Statuto diventa fondamentale. E Antonio Tajani ha saggiamente avviato un percorso che avrà le sue tappe e che consentirà a chiunque di esprimersi liberamente.

 

Quale eredità politica lascia Berlusconi ?

C’è molta discussione sulla eredità di Berlusconi. Gli sono stato vicino, accanto, e ho quindi potuto apprezzare le sue capacità, la sua umanità. Altri invece lo descrivono in maniera molto negativa e non posso condividere queste opinioni. Forse sono condizionato dall’amicizia e dalla vicinanza, ma per me resta un principale insegnamento: coltivare i rapporti umani quanto si debbono coltivare gli obiettivi politici. Non tutti lo hanno fatto e di coloro con cui ho avuto a che fare soltanto lui ha saputo mantenere sempre un elemento di umanità nei rapporti personali, e questo vale forse molto di più di tante altre cose.

In particolare quali intuizioni, quali idee politiche dovrebbero essere portate avanti?

È stato capace di tessere rapporti internazionali preziosi, lo si vede dai giudizi che sia a Est sia a Ovest si stanno raccogliendo su di lui in questi giorni. L’altro giorno ai funerali un giornalista del Times mi ha avvicinato e mi ha chiesto cosa pensassi dei giudizi negativi internazionali. Gli ho risposto: prenda la matita scriva. E lui è caduto nel trabocchetto e ha scritto i nomi che gli  dettavo: Bush junior, Tony Blair,  Bibi Netanyahu, ed altri. “Hanno detto su Berlusconi cose rispettose, se le vada a leggere prima di fare le solite domande idiote che tanti, troppi fanno”.

Dopo la scomparsa del padre e del fondatore del centrodestra, quale ruolo intende svolgere Forza Italia all’interno della coalizione, nel rapporto con gli altri partiti?

 Forza Italia è fondamentale perché è nel partito popolare europeo e sarà comunque anche dopo il 2024  (prossime elezioni europee, NdR) nella cabina di regia della maggioranza europea che noi speriamo sia una maggioranza di moderati alternativa alla sinistra. E quindi il partito popolare europeo con Forza Italia avrà una influenza fondamentale per tutte le direttive che riguarderanno gli anni futuri: l’auto elettrica, la casa la transizione ecologica per introdurre elementi di gradualismo in una accelerazione dannosa che attualmente, soprattutto per la spinta della sinistra, l’Europa sta imprimendo. Quindi c’è molto da fare e i partiti che ci sono alleati debbono avere molto a cuore il destino e il ruolo di Forza Italia, prezioso anche per il governo Meloni in questa fase che non può fare a meno di un rapporto con l’Europa

E nei confronti del governo?

Per il governo non cambia nulla. Siamo nel governo, andiamo avanti con il governo, che durerà  fino alla fine della legislatura e speriamo di avere un ruolo importante anche quando si decideranno gli equilibri degli anni successivi al 2027.

Berlusconi ha lasciato un’eredità politica ma non ha designato formalmente successori o delfini. Ha però lasciato una classe dirigente, persone impegnate nel governo, nelle istituzioni parlamentari, nelle regioni, negli enti locali. Che cosa serve per farla crescere ancora ed eventualmente pensare in prospettiva a rinnovarla?

Fa bene a fare riferimento alla classe dirigente, perché c’è ed è migliore di altre formazioni politiche. Pensi a Grillo che è arrivato con un branco di analfabeti al 34 per cento, non c’è paragone con la classe dirigente di Forza Italia, con i nostri amministratori, presidenti di regione. Faremo la nostra parte. Nulla è più come prima perché Berlusconi è insostituibile per il suo carisma, la sua storia, il suo prestigio. Faremo con determinazione la nostra parte, o classe dirigente, tenendo in piedi un tessuto di rapporti. Non sarà facile ma riteniamo che sia il nostro dovere. Poi il tempo ci dirà con quali risultati si riuscirà a portare avanti questo intento. In un tempo in cui, lo ribadisco, anche gli imbecilli hanno avuto un immeritato successo. L’epopea grillina, per fortuna declinante, rappresenta una delle pagine oscure e più inquietanti della democrazia italiana.

Crede a una discesa in campo di Marina Berlusconi o di qualche altro figlio?

