Guardo la mia Libreria e lì, in fila, uno accanto a l’altro, ci sono i miei amati libri; ognuno, con un tema diverso, racconta la vita.
Miei cari libri, mi avete fatto compagnia nei giorni di solitudine, nei giorni bui della vita, nei giorni del dolore.
Le vostre pagine voltate una dopo l’altra mi hanno consolato, distratto, informato ed istruito. Ma anche nei giorni di gioia siete stati miei fedeli compagni di sorriso.
Ognuno di voi, o miei preziosi libri, mi ha fatto conoscere una parola in più, mi ha dato grande ricchezza interiore, mi ha arricchito nell’anima e nel cuore.
Vedo in fila voi libri dei classici, voi romanzi con temi gioiosi ed anche dolorosi, siete poi seguiti da quelli che parlano di giustizie e di ingiustizie e dai quali si è formato il mio carattere.
Poi, più in là, su quello scaffale messo in modo separato, ci sono i tomi che parlano di Dio (li ho messi separati per farli essere distanti da ogni altra parola che esula dalla sua stessa parola). Voglio parlare, di voi, miei adorati libri, che in questi tempi carichi di tecnologia siete stati messi in un angolo dolorosamente polveroso e voi, comunque, con sapienza e la pazienza di Giobbe siete lì, in attesa che qualcuno sfogli le vostre pagine ed inizi un discorso che apre la mente e che la lascia spaziare nell’universo.
Ogni opera scritta, ovvio, ha un suo autore ed in ognuna di essa , nel racconto descritto, si percepisce anche la sua anima.
È bello incamminarsi in un sentiero di montagna con un libro sotto al braccio, per leggerlo all’ombra di un albero e nelle orecchie sentire un melodico cinguettio degli uccelli, che non dà fastidio al silenzio richiesto dalla lettura.
È bello passeggiare sulla spiaggia con un libro che ci parla del Creatore e sedersi a leggere ed essere, nel contempo, accarezzati dalla brezza marina. Ed ecco, succede per incanto, che le parole del libro, con dolce insistenza, ti invitano a guardare l’ orizzonte, fino al punto dove avviene lo sposalizio tra il cielo ed il mare. E per magia, l’amato libro ti prende per “mano” e ti porta esattamente in quel “luogo nuziale” per spiccare insieme il volo nell’infinita armonia del Creato.
Cari libri, un giorno, ne sono certo, tornerete a risplendere con i vostri racconti poetici, con la storia del mondo, con il pianto e la gioia, con la parola del Signore, con le ingiustizie e la giustizia del potere.
Perchè solo con il vostro sapere impareremo a crescere, a spiegarci, a saper parlare, a renderci colti senza lauree. Si, perché i libri ci sanno “laureare” su temi variegati e che lasciano un’impronta indelebile nella nostra formazione culturale.
Ha proprio ragione Valentino Bompiani che dice: “Un uomo che legge ne vale due”.
Intorno ai libri ed alla loro magnificenza non basterebbe scrivere un immenso tomo e nemmeno le parole più belle per descriverne la lettura perché questa da sensazioni che solo l’anima di chi legge può provare.
Ecco perché, a Briano, frazione di Caserta, è nata l’ Associazione di volontari , senza fine di lucro, denominata A CASA DI LUCIA la quale tiene molto alla lettura ed è per questo che è “sbocciata”, con inenarrabile splendore. Essa, con gioia infinita, vorrebbe vedere tanta gente con un libro fra le mani affinché possano affinare il proprio animo, arricchendolo di vera bellezza. Brama, quindi, che per un’ora si lasciasse da parte il telefonino, il quale “distrae ed a volte inganna” e prendere un buon libro per ristorare la propria mente al sano fine di migliorare se stessi
(Analizzando la denominazione del citato sodalizio A CASA DI LUCIA trovo un’incredibile assonanza con “a casa della luce” ed i libri, infatti, sono fiaccole che accendono la nostra mente. Nemmeno a farlo apposta, quindi, secondo me, l’ Associazione nome più appropriato non poteva trovare).
I libri, credetemi, sono un tesoro da leggere, custodire con cura e da tenere gelosamente in alta considerazione . E, perché no, possono, inoltre, all’ occorrenza diventare un regalo di gran pregio per una persona cara.
Che bello riprendere quei sani gesti che finito di leggere, metti un segno alla lettura che ti servirà per ritrovare velocemente la pagina. Nascondere anche un’immagine di un santo, una fotografia, un fiore che poi ritrovi lì, a distanza di anni e magari guardandolo ti scenderà una lacrima e subito riaffiorano nella mente dolci e nostalgici ricordi.
Domenico Della Gatta – Già colonnello dei Carristi