In memoriam di Aldo Canovari

Tristissimo giorno! Piango Aldo Canovari. Piango il carissimo amico, il conversatore amabile e arguto, l’editore coraggioso, il paladino della “libertà dei liberali”. Che gioia i nostri incontri e che dolore saperli finiti. Era coltissimo senza affettazione. La Sua casa editrice, Liberilibri, ha nel nome il suo amore volterriano per il pensiero ed i pensatori dalla mente sgombra.

Mi sovviene la risposta di Leonardo Sciascia alla mia domanda “Chi è oggi un liberale?” Eccola; il ritratto spirituale di Aldo: “Come diceva Bayle per il libertino, liberale è oggi colui che pensa liberamente.” Ha passato gli ultimi anni della sua vita, siamo coetanei, atrofizzandosi lentamente. La malattia ha costretto il corpo nell’immobilità assoluta. Fino ai giorni estremi la mente ha tuttavia brillato come sempre.

Nell’ultima visita, articolava ancora, faticosissimamente, qualche parola. Era avido delle notizie politiche “da Roma”. Passammo presto a parlare, come sempre, di qualche nostra lettura e dei suoi libri in gestazione. Per complimentarmi, gli ricordai un mio aforisma che gli piaceva molto: “Chi ha letto dei libri non lo può nascondere.” Lui annuì sorridendo con occhi brillanti, spalancandoli. Mi restituì il complimento, con sforzo estremo della voce imprigionata in gola. Ci salutammo, abbracciando io lui che non poteva. Fu per sempre.

 

Pietro Di Muccio de QuattroDirettore emerito del Senato. Ph. D di Dottrine e istituzioni politiche

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