Alcuni giorni or sono, si è svolto a Roma, all’Istituto Sturzo, un incontro “I giovani e la politica nei primi anni Sessanta”.
La iniziativa nasce dalla fertile mente di Maurizio Eufemi, che sta indicando un percorso storico originale attraverso il “racconto” dei protagonisti ( molte interviste sono raccolte in un volume, dopo essere state pubblicate, a puntate su beemagazine, partendo dai movimenti giovanili della Dc e dai loro dirigenti, poi diventati politici di rango).
L’altro giorno allo Sturzo ci sono stare testimonianze di quanti hanno avuto responsabilità nei movimenti giovanili dei Partiti : narrazioni interessanti di confronti accesi e scontri. Erano anche gli anni delle proteste giovanili che avrebbero dovuto avere diversi riscontri. I movimenti giovanili presenti all’interno dei partiti vissero pienamente quella stagione.
Il Movimento Giovanile della Democrazia Cristiana, ad esempio, conservava i suoi spazi di autonomia, che gli consentiva una dialettica importante nei confronti della dirigenza del Partito. Nessuna critica veniva risparmiata. I movimenti giovanili erano una finestra aperta sulla società con le sue ansie di giustizia e di sviluppo: un agire con tante iniziative contro la lettura insufficiente degli eventi che dovevano essere, invece, affrontati con decisioni coraggiose.
La politica, le libertà democratiche erano al centro. I giovani all’interno dei partiti democratici svolsero un ruolo decisivo, mentre in altri partiti polarizzati le organizzazioni giovanili andarono in crisi risucchiate dall’estremismo: la lotta armata della estrema sinistra per la rivoluzione mancata e quella di destra produssero tragedie immani.
Grazie ai partiti, alle associazioni, ai movimenti sindacali l’estremismo fu battuto . Il Convegno dell’altro giorno deve avere un seguito.
Oggi non c’è politica, i partiti, i baluardi delle libertà non ci sono.
É possibile che le passioni di un tempo siano spente del tutto e definitivamente?
É possibile che il primato della politica sia oltraggiato dall’insulto di progetti senza pensieri e da una autoreferenzialità rozza ?
Dal convegno all’Istituto Sturzo Dallo Sturzo viene un messaggio: La politica non è morta.
C’è chi vede nelle conquiste tecnologiche il progresso. Certo la scienza significa sviluppo ma l’Uomo è al centro. C’è sviluppo se vince l’Uomo. Utilizziamo I patrimoni costruiti nel tempo.
Oggi tremo a tanta superficialità, a tanta viltà, al disegno di manomettere la Costituzione. I “giovani di ieri” hanno detto quello che è stato fatto: un dato irrilevante per la parte di società distratta o, per quella più attenta, esempio da raccoglie per essere vivi !
Mario Tassone – Avvocato amministrativista, Deputato per nove legislature (Dc, Ppi, Cdu, Udc, Polo e Casa delle Libertà). Segretario della Camera dei Deputati, sottosegretario, vice ministro