L’Italia vive di turismo e questo è noto a molti. Ma è possibile anche “morire” di turismo? Il fenomeno dell’overtourism fa più male che bene alle nostre città e ne sradica alle volte l’identità. E’ possibile porre un rimedio a tutto questo senza distruggere uno dei settori più redditizi del nostro Paese. Ne parliamo con Alessandro Zezza, imprenditore leccese ed autore del libro “Overtourism-l’era del viaggiatore globale”.
Che origini ha l’overtourism e cosa ha permesso la sua diffusione?
L’overtourism rappresenta un fenomeno complesso e multidimensionale che ha origine da diverse cause interconnesse. Per comprenderne la sua genesi e diffusione, è fondamentale analizzare le seguenti dimensioni:
- Crescita del Turismo: L’espansione del turismo globale è stata un fattore chiave nell’insorgere dell’overtourism. Nel corso delle ultime decadi, la crescita economica, la maggiore accessibilità ai viaggi aerei e l’aumento del tempo libero hanno favorito un aumento esponenziale delle destinazioni turistiche e del flusso di turisti.
- Globalizzazione: La globalizzazione ha creato un’interconnessione tra le culture e facilitato la diffusione delle informazioni. I mezzi di comunicazione di massa e l’accesso a Internet hanno reso le destinazioni più visibili e accessibili, alimentando ulteriormente il desiderio di visitarle.
- Economia: L’industria turistica rappresenta una significativa fonte di reddito per molte regioni, spingendo gli amministratori locali a promuovere il turismo come strumento di sviluppo economico. Questo ha portato a politiche volte ad attirare più turisti, spesso a discapito della sostenibilità ambientale e culturale.
- Marketing e Social Media: I social media hanno giocato un ruolo determinante nella promozione delle destinazioni e nella creazione di tendenze turistiche. Le piattaforme di condivisione di foto e racconti di viaggio hanno amplificato la visibilità delle destinazioni e incentivato il turismo di massa.
- Trasporti: L’accessibilità migliorata grazie agli sviluppi nel settore dei trasporti, come l’espansione delle reti aeree low-cost e delle infrastrutture di trasporto, ha reso più agevole viaggiare verso destinazioni precedentemente remote.
- Alloggi e Condivisione: L’ascesa delle piattaforme di condivisione come Airbnb ha trasformato il settore alberghiero, offrendo agli ospiti una gamma più ampia di alloggi a prezzi competitivi. Questo ha spesso portato a un aumento dell’afflusso turistico in determinate zone.
- Effetti del Cambiamento Climatico: L’aumento delle temperature e i cambiamenti climatici hanno reso alcune destinazioni più attraenti durante tutto l’anno, aumentando la pressione turistica.
Che sintomi ha una città “vittima” di overtourism: quali sono gli effetti socio-economici di questo fenomeno?
Una città “vittima” di overtourism presenta diversi sintomi che riflettono gli effetti socio-economici di questo fenomeno. È importante analizzare attentamente tali sintomi per comprendere appieno l’impatto dell’overtourism su un’area urbana. Alcuni di questi sintomi sono:
- Congestione e Sovraffollamento: Le strade, i siti turistici e i mezzi di trasporto pubblico spesso subiscono un sovraccarico di visitatori, causando congestione e disagi per i residenti e i visitatori stessi.
- Aumento dei Costi della Vita: L’incremento della domanda di alloggi e beni di consumo può portare a un aumento dei costi della vita per i residenti locali, rendendo difficile il mantenimento di uno standard di vita accettabile.
- Dislocazione dei Residenti: L’espansione del settore turistico può comportare la dislocazione dei residenti locali, poiché i proprietari di case preferiscono affittare o vendere le loro proprietà a turisti, spingendo i residenti a trasferirsi altrove.
- Commercializzazione Eccessiva: Le attività commerciali spesso si orientano verso il turismo, a discapito della diversificazione economica. Questo può portare a una perdita di autenticità culturale e all’omogeneizzazione delle offerte commerciali.
- Degrado Ambientale e Culturale: L’afflusso eccessivo di turisti può causare il degrado dell’ambiente naturale e dei siti culturali, minacciando la loro integrità a lungo termine.
- Pressione sui Servizi Pubblici: L’aumento del turismo può mettere sotto pressione i servizi pubblici come l’acqua, l’energia e i servizi sanitari, a scapito della qualità di vita dei residenti.
- Sfruttamento del Lavoro: Il settore turistico spesso dipende da lavoratori a basso costo e stagionali, con contratti precari, contribuendo all’instabilità economica e sociale.
- Perdita di Identità Locale: L’omogeneizzazione delle destinazioni turistiche può portare a una perdita di identità culturale locale, con una conseguente diminuzione del senso di appartenenza dei residenti.
Esistono politiche di regolamentazione del turismo? In passato è stato addirittura proposto il pass per le città, una misura del genere come si concilierebbe con la libertà di circolazione europea?
