L’Aula Magna “Vittorio Aymone” della Corte d’Appello di Lecce ha ospitato un convegno dal titolo “Umanesimo giudiziario e colonialismo digitale: tertium non datur?”, voluto ed organizzato dalla Camera Civile Salentina col patrocinio dell’UNCC, delle Università pugliesi di Foggia e del Salento, nonché dell’Accademia della Crusca, dell’Accademia dell’Arcadia, e della Società Italiana di Antropologia Culturale.
L’evento è stato, altresì, inserito nell’ambito di una convenzione tra la C.C.S. ed il Liceo classico “G. Palmieri”, permettendo così a 26 “palmierini” delle classi liceali, e ai loro professori, di assistere ad un pomeriggio, non solo, di aggiornamento professionale, ma anche alla esperienza di come sia difficile, nel mondo del lavoro, mantenere vivo l’eloquio e la propria cultura, che sui banchi di scuola han la loro forgia, nel quotidiano dell’attività legale che è sempre più permeata e (costretta ad essere) affascinata dalla tecnologia.
I relatori
Le attività convegnistiche, accreditