Valpolicella, armonia fra arte, storia e natura

Prosegue con questo articolo di Chiara Prati il viaggio di BeeMagazine nell’Italia da (ri)scoprire

Un lembo di meravigliosa e accogliente terra che si estende dalla pianura, dove la vegetazione sfoggia ogni forma di verde accompagnata per alcuni tratti dallo scorrere del fiume Adige alle colline solcate da piccole valli, nelle quali ai profumati ciliegi primaverili si allineano filari di viti e ricchi grappoli d’uva autunnali, verso la montagna dei Lessini con le proprie peculiari caratteristiche e dove l’orizzonte lascia lo spazio verso l’argentea conca del lago di Garda.

In origine chiamata Valle Policella, comprende un territorio racchiuso nei comuni di S. Pietro in Cariano, S. Ambrogio, Fumane, Pescantina, Marano, S. Anna d’Alfaedo col Corno d’Aquilio e Negrar fino a Parona. Anche il Comune di Dolcè è interessato fino ad Ossenigo, dove termina la provincia di Verona.

La Valpolicella, pur avendo zone diverse, è accomunata da una sensazione di fiaba dove si susseguono paesaggi pittoreschi, delicati e suggestivi in ognuna delle tre zone che la compongono.

Per descrivere il territorio della Valpolicella, come da “Archivio Storico Veronese”, 1879, lo storico Osvaldo Perini così recitava:

“Fra le terre più illustri della Provincia veronese suona celebre il nome della Valle Policella, regione benedetta dal cielo e rinomata non meno per i suoi classici vini che per la storia militare ed agraria della metropoli. Sappiamo che fino dall’epoca romana essa fu la prediletta dimora di ricche ed illustri famiglie che vi avevano ville e poderi, ciò che manifestamente risulta dalle reliquie di antichi edifici distrutti dalle frequenti lapidi ed iscrizioni dissotterrate nei tempi successivi a Fumane, a Negarine, a S. Pietro in Cariano ed altrove. La Valle si compone di quattro vallette separate fra sé da piccoli colli coperti di rigogliosi vigneti, centro di una produzione vinicola di qualità svariatissime e celebrate non meno che abbondanti. Sino dai tempi romani godette di una celebrità proprio per i preziosi suoi vini: Plinio il naturalista li ricorda con lode; come quelli che formavano, cantati da Orazio, la delizia delle mense patrizie”.

La Valpolicella gode di una posizione geografica favorevole, a metà strada tra Pianura Padana e Alpi, e con la vicinanza del fiume Adige è sempre stata sia un’importante via di comunicazione sia un favorevole luogo d’insediamento umano.

L’Adige ha sicuramente segnato e contribuito alla costruzione del paesaggio e rappresenta un grande elemento dal punto di vista storico, culturale e ambientale.

Il fiume Adige nel territorio della Valpolicella

 

Ritrovamenti archeologici hanno dimostrato la presenza dell’uomo fino dall’età della pietra; tra questi, la scoperta di una grotta, nei pressi di Fumane, dove sono state individuate delle tracce della presenza dell’uomo di Neanderthal e dell’Homo Sapiens risalenti ad un periodo compreso tra 80 e 25 mila anni fa.

Questi ritrovamenti, tra i quali il più significativo è rappresentato da alcune pietre dipinte con ocra rossa, sono ancora oggi visibili presso la Grotta di Fumane.

Altri numerosi reperti, ceramiche, oggetti di culto, raffigurazioni dipinte su pietre e punte di selce, sono custoditi presso il Museo Archeologico di Verona.

Visitandolo si passa dal paleolitico al neolitico, dall’età del rame, del bronzo alla più recente attività del ferro. Il rinvenimento di numerosi mosaici di epoca romana fa pensare che esistessero in Valpolicella delle ville appartenenti alle famiglie nobili di Verona.

Fra i gioielli più preziosi e rari del Rinascimento italiano, nel comune di Fumane, sorge Villa della Torre, opera dei maestri Giulio Romano e Michele Sanmicheli, che ne disegnarono le forme tra la fine del 1440 ed il 1562, secondo il modello della Domus Romana, nelle cui sale d’angolo vi sono quattro monumentali camini costituiti da sculture di bocche a forma di giganteschi mostri marini, demoni e leoni.

Villa Della Torre – Fumane

 

Villa Serego è invece l’unica villa palladiana ancora presente nella provincia di Verona, nel comune di San Pietro in Cariano progettata nel 1565 e inserita nella lista dei patrimoni dell’umanità dell’Unesco. La villa è privata e rappresenta un episodio eccezionale.

Il Palladio infatti articola lo spazio attorno al grande “vuoto” del cortile centrale, prendendo probabilmente a modello le proprie ricostruzioni della villa romana antica, e differenziandosi da quanto precedentemente costruito su modello di villa tipo palladiana.

Villa della Torre e Villa Serego sono solo alcune delle ville d’epoca che costituiscono il patrimonio artistico, culturale e monumentale della Valpolicella. Un territorio in cui è possibile immergersi anche nella spiritualità.

La quattrocentesca Chiesa di San Marziale a Breonio di Fumane è il frutto della ristrutturazione di un preesistente edificio religioso duecentesco. Una semplice navata coperta a capriate lignee e l’abside con volta a crociera. Conserva un pregevole ciclo di affreschi attribuiti a Francesco Morone e Domenico Brusasorzi, due illustri frescanti veronesi dei primi anni del Cinquecento.

La Domus Valli Pulicelle è invece un edificio situato nella Piazza Are della Valle nel comune di San Pietro in Cariano, antica sede del Vicariato della Valpolicella.

