Arte e sostenibilità, come la bellezza può aiutare la Terra

Da valore estetico a valore etico, sociale ed economico. Ecco il percorso che l’Arte sempre di più può e deve compiere per arricchire la qualità e la sensibilità del nostro vivere.

A mano a mano che la cultura assume maggiore responsabilità sociale, settori creativi come l’architettura, la scultura e tutte le altre forme d’arte avvertono vieppiù un compito specifico: sensibilizzare le comunità e plasmare le coscienze.

In questo preciso momento storico come mai prima i protagonisti dell’arte vogliono partecipare al più che mai attuale dibattito sulla sostenibilità per contribuire  a disegnare il migliore dei futuri nella consapevolezza che solo tutti insieme possiamo migliorare e salvare l’ambiente, anche con  la forza dell’Arte.

E questo a maggior ragione per l’Italia ,vera superpotenza della cultura che ha illuminato per secoli il pianeta con Arte.

Occorre  quindi passare da categorie intellettuali cristallizzate su parametri puramente di concretezza e valorizzazione economica ad accezioni ed estensioni mentali con cui si possa veramente elevare il Valore del nostro fare ed essere. 

Se è vero che con gli interventi europei (primo fra tutti il PNR) gli obiettivi del Green, dell’Ambiente e della Sostenibilità in generale sono obiettivi primari tenuti in grande considerazione  è pure innegabile che l’elaborazione di progetti di miglioramento prossimi futuri non accoglie, come potrebbe, contributi altri ritenuti tradizionalmente lontani ed “inutili”. 

Contributi che invece possono essere fortemente complementari e migliorativi: più estetica, più cultura, più creatività; in una parola, più Arte. Questa la chiave di successo per migliorare il livello qualitativo del nostro lavoro e della nostra vita.  Partendo dalla consapevolezza che a fronte di musei saturi, con opere d’arte esposte al pubblico solo per il 10 per cento del loro portfolio occorra offrire sempre nuovi spazi alla esposizione e presentazione delle opere dell’Arte, spazi anche inediti, nelle case dei privati, negli studi degli artisti, in luoghi  archeologici. Tutte alternative altre e più capillari rispetto al concetto sempre importante ma obsoleto delle gallerie che ormai possono interessare  quasi esclusivamente agli addetti ai lavori.

Qualcuno ha detto che un libro o un  quadro non possono fermare la guerra.

Ma sicuramente le emozioni che suscita un’opera d’arte ci possono aiutare ad affrontare  e superare anche le emergenze più disastrose.

 

Cristiano Carocci – Avvocato, presidente “Fondazione Spazi dell’Arte”

Sisifo, il mito dello spione e la coazione a ripetere

La fatica di Sisifo è un topos della letteratura colta del mondo occidentale, coltivato magistralmente da Camus (Il mito di Read more

La galleria di Cangemi, Procopio dei Coltelli e le origini del gelato

In un passo della Bibbia, il vecchio Isacco offre ad Abramo, come refrigerio contro l’arsura, latte di capra mista a Read more

Orizzonti provinciali ma problemi anche nazionali

Caro direttore, durante le crisi economiche, sociali, e culturali,  sul palcoscenico politico di solito salgono coloro che tendono a "distruggere Read more

Tolleranza e questione islamica

Mentre impazza la campagna elettorale per il Parlamento dell’Unione Europea, può essere utile qualche noticina sul tema della tolleranza verso Read more

Articolo successivo
Il canto del Gallo. “Evoluzione. Intuizione. Creazione”
Articolo precedente
Taiwan è vicina

Menu