L’Italia al centro del Mediterraneo. La diplomazia energetica del governo Meloni

L’importanza del nuovo elettrodotto green tra l’Italia e l’Albania. L’Italia al centro del Mediterraneo. Questo è il piano geopolitico e geoenergetico del governo Meloni. Un progetto ambizioso che punta a rendere la Penisola un hub strategico per le relazioni non solo tra l’Europa e l’Africa, ma anche tra l’Europa e l’Asia.

Nel corso della settimana della sostenibilità, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni è intervenuta al World Future Energy Summit ad Abu Dhabi. In questa occasione, ha avuto modo di sottolineare la propria soddisfazione per la sottoscrizione dell’accordo energetico raggiunto con l’Albania e gli Emirati Arabi Uniti. Un progetto che, nelle intenzioni di Roma, pone l’Italia al centro del Mediterraneo e permette una diversificazione del proprio approvvigionamento energetico.

Dopo l’ultimo intervento della presidente del Consiglio alla Conferenza di Baku nel novembre scorso, in cui Meloni sottolineò l’importanza di promuovere un percorso verso una transizione energetica, prosegue la strategia italiana per ridefinire il proprio ruolo nell’agone della diplomazia energetica e la propria centralità nel Mediterraneo.

Il Piano Mattei

A tal proposito, Meloni ha ufficialmente ribadito, in virtù delle peculiarità territoriali, l’ambizione italiana di divenire lo snodo principale per l’interconnessione energetica tra Europa e Africa. «Un’ambizione – ha dichiarato Meloni – alla quale il Governo italiano sta dando voce anche attraverso il Piano Mattei che ha tra i suoi pilastri proprio l’energia e contempla anche progetti strategici di connessione».

Come già avvenuto alla COP29, l’approccio italiano alla transizione energetica vuole essere pragmatico e non ideologico, poiché – ha specificato Giorgia Meloni –non riusciremo né a triplicare la capacità di generazione di energia rinnovabile entro il 2030, né a raddoppiare il tasso di efficienza energetica, se continueremo ad inseguire la decarbonizzazione al prezzo della desertificazione economica o ad accantonare per motivi ideologici soluzioni che invece possono essere utili per costruire una valida alternativa all’approvvigionamento da fonti fossili».

Una strada, quella del pragmatismo, che per la presidente del Consiglio è l’unica possibile in quanto «è la realtà che ci chiede di esserlo». Infatti, come ha sostenuto Meloni durante il proprio speech, le stime per il prossimo futuro dimostrano non solo che il fabbisogno energetico aumenterà in conseguenza all’accrescimento della popolazione mondiale, ma la maggiore richiesta energetica moltiplicherà anche, e stiamo già vivendo questo progresso, per via della rivoluzione digitale introdotta dall’intelligenza artificiale e dalle ingenti quantità di energia di cui si nutrono i data center.

Un esempio di Data Center – Licenza Creative Commons

Le prospettive per il futuro

«Oggi – ha proseguito Meloni – i data center consumano circa l’1% dell’elettricità globale. Questa percentuale è destinata inevitabilmente a salire, con una domanda crescente che si sommerà a quella tradizionalmente richiesta dal settore industriale e manifatturiero. Il combinato disposto tra questi due fattori metterà ulteriormente sotto pressione le reti elettriche e le infrastrutture energetiche». Dalla capacità di saper armonizzare virtuosamente l’equilibrio tra digitalizzazione, transizione energetica e sostenibilità economica dipende il nostro futuro, ha chiosato la premier.

Nel solco della costruzione di un futuro sostenibile ma pragmatico, si inserisce in chiusura l’annuncio del nuovo elettrodotto green che collegherà Roma e Tirana. Un collegamento sottomarino, dal valore di un miliardo di euro, che consentirà di importare in Italia l’energia rinnovabile prodotta in Albania. Infatti, lo stato balcanico è all’avanguardia nella produzione di energia rinnovabile, in quanto l’intera generazione energetica albanese proviene da fonti green: la quota principale, circa il 98%, è generata con l’idroelettrico, mentre il restante 2% da fonti solari.

In questo triangolo diplomatico, gli Emirati permetteranno l’incremento della generazione di energia rinnovabile albanese, grazie ad un accordo che consentirà di potenziare i progetti volti a implementare il ruolo dell’Albania nello sviluppo delle più efficienti fonti energetiche green.

 

Lorenzo Della Corte – Giornalista

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