Certamente, esistono politiche di regolamentazione del turismo adottate da molte destinazioni nel mondo per affrontare i problemi legati all’overtourism e garantire una gestione sostenibile del flusso turistico. Tali politiche possono variare in base alle specifiche esigenze e caratteristiche di ciascuna località, ma spesso includono le seguenti misure:
- Contingentamento dei Visitatori: Alcune destinazioni hanno introdotto limiti al numero di visitatori consentiti in determinate aree o in determinati periodi dell’anno per evitare il sovraffollamento.
- Regolamentazione degli Alloggi: Normative più rigide sulla locazione di alloggi tramite piattaforme di condivisione come Airbnb sono state adottate per evitare la dislocazione dei residenti locali.
- Tassazione Turistica: L’applicazione di tasse turistiche può contribuire a finanziare misure di sostenibilità e mitigare l’impatto economico del turismo sulla comunità locale.
- Promozione del Turismo Sostenibile: Le destinazioni stanno cercando di promuovere un turismo sostenibile attraverso campagne di sensibilizzazione e iniziative di educazione dei visitatori.
- Gestione dei Flussi Turistici: L’uso di tecnologie e analisi dei dati per monitorare e gestire i flussi turistici in tempo reale può aiutare a distribuire i visitatori in modo più equilibrato.
Riguardo alla proposta di un “pass per le città”, va notato che una misura del genere solleva questioni importanti legate alla libertà di circolazione europea, garantita dai trattati dell’Unione Europea. Tale proposta potrebbe essere vista come una restrizione alla libertà di spostamento dei cittadini europei all’interno del territorio dell’UE.
Personalmente non sono mai stato per l’adozione di pass, penso che invece bisogna fare un grosso investimento per l’ educazione del turista. Come scrivo nel capitolo 12 del mio libro” Overtourism, L’era del viaggiatore globale” le soluzioni che bisognerebbe mettere in campo per vincere questo fenomeno non possono non basarsi su tre pilastri fondamentali. il primo è un investimento culturale per educare i visitatori sugli impatti negativi che possono derivare dai loro comportamenti.
Il secondo punto è la regolamentazione. È necessario stabilire limiti e controlli sul numero di visitatori, agendo sugli affitti degli alloggi turistici non regolamentati e la distribuzione dei flussi turistici al fine di preservare l’equilibrio tra il benessere delle comunità locali e l’afflusso turistico. Il terzo punto è La diversificazione delle offerte turistiche è una strategia fondamentale per affrontare l’overtourism e promuovere un turismo piú sostenibile.
Venezia è solo una delle tante città Europee dove si registra overtourism. Le altre città come si stanno muovendo per far fronte ai flussi turistici così intensi?
Le città europee colpite dall’overtourism stanno adottando una serie di misure per affrontare questa sfida complessa, cercando un equilibrio tra il desiderio di attrarre turisti e la necessità di preservare il benessere delle comunità locali e delle risorse ambientali e culturali. Le strategie variano da una città all’altra, ma tutte convergono verso l’obiettivo comune di garantire un turismo sostenibile e responsabile per il futuro.
Anche qui le soluzioni sono sempre piú orientate a limitare e ad arginare l’orda di visitatori per esempio:
- Barcellona ha introdotto limiti al numero di autobus turistici nelle strade più affollate, ha regolamentato gli affitti turistici tramite piattaforme come Airbnb e ha avviato campagne di sensibilizzazione per promuovere il turismo sostenibile.
- Amsterdam ha implementato politiche di contingentamento limitando la costruzione di nuovi alberghi nel centro storico e regolamentando le locazioni turistiche. Inoltre, la città ha introdotto una tassa turistica aggiuntiva.
- Dublino ha adottato quote per il numero di visitatori ammessi in alcune delle sue aree naturali più fragili, come i parchi nazionali, per preservarne l’ambiente e ridurre il sovraffollamento.
- Reykjavik, la capitale islandese, ha cercato di distribuire i flussi turistici promuovendo le visite a luoghi meno conosciuti e sviluppando infrastrutture turistiche in queste zone per ridurre la concentrazione di visitatori nei punti più famosi.
- Firenze ha istituito zone a traffico limitato nel centro storico, incoraggiando l’uso di mezzi di trasporto ecologici e limitando l’accesso ai veicoli turistici, al fine di preservare il patrimonio culturale e mitigare la congestione.
Chi guadagna maggiormente dall’overtourism? Esiste una categoria che beneficia di tutto questo?
L’overtourism ha effetti economici complessi e variegati, e certamente ci sono categorie di attori che possono beneficiare da questo fenomeno. Per esempio:
- Aziende Multinazionali: Le grandi catene alberghiere e di ristoranti internazionali, così come le compagnie di crociere e le compagnie aeree, spesso guadagnano dai flussi turistici attraverso la prenotazione di servizi forniti da queste aziende. I profitti generati dai turisti possono essere reinvestiti in altre destinazioni o paesi.
- Tour Operator Esterni: Le agenzie di viaggio internazionali e i tour operator che organizzano pacchetti turistici possono guadagnare dalla vendita di viaggi, visite guidate e altre esperienze turistiche all’interno della destinazione turistica, trasferendo una parte del reddito turistico fuori dalla destinazione.
