Settant’anni di televisione, cento di radio: la storia della Rai è lo specchio colorato dell’Italia

Fino al 3 dicembre la grande mostra al Maxxi di Roma: filmati, immagini, apparecchi d’epoca, costumi, opere d’arte e strumenti multimediali. Rossi: “Non è solo un omaggio al passato, racconteremo anche il Paese del futuro”

Questa mostra – dice l’amministratore delegato della Rai Giampaolo Rossi – è il frutto di una meticolosa ricerca e selezione di materiali –sapientemente custoditi e catalogati da Rai Teche – che offrono un viaggio a 360 gradi nella storia del nostro Paese: un’immersione dal passato al presente e uno sguardo verso il futuro, come dimostra la sezione curata dal Centro ricerche, innovazione tecnologica e sperimentazione della Rai, che ci mostra la Rai del domani.

Ma “70 anni di Televisione, 100 anni di Radio” è anche un’occasione per risvegliare emozioni e ricordi, scorrendo tra fatti, momenti e scene che hanno segnato la vita quotidiana degli italiani. I filmati, i documenti, i manufatti e i costumi esposti saranno lo specchio nel quale si riflettono le immagini della nostra storia, delle nostre passioni e del nostro essere italiani. Questo viaggio nella storia della radio e della televisione – afferma sempre l’ad Rossi – non è solo un omaggio al passato, ma un invito a guardare avanti, perché la Rai continuerà a raccontare l’Italia anche nei prossimi cento anni”.

La storica Fiat 1500 della Rai (1966)
La storica Fiat 1500 della Rai (1966)

 

Questa mostra non è altro, dunque, che il racconto dell’Italia e della Repubblica attraverso la storia del servizio pubblico radiotelevisivo, e per vedere tutto quello che è in mostra questa volta non bisognerà pagare nessun biglietto d’ingresso. Tantissime le chicche della mostra, una per tutte, vi segnalo la storica Fiat 1500 della Rai, anno 1966, che ha seguito per radio e tv il Giro d’Italia, sino agli anni Settanta. La vettura è “tornata in servizio”, grazie al protocollo d’intesa firmato da Rai con l’Automotoclub storico italiano, e che ha riconosciuto alla Fiat 1500 la Targa Oro n. 12610.

Un evento dietro l’altro, e di cui l’attuale management va fiero.

“Queste celebrazioni non saranno delle ricorrenze nostalgiche ma il segno di una Rai presente e viva nel futuro, che continuerà a raccontare e conservare le storie individuali, collettive e identitarie della nostra Nazione. La Rai – sottolinea ancora Giampaolo Rossi – sta organizzando con grande cura e impegno queste celebrazioni che raccontano come storia e destino del servizio pubblico siano intimamente legati alla storia e al destino del nostro Paese.

Un secolo di servizio pubblico

Un secolo di servizio pubblico, 100 anni di radio, 70 anni di televisione ma il 2024 è anche l’anno di alcuni anniversari importanti di personaggi storici come Guglielmo Marconi, che è stato il creatore della comunicazione globale, o Mike Bongiorno, che è stato uno dei cantori della cultura popolare e televisiva. Il servizio pubblico in questi cento anni ha accompagnato l’evoluzione del nostro Paese e il cambiamento dei costumi e continua a farlo attraverso la radio, la tv, le nuove piattaforme e i nuovi linguaggi”.

Tortora Rai
Enzo Tortora

 

Passato e futuro, dunque. Non solo le gigantografie di Enzo Tortora e Mike Bongiorno, ma con il supporto del Centro ricerche, innovazione tecnologica e sperimentazione Rai, un’area della mostra è dedicata ad illustrare anche i progetti internazionali dedicati all’intelligenza artificiale, e grazie alle tecnologie del Centro Ricerche, il pubblico si potrà cimentare in una divertente play ground che unisce scenari virtuali 3D e tecniche di realtà aumentata.

