Verso le europee/ Bergamini “C’è bisogno di un’Europa di centrodestra. Le candidature dei leader andranno valutate insieme agli alleati”

“Le elezioni europee sono un passaggio importantissimo in un contesto geopolitico che ospita il maggior numero di conflitti in atto dalla Seconda Guerra Mondiale. Naturalmente, è chiaro a tutti che c’è bisogno di un’Europa più forte, che significa un’Europa che decide di più e meglio. Dobbiamo imparare a condividere le decisioni in maniera più semplice e veloce”. Così Deborah Bergamini, vicepresidente dei deputati di Forza Italia ma anche responsabile del settore esteri del partito e vicepresidente del gruppo del Ppe nell’assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa, spiega la sua visione per le prossime elezioni europee.

Il tema della candidatura dei leader del centrodestra alle prossime elezioni europee è aperta. Meloni, Salvini e Tajani si presenteranno? Rappresenteranno un valore aggiunto o non cambierà nulla negli equilibri e nelle percentuali dei partiti?

 

 

 

Ribadisco quello che ha detto il nostro segretario, eventuali candidature andranno valutate insieme agli alleati, e comunque affronteremo il tema dopo il Congresso nazionale di Forza Italia, che si terrà il 23 e 24 febbraio, per rispetto ai nostri delegati e ai nostri militanti. Per noi è comunque importante non distogliere la nostra attenzione dal governo e dai tanti impegni che deve affrontare nei prossimi mesi con serietà, compresa la presidenza italiana del G7. Vogliamo avere un Forza Italia più forte in Europa e la candidatura del nostro segretario può essere senz’altro un grande valore aggiunto se ci fa raccogliere più consensi senza togliere spazio agli altri candidati. Certamente Antonio Tajani non teme una campagna elettorale per le europee, ne ha già fatte molte e tutte vincenti.

 

 

 

Le guerre in corso hanno messo in luce le debolezze dell’Europa. La mancanza di un esercito comune, la capacità di fronteggiare crisi con forti ricadute sul tessuto sociale ed economico sono temi che il prossimo parlamento europeo dovrà affrontare non solo a parole.

Le elezioni europee sono un passaggio importantissimo in un contesto geopolitico che ospita il maggior numero di conflitti in atto dalla Seconda Guerra Mondiale. Naturalmente, è chiaro a tutti che c’è bisogno di un’Europa più forte, che significa un’Europa che decide di più e meglio. Dobbiamo imparare a condividere le decisioni in maniera più semplice e veloce. Abbiamo dimostrato, nella storia, che quando siamo uniti, possiamo prendere decisioni con la massima efficacia, come accaduto durante la pandemia. Proprio per questo condividiamo il percorso verso una Difesa comune europea, che passi da un incremento delle iniziative congiunte, anche in termini di capacità produttive di strumenti di difesa, e dalla realizzazione di un mercato unico della difesa. Condividiamo anche l’istituzione di un Commissario per la Difesa e di un vero Ministro europeo per la Politica Estera, che con una voce unica esprima le posizioni europee. Dobbiamo garantire ai cittadini europei la sicurezza e la protezione di cui hanno bisogno in un tempo di crescente conflittualità.

Da alcuni giorni gli agricoltori europei sono in agitazione. Accusano l’Ue e le sue direttive troppo green in un momento difficile per il settore che vede una produttività agricola e un reddito messi a rischio dall’aumento dei costi di carburanti e dei prodotti chimici a causa dei cambiamenti climatici e dei conflitti in corso. Crede che il prossimo Parlamento europeo riuscirà a trovare soluzioni reali?

Se i cittadini europei confermeranno la loro fiducia nel PPE, la risposta non potrà che essere affermativa. I piani di transizione energetica sono sicuramente una priorità dell’Europa, ma certe decisioni sono state prese più sulla spinta di una visione ideologica che sulla base di un pragmatismo capace di mettere assieme le politiche “green” con la necessità dei nostri segmenti produttivi, a partire dall’agricoltura, di essere tutelati con regole chiare che gli consentano di poter restare sul mercato. Se centinaia di migliaia di agricoltori protestano in tutta Europa, dobbiamo ascoltarli ed essere capaci anche di rivedere qualche decisione presa in passato.

Antonio Tajani la ha recentemente nominata referente di Forza Italia al PPE per la stesura del manifesto e nel coordinamento della campagna elettorale. Ci può anticipare qualche novità?

 

 

 

Forza Italia ha dato un contributo importante in termini di contenuti alla stesura del manifesto, che verrà presentato al congresso del PPE a Bucarest il 6 e 7 marzo prossimi. Stiamo ancora lavorando alla stesura finale, ma posso dire che sarà un documento molto ambizioso, che avrà al suo centro la difesa e la sicurezza dei nostri concittadini. La nostra famiglia politica è riunita attorno alla centralità della persona e delle sue esigenze di libertà e sicurezza. Il manifesto sarà declinato attorno a questo fil rouge e avrà importanti novità con proposte in materia di economia, immigrazione, energia, politiche per la famiglia e molto altro.

Come immagina la prossima Europa? Quale sarà il ruolo dell’Italia?

C’è bisogno di un’Europa di centrodestra per contrastare le derive ideologiche delle sinistre che producono spesso leggi sbagliate. Non siamo antieuropeisti, anzi, ma ci interessa sensibilizzare sui legittimi interessi nazionali. In queste elezioni per noi la parola chiave sarà Partito Popolare Europeo: Forza Italia ne è il partito di riferimento nel nostro Paese. Votarci significherà rafforzare l’Italia nel partito che avrà la maggioranza, e quindi rafforzarla in Europa

 

Simone MassaccesiRedattore

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