Nel periodo invernale e per il prossimo futuro, probabilmente le zanzare in circolazione saranno di più di quello che siamo abituati a vedere finora. Una delle principali cause? Sicuramente il riscaldamento globale. A parlarne nel nuovo episodio del format Skill Pro, Fabrizio Montarsi, biologo responsabile del laboratorio di parassitologia, micologia ed entomologia sanitaria dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie.
“Immaginiamo che le zanzare possano essere ancora presenti per tutto il mese di ottobre e forse novembre – spiega Montarsi – e che potrebbero riattivarsi intorno al mese di aprile. Com tutti gli animali, però, possono adattarsi con il passare del tempo a delle condizioni climatiche che cambiano e, quindi, anche al freddo. Tuttavia il freddo, quello veramente freddo sotto ai dieci gradi, allo stato attuale non permetterebbe più agli insetti di essere attivi.
Il cambiamento climatico è complice dell’approdo in Italia nuovi tipi di zanzare?
“Sicuramente i cambiamenti climatici hanno influito sulla presenza di zanzare esotiche, ovvero che sono effettivamente più resistenti alle basse temperature. Negli ultimi dieci anni, infatti, oltre alla zanzare tigre (che conosciamo tutti) sono sopraggiunte quelle coreane e quelle giapponesi, che si sono insediate nella fascia pedemontana del nord Italia, dove solitamente altre specie non sarebbero riuscite ad insediarsi”.
Sono cambiate anche le malattie trasmesse?
Beh, alcune zanzare, come sappiamo, possono trasmettere dei patogeni per gli animali e per l’uomo. Il rischio è che arrivino altre specie, come per esempio la RGPD, che è una zanzara in grado di trasmettere diversi virus anche meglio della zanzara tigre. Quindi il problema è che se le temperature dovessero continuare ad alzarsi, questa specie troverebbe un ambiente idoneo per vivere e successivamente adattarsi. Per quanto riguarda i patogeni trasmissibili ricordiamo Dengue, Zika e Chikungunya.
Simone Massaccesi – Redattore