Intelligenza artificiale e lavoro. Serve dialogo tra politica, istituzioni e parti sociali per un nuovo umanesimo digitale

Fondazione Rubes Triva promuove a Bruxelles un evento sulle opportunità dell’IA nel mondo del lavoro

Nella prestigiosa cornice del Parlamento Europeo di Bruxelles si è tenuto un convegno sul ruolo dell’intelligenza artificiale nel mondo del lavoro, soprattutto nel settore della sicurezza nei luoghi di lavoro. Presenti, oltre alle parti sociali, anche gli europarlamentari Brando Benifei (S&D), Stefano Cavedagna (ECR) e Mario Furore (The Left). L’intelligenza artificiale è, senza ombra di dubbio, la rivoluzione del nostro tempo. Uno strumento dalle potenzialità illimitate. Lo sviluppo di algoritmi sempre più complessi ed efficienti sta sconvolgendo la nostra quotidianità, inserendosi in tutte le principali attività sociali.
Tralasciando interpretazioni luddiste, ma pur mantenendo sempre un occhio critico sulle opportunità e i rischi dell’utilizzo dell’intelligenza artificiale, uno degli ambiti in cui è certamente possibile sfruttare al meglio le potenzialità dell’IA è quello del lavoro e, con più precisione, la sicurezza sui posti di lavoro.

 

Stefano Cavadegna

Intelligenza artificiale: opportunità o rischio?

Sulle opportunità insiste nello sviluppo e adozione di strumenti di intelligenza artificiale applicati al mondo del lavoro, si è discusso il 18 febbraio scorso al Parlamento europeo, durante l’evento “Abitare, conoscere e regolamentare le nuove frontiere del mondo del lavoro”, promosso dalla Fondazione Rubes Triva.
La kermesse, supportata da SGI Europe, ha visto la partecipazione di figure Istituzionali di spicco, tra cui, il promotore Brando Benifei (S&D), l’On. Stefano Cavedagna (ECR) e l’On. Mario Furore (The Left). In rappresentanza delle parti sociali, oltre agliorganizzatori Angelo Curcio, Presidente della Fondazione Rubes Triva, e Giuseppe Mulazzi, Direttore della Fondazione Rubes Triva, è intervenuto Fabrizio D’Ascenzo, Presidente dell’INAIL, insieme a William Cockburn, Direttore esecutivo dell’Agenzia europea per la sicurezza e la salute sul lavoro, Giulio Romano, Segretario Confederale di European Trade Union Confederation, Riccardo Di Stefano, National President Young Entrepreneurs di Confindustria, Valentina Guerra, Social Affairs and Training Policy Director di SMEunited e Guillaume Afellat, Senior Policy Advisordi SGI Europe.
Mario Furore

L’intelligenza artificiale al servizio della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro

Il dibattito tra europarlamentari, parti sociali e aziende pubbliche e private, è stato rivolto all’approfondimento delle implicazioni della Direttiva Piattaforme, del Regolamento sull’Intelligenza Artificiale e sul nuovo Regolamento Macchine nei confronti della sicurezza dei lavoratori. Le sessioni di discussione hanno messo in luce la necessità di una collaborazione sempre più stretta tra politica, Istituzioni e parti sociali per affrontare le sfide emergenti e garantire ambienti di lavoro sicuri e regolamentati.

Di particolare interesse è stata la riflessione sostenuta Federico Faggin e Lucio Romano, i quali hanno sottolineato l’importanza di adottare un approccio umano-centrico ed etico alla tecnologia, evidenziando come l’innovazione debba sempre essere guidata da principi di responsabilità e rispetto per l’essere umano.
Nell’era della trasformazione digitale è sempre più necessario continuare ad approfondire ed investire sulle opportunità insite nello sviluppo tecnologico. Favorendo una formazione continua dei lavoratori, affinché quel che potrebbe essere visto come una minaccia, possa tramutarsi in una risorsa. Soprattutto se si tratta di sicurezza nei luoghi di lavoro.
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