Domus Valli Pulicelle – San Pietro in Cariano (foto Wikipedia)

 

L’edificio, tuttora esistente, venne costruito nel XIV secolo e sulla facciata riporta una trentina tra epigrafi e simboli che ricordano i Vicari più importanti, accompagnati da un affresco raffigurante una “Madonna con Bambino” databile al Cinquecento di autore ignoto.

Per chi ama la natura e le escursioni all’aria aperta, la Valpolicella offre moltissimo.

Il Parco delle cascate di Molina è situato in un’area protetta ed è raggiungibile solo a piedi con un comodo sentiero che, attraversa il borgo medievale interessante per l’architettura di pietra locale della Lessinia, con le sue strette vie e le piccole corti.

La definitiva emersione dei Monti Lessini avvenne durante l’era Terziaria, circa 30 milioni di anni fa; da quel momento le rocce calcaree di questo territorio vennero sottoposte all’azione costante degli agenti atmosferici che causarono, nel tempo, la loro alterazione e la loro frammentazione.

La presenza di acqua in superficie e in profondità nelle rocce calcaree ha dato vita ad un tipico paesaggio carsico caratterizzato anche dall’inaspettata presenza di sorgenti e acque superficiali.

Le Cascate si sono formate lungo i corsi d’acqua: i livelli argillosi impermeabili dei calcari del Biancone impediscono alle acque meteoritiche di filtrare nel sottosuolo, originando così diverse sorgenti.

Forme caratteristiche legate all’azione della corrente sono solchi, nicchie e marmitte d’erosione visibili oltre che sul corso attuale, anche sulle pareti rocciose laterali, a testimonianza dei passati percorsi. Il Parco offre al visitatore anche un paesaggio segnato dai boschi e prati, interrotti frequentemente da cascate, torrenti e rivi d’acqua dove la dolcezza del verde si accosta alla varietà della vegetazione e al grigio degli speroni rocciosi.

L’Associazione Culturale e Ambientalista “Nour” è riuscita ad ottenere il riconoscimento di un’oasi di protezione faunistico-venatoria, su un’area di 71 ettari nel territorio dei quattro comuni di Sant’Ambrogio di Valpolicella, Pastrengo, Cavaion Veronese e Pescantina che custodisce habitat di grande interesse per l’avifauna migratoria e autoctona.

L’Associazione nasce dalla volontà di ispirare e sostenere la comunità, ma soprattutto dalla necessità di agire, per il bene comune e per l’equilibrio tra Uomo e Natura e risponde all’ esigenza sempre più impellente di difendere l’ambiente, incoraggiare la conoscenza della natura, e sensibilizzare alle tematiche della conservazione degli habitat e della protezione degli ecosistemi attraverso una grande varietà di canali e mezzi, in primis quello artistico.

Anche il comparto dell’ospitalità non delude le aspettative, fra tradizioni e manifestazioni.

Come in tutta la provincia di Verona, anche in Valpolicella non c’è comune o frazione importante che non presenti in calendario almeno una sagra l’anno. Queste feste popolari, che richiamano molti partecipanti, si svolgono generalmente in occasione della ricorrenza del santo patrono del luogo. Tra le più importanti, la sagra di San Lorenzo a Pescantina e la “Sagra dell’anguria e festa dell’Assunta” che si svolge nella frazione di Bure.

A Pedemonte (comune di San Pietro in Cariano), tra aprile e maggio, si svolge la cosiddetta “Magnalonga”, una camminata enogastronomica lungo le colline, che richiama migliaia di appassionati da ogni parte d’Italia e dall’estero.

A Negrar di Valpolicella, durante Il periodo delle festività pasquali, si svolge fin dal 1953 un importante concorso enologico: “Il palio del Recioto e Amarone“.

Il palio del Recioto e Amarone

 

Ad esso è legata anche una famosa gara ciclistica internazionale under 23, dove è rappresentato tutto il pianeta in un meraviglioso contesto paesaggistico.

Da sempre la Valpolicella ha avuto nell’agricoltura la sua principale fonte di ricchezza. Soprattutto negli ultimi anni la storica vocazione alla viticoltura ha fatto fiorire l’economia della valle, con la nascita di molte aziende agricole e cantine sia a gestione familiare sia vere e proprie imprese industriali. L’esportazione di vino imbottigliato copre i mercati di tutto il mondo.

Il vino più quotato sul mercato è l’Amarone, prodotto con le uve caratteristiche della Valpolicella.

L’Amarone deve la sua nascita al Recioto della Valpolicella: la leggenda vuole infatti che sia frutto di una botte di Recioto dimenticata e poi riscoperta quando ormai tutto lo zucchero presente nel vino era stato convertito in alcool.

Il Recioto, uno dei vini più famosi del Veneto, è invece un vino dolce che si accompagna molto bene con i dolci secchi. Parlare del Recioto significa parlare della storia stessa della Valpolicella.

Gli altri vini tipici della zona sono il Valpolicella Classico, un vino giovane dal colore rosso molto intenso e dall’aroma deciso, e il Valpolicella Ripasso, caratterizzato da maggiore struttura, alcolicità e longevità.

E parlando di fiori anche il miele riveste la propria parte. È degna di nota l’adesione del Comune di Negrar, in qualità di capofila, e i comuni di San Pietro in Cariano e di Fumane, alla campagna “CooBEEration – Apicoltura Bene Comune” diventando “Comune Amico delle Api”, impegnandosi con ciò a sostenere lo sviluppo delle attività apistiche e rivolto a manifestare una particolare attenzione all’integrità dell’ambiente naturale e delle biodiversità.

 

Chiara Prati – Giornalista

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