- Compagnie di Trasferimento di Denaro: Le aziende che facilitano il trasferimento di denaro da parte dei lavoratori migranti verso le loro famiglie nei paesi d’origine possono beneficiare dall’overtourism, poiché una parte del denaro guadagnato dai lavoratori potrebbe essere inviato altrove.
- Fornitori di Beni Importati: L’acquisto di beni importati da altri paesi per soddisfare la domanda turistica può rappresentare un’altra forma d’overtourism, poiché i soldi spesi dai turisti possono finire all’estero invece di contribuire all’economia locale.
- Investitori Stranieri: In alcuni casi, investitori stranieri possono acquistare proprietà o avviare attività turistiche all’interno di una destinazione, incanalando una parte dei profitti verso i loro paesi d’origine.
Come potrebbe cambiare nei prossimi anni il turismo?
L’evoluzione del turismo nei prossimi anni sarà influenzata da una serie di fattori socioeconomici, tecnologici e ambientali, che contribuiranno a ridefinire il modo in cui le persone viaggiano e interagiscono con le destinazioni.
La Sostenibilità Ambientale per esempio sarà sicuramente uno dei temi all’attenzione che catalizzerà ed influenzerà le scelte dei visitatori nei prossimi anni. I viaggiatori saranno più inclini a scegliere destinazioni e operatori turistici che adottano pratiche sostenibili e rispettose dell’ambiente.
Un altro fattore che sta già influenzando il modo di viaggiare è sicuramente quello della ricerca di esperienze autentiche e immersive. Queste esperienze di viaggio consentono ai visitatori di connettersi con le culture locali, partecipare a attività tradizionali e contribuire in modo positivo alle comunità che visitano.
Sicuramente i fattori che avranno un impatto importante con il nostro modo di viaggiare saranno le Tecnologie e Digitalizzazione come l’intelligenza artificiale, la realtà virtuale e aumentata e l’analisi dei dati, che rivoluzioneranno l’esperienza turistica, offrendo soluzioni innovative per la pianificazione dei viaggi, la personalizzazione delle esperienze e la gestione dei flussi turistici.
Per finire, ma non meno importante è il Turismo Digitale e Remoto. La crescente digitalizzazione potrebbe facilitare lo sviluppo del turismo digitale e remoto, consentendo alle persone di esplorare virtualmente destinazioni e culture senza doversi spostare fisicamente.
Cosa può fare invece un turista per combattere l’overtourism?
Il turista può svolgere un ruolo significativo nel combattere l’overtourism adottando comportamenti e pratiche responsabili durante i suoi viaggi.
- Scelta di Destinazioni Sostenibili: Optare per destinazioni meno affollate o emergenti può aiutare a ridurre la pressione sulle destinazioni più affollate. La diversificazione delle scelte di viaggio promuove una distribuzione più equa dei flussi turistici.
- Fuori dalla Stagione Turistica: Viaggiare al di fuori delle stagioni turistiche di picco può contribuire a ridurre il sovraffollamento nelle destinazioni e consentire una maggiore fruizione delle attrazioni.
- Rispetto delle Culture Locali: Rispettare le culture e le tradizioni locali è fondamentale. Ciò include il rispetto delle norme di abbigliamento, delle consuetudini religiose e dei modi di comportarsi nei luoghi visitati.
- Sostenibilità Ambientale: Adottare comportamenti ecologicamente responsabili, come la riduzione dei rifiuti, il risparmio energetico e il supporto a iniziative di turismo sostenibile, può aiutare a preservare l’ambiente naturale delle destinazioni.
- Supporto alle Economie Locali: Favorire il consumo di prodotti locali e il sostegno alle piccole imprese e ai mercati locali contribuisce a reinvestire il denaro speso direttamente nelle comunità locali.
- Pianificazione Responsabile: Ricerca accuratamente la destinazione prima di viaggiare. Informarsi sulla cultura, la storia e le problematiche locali può contribuire a una visita più consapevole.
- Uso Responsabile della Tecnologia: Evitare il turismo incentrato esclusivamente sulla condivisione di foto sui social media e l’uso sconsiderato di droni o fotografia invadente può preservare l’autenticità delle esperienze.
- Rispetto delle Risorse Naturali: Rispettare la natura e le risorse naturali delle destinazioni è fondamentale. Seguire le regole dei parchi nazionali, evitare il disturbo della fauna selvatica e ridurre l’uso di plastica sono esempi di comportamenti responsabili.
- Contribuire al Dialogo Locale: Dialogare con le comunità locali e sostenere iniziative di coinvolgimento e sviluppo locale può promuovere una comprensione reciproca e un turismo più sostenibile.
- Essere un Viaggiatore Consapevole: Mantenere una mentalità di viaggiatore consapevole, che tiene conto delle implicazioni sociali, culturali ed economiche del proprio viaggio, è fondamentale per contribuire a combattere l’overtourism.
Francesco Fatone – Giornalista