In realtà, dal 1924 ad oggi la comunicazione radiotelevisiva ha giocato un ruolo chiave nella creazione dell’identità nazionale e nell’evoluzione culturale del Paese. La radio prima, la televisione poi, sono entrate nelle case di tutti gli italiani portando con sé intrattenimento, cultura, informazione, sport e divulgazione scientifica, modellando e riflettendo i principali cambiamenti sociali degli ultimi cento anni.

La crescita del Paese

Quando andò in onda la prima trasmissione radiofonica, il 6 ottobre di cento anni fa – spiega Alessandro Nicosia che è il curatore dell’evento – il Paese viveva i momenti difficili del primo Fascismo e del delitto Matteotti. Quando nacque la televisione, 70 anni fa, l’Italia stava faticosamente costruendo la sua identità.

Per il management della Rai, “l’obiettivo principale della mostra, è quello di raccontare come la radiotelevisione pubblica abbia contribuito in maniera unica alla crescita della nostra Italia, accompagnandola lungo un percorso fatto di notizie, annunci commoventi, intrattenimento e costante crescita, sempre capace di creare valore per i cittadini”.

Rai Maxxi
Uno scorcio della mostra sulla storia della Rai al Maxxi

 

La mostra del Maxxi rappresenta un vero e proprio excursus storico in cui vengono ripercorsi gli avvenimenti più rilevanti del nostro Paese ed il modo in cui sono stati raccontati agli italiani. Ogni decennio sarà raccontato tramite un filmato che ne ripercorrerà i momenti storici più rivelanti.

“Sono oltre 20 le opere d’arte di proprietà della Rai che arricchiranno il percorso – precisa Alessandro Nicosia – così come gli oltre 20 costumi, tra cui i bellissimi abiti di Raffaella Carrà e Mina. Uno spazio speciale è riservato alle grandi firme del ’900 che sono passate per gli studi radiofonici o televisivi della Rai: Sapegno, Levi, Gadda, Sereni, Bompiani sono solo alcuni dei tanti nomi che hanno fatto la cultura e l’Italia del XX secolo. La sezione finale del percorso, ci apre alla Rai del futuro, con le nuove sfide da affrontare in questo terzo millennio ricco di novità tecnologiche”.

La magia della mostra è anche “un’area sorprendente, piena di ricordi ed emozioni, in cui la storia della tv e della radio diventa interattiva, grazie alle installazioni del Museo della radio e della televisione Rai”. Si tratta di due consolle multimediali che attiveranno alcune radio e tv d’epoca, attraverso le quali si potranno ascoltare e visionare, a scelta, contenuti relativi ai momenti salienti dei primi 40 anni di storia del Paese, come il primo, storico annuncio radiofonico del 6 ottobre 1924.

Arbore Carrà Rai
Renzo Arbore con Raffaella Carrà

 

Il percorso espositivo si sviluppa poi fra materiali audiovisivi, cartacei, fotografici, apparecchiature d’epoca, costumi, sale interattive ed allestimenti di set, unitamente ad opere d’arte di assoluto rilievo appartenenti alla collezione Rai. Di tutto, di più, una vera e propria miniera di “ricordi” che aiuteranno centinaia e centinaia di scuole di arrivare fin qui e scoprire un mondo che ai giovani oggi è completamente sconosciuto.

Un percorso multimediale

Una mostra unica nel suo genere, un allestimento degno di questi primi 100 anni della radio e di questi 70 anni della tv, che proietta gli spettatori in un viaggio che si sviluppa, di decennio in decennio, fra il passato, il presente e il futuro del servizio pubblico radiotelevisivo, offrendo un percorso esperienziale unico, che lega le storie e la Storia in un unico emozionante racconto multisensoriale e multimediale.

Da vedere, assolutamente, da non perdere, e lo dico non solo per gli studenti di tutte le scuole italiane, o delle tante università dove si studia per esempio il linguaggio giornalistico, ma questo vale anche per il cittadino comune che probabilmente in vita sua non è mai entrato in uno studio televisivo o non ha mai visto una regia radiofonica. Questo è il momento per farlo.

 

Pino NanoGiornalista – Già capo redattore centrale della Rai

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