Ho visto I figli di Berlusconi molto rispettosi nei confronti di Forza Italia che considero uno dei lasciti dell’azione di Berlusconi, che si è sviluppata nello sport, nell’impresa, nella comunicazione e quindi anche nella politica. Non so se qualcuno di loro intenda scendere in campo, sarebbe per noi un onore, un grande orgoglio. Allo stato, hanno parlato di un rapporto di lealtà nei confronti di Forza Italia nel rispetto dei reciproci ruoli: nello stato presente i nostri ruoli sono di natura politica e quelli della famiglia protesi verso le attività imprenditoriali. Saranno loro poi a decidere se assumere decisioni diverse che sarebbero, lo ribadisco, un grande onore per tutti quanti noi.

Attualmente, oltre a Tajani, che fa il ministro degli Esteri, chi potrebbe mettersi sulle spalle la responsabilità di guidare, e rilanciare, Forza Italia?

C’è una squadra per guidare questo partito. Tajani scuramente di tutti noi è quello che per solidità ed esperienza ha le caratteristiche migliori per un ruolo di guida, però nessuno è Silvio Berlusconi e chiunque sia la guida dovrà fare riferimento a una realtà collettiva di dirigenti, di uomini e donne, di giovani che bisognerà far crescere. Esisteranno i berlusconiani dopo Berlusconi, senza di lui e senza la stessa forza, come sono esistiti i gollisti senza De Gaullle, i thatcheriani senza la Thatcher e i reaganiani senza Reagan.

Ma quei leader e Berlusconi saranno insostituibili, nessuno è alla loro altezza.

Il pensiero di un leader come Berlusconi deve poter proseguire attraverso l’azione dei berlusconiani e cercare di fare

quello che, in altri contesti mondiali, hanno fatto coloro che si sono richiamati a Reagan, a De Gaulle e Thatcher.

Ritiene probabile, se non lo scioglimento, l’uscita di iscritti di Forza Italia verso gli altri due partiti della coalizione?

A cosa servirebbe che esponenti di Forza Italia andassero verso altri lidi? A che servirebbe a quelli che gestiscono gli altri lidi? A indebolire la coalizione e indebolire un movimento fondamentale nel cuore della politica europea dell’appartenenza al Ppe. Non prevedo che accadrà, anzi in questo momento gli alleati, nell’interesse della coalizione, per rispetto a Forza Italia e indefinitiva nel loro interesse, dovrebbero chiedere a Forza Italia di cosa può avere bisogno per proseguire la propria navigazione. Intanto ha bisogno di rispetto e che siano evitati atteggiamenti scomposti. Sono sicuro che ciò accadrà: per maturità, per saggezza e anche per la consapevolezza che si tratta di un interesse comune.

In prospettiva, vede possibile una intesa, una federazione o una fusione tra i tre partiti del centrodestra, o tra Fratelli d’Italia e Forza Italia? Un Pdl insomma in nuovo formato

Avevo vissuto con gioia la costruzione del Pdl. Sogno un’Italia in cui i repubblicani da una parte e i democratici dall’altra, come negli Stati Uniti, si contendano in un bipolarismo bipartitico il governo del Paese. Non so se e quando l’Italia ci possa arrivare, se accadesse sarebbe un bene. Berlusconi ci aveva provato col Pdl ma poi Fini e altri nani della politica hanno avvelenato i pozzi. Vedremo cosa accadrà. Oggi è difficile fare nell’immediato delle previsioni. Pertanto è opportuno mantenere Forza Italia attiva e operosa perché il suo ruolo è indispensabile.

Dopo la scomparsa di Berlusconi, e le manifestazioni di cordoglio e anche di quella parte di Italiani che non lo amava e lo combattevo, c’è in particolare qualcosa che l’ha colpita? Me ne dica una, in senso positivo e una in senso negativo

Non mi hanno meravigliato i nani e gli sciacalli che vomitano insulti. E’ gente infima che vivrà     una vita nel livore e nell’odio. E poi, sono credente, e credo che l’inferno li attenda per una pena eterna. Ai livorosi auguro un inferno lungo doloroso e infinito, insieme ai loro amici e parenti. Lo meritano, lo meritano davvero.

Mi ha colpito invece la commozione e partecipazione della gente comune, della gente semplice, che ha visto in Berlusconi un riferimento, un uomo che ha scandito la loro vita, e mi hanno colpito soprattutto le persone più semplici, più povere che si vorrebbero distanti da un personaggio come Berlusconi che hanno invece amato e ne piangono la scomparsa.

 

 

Mario NanniDirettore editoriale

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