Sono un bambino cresciuto con il mito dei supereroi e dei fumetti

Il Romics, attesissimo evento per appassionati ed editori, si è appena concluso e ha messo in mostra ancora una volta i personaggi mascherati della nostra infanzia. Chi non ha nel cuore un cartone animato o nel cassetto un “numero”, magari inedito o ancora incellofanato con i super eroi preferiti?

Dai primi della DC COMICS, ai più recenti MARVEL, tutti i protagonisti, che hanno acceso la fantasia, vengono da realtà di anonimato per poi diventare idoli delle folle. Nati per divertire i ragazzini e stimolare l’immaginazione su mondi paralleli, stelle lontane e super poteri, hanno insegnato anche la scienza.

Ma oggi queste figure sono messe in ombra da antagonisti più complessi: “gli eroi oscuri”. Figure con problematiche evidenti, spesso distaccati dalla vita reale. Anime cupe che combattono contro i loro fantasmi. Forse sono le immagini del mondo moderno disincantato, sicuramente molto lontani dai nostri supereroi mascherati

Negli ultimi decenni, la figura dell’anti-eroe, spesso più popolare del suo antagonista “buono”, è diventato il paradigma per giovani e adulti. Come ci ricorda Alan Moore, padre tra gli altri dei Watchmen e V for Vendetta: «L’enorme popolarità dei supereroi e l’infantilizzazione della società sono sintomi dello stesso male: il rifiuto della realtà e il desiderio di soluzioni semplicistiche e sensazionalistiche». I supereroi furono inventati nei tardi anni ’30 per i bambini; ma se provi ad adattarli ai canoni di oggi, e degli adulti, diventano grotteschi.

Facciamo un passo indietro nel tempo. Gli eroi ci sono sempre stati, e naturalmente dalle prime forme di racconto si sono evoluti. Tranne alcuni alieni, come Superman, o Silver Surfer, gli altri personaggi hanno acquisito poteri fantastici da eventi casuali o dovuti ad esperimenti scientifici. Paladini del bene contro il male, mettono in luce il riscatto dell’uomo semplice che può salvare il mondo diventando esempio per i ragazzi. Spiderman, un liceale come tanti, viene morso da un ragno modificato geneticamente. Hulk diventa tale per un bombardamento da raggi gamma. Per poi citare l’ingegneria e la meccanica dietro ai gadget di Batman.

Gli esempi sono tanti, ma il risultato finale è sempre lo stesso: combattono il male con il sorriso e la scienza la fa da padrona.

L’insegnamento scientifico che sta dietro ai nuovi personaggi però è sempre più marginale. L’attenzione è focalizzata sull’effetto speciale, ma soprattutto sulla personalità sempre più complessa dell’eroe/antieroe. Abbiamo perso la spensieratezza di bambini.

 

Elio Nello Meucci – Pubblicista

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