
Delitto Fonte, l’altra campana
Il femminicidio di Renata Fonte non ha nulla a che vedere con la vicenda che riguarda la lottizzazione, poi evitata, di Portoselvaggio
Il femminicidio di Renata Fonte non ha nulla a che vedere con la vicenda che riguarda la lottizzazione, poi evitata, di Portoselvaggio
Il caso Garlasco torna alla ribalta riaprendo interrogativi che sembravano sepolti dalla condanna di Alberto Stasi. Quanto contano le nuove scoperte tecnologiche. E cosa significa l’avvenimento dal punto di vista giuridico
Cari lettori, a partire da oggi, lunedì 12 agosto, Beemagazine sospenderà la pubblicazione degli articoli che riprenderà regolarmente lunedì 2 settembre. Tutta la redazione della rivista coglie l’occasione per augurarvi un periodo di riposo e relax rigenerante. Ci vediamo a settembre!
“Navalny ? Il suo destino era in qualche modo segnato. Del resto questo è il modus operandi tipico dei cekisti come Putin”.
Spesso incluso e confuso nel movimento dei Crepuscolari, Guido Gozzano si staglia su di loro con una sua purezza, oserei dire assolutezza lirica che – rovesciata- ha la stessa importanza dell’avventura dannunziana. Guido e Gabriele furono entrambi cultori del dandysmo, ma se il pescarese declinò la religione del bello e il bisogno ardente di singolarità in forme sonoramente evidenti e atteggiamenti esibiti, il torinese nascose la sua repulsa dei valori borghesi fingendo di accoglierli e facendone il focus della sua poetica, che potrei definire “del modular modesto e timoroso”. Ma non riesce a nascondere l’alta letterarietà del suo prosaico poetare, la raffinatezza del suo gusto, per quanto cerchi di dissimularle nell’esibire l’artificio citando le fonti proprio mentre rovescia i miti del dannunzianesimo corrivo ( eros, donna, automobile, eroe, attivismo..). In questo consiste l’effetto paradossale che ottiene, quello di risultare molto più “aristocratico” del vate abruzzese. Mentre racconta la vergogna di essere poeta di quel coso con due gambe detto Guido Gozzano, canta il peana più convincente alla bellezza come valore irrinunciabile per l’uomo. Stesso paradosso ottiene quando, “fingendo” aridità sentimentale, canta amori improbabili con cocottes, servette e “signorine” ( che brutta parola, degno prodotto del nostro tempo….) e li affida a versi lucidissimi in cui intreccia aulico e prosaico, facendo rimare Nietzsche con camicie. Versi parnassiani li definì Montale, indicando con quell’aggettivo una scelta estetica consapevole e un gusto per il cammeo prezioso, il lavoro di lima di un “verso che colma e sostiene la strofa” nascondendo i dislivelli, i salti in aria così frequenti nei grandi lirici. Un riconoscimento dovuto che poteva provenire solo da chi ne aveva anche assorbito la lezione, insieme all’attraversamento inevitabile di D’Annunzio. Amo leggere Gozzano (ecco, viene da sé l’assonanza) e le sue rose non colte. Mi pare superfluo ricordare la simbologia erotica della
Da oggi, 22 dicembre, Beemagazine sospende le pubblicazioni durante le feste natalizie. Le riprenderà regolarmente il 2 gennaio. Buon Natale e buon Anno a tutti e grazie per averci seguito con attenzione La direzione
Milanese, giornalista, direttore dell’Avanti, politico, parlamentare, vice ministro degli Esteri, scrittore, tenace polemista, Ugo Intini, o “Ugo Palmiro”, come i comunisti lo chiamavano per la sua intransigente battaglia contro il Pci, o per il suo “anticomunismo viscerale”, con i suoi quasi quotidiani articoli e soprattutto corsivi sull’Avanti, di cui era direttore, quando non era lo stesso Craxi a scriverli con il famoso pseudonimo Ghino Di Tacco, è stato a fianco del leader socialista soprattutto negli anni Settanta e Ottanta. Perciò, dal punto di vista politico, documentario e storico, la sua testimonianza e le sue analisi ricche di dati e riferimenti, hanno un particolare interesse e valore, non solo per la narrazione di importanti fatti politici ma anche per alcuni retroscena ( per esempio, a proposito degli accordi di Oslo tra israeliani e palestinesi, o dell’installazione degli euromissili, o episodi delle Brigate rosse) e vari aneddoti. ( le sottolineature in neretto, nel testo, sono nostre) ****** Il 2023 sono trascorsi 40 anni dal governo Craxi. Onorevole Intini, che cosa resta di quell’esperienza di governo durato quattro anni? Resta l’esempio di quando ancora oggi si potrebbe fare. Ma che si è sempre più lontani dal fare. In politica estera, un’Italia impegnata perché in Europa ci sia non soltanto una moneta unica, ma anche una politica economica, estera e della difesa comune. Una Europa e un’Italia alleate agli Stati Uniti ma autonome. Capaci cioè di dialogare a Est (un tempo con l’Unione Sovietica e oggi con la Cina). Capaci soprattutto (compito dell’Italia e dei Paesi mediterranei) di connettersi alla sponda nord africana in una prospettiva di pace per il Medio Oriente e di cooperazione economica. In politica interna, c’è bisogno di una Italia pragmatica, non dominata né dall’ideologia liberista né da quella statalista. Negli anni ‘80, dovevamo contrastare lo
Storia di una odissea plurimillenaria. Un breve excursus sulla storia recente
La Cina ha speso 50 miliardi per un progetto leader nel fotovoltaico. La stessa cifra ha speso l’Italia per il reddito di cittadinanza. Mi chiedo quanto lavoro ha prodotto il progetto cinese e quanto il rdc. Sul nucleare si è fatto terrorismo. É trovato un giacimento di petrolio a Cipro, ma nel basso Ionio ce ne sono tanti. Però chi può trivellare ha le mani legate.
BeeMagazine è un progetto culturale ed editoriale fondato da The Skill Group nel 2021 e animato da un gruppo di giovani, con l’inserimento di alcuni professionisti di lungo corso Continua a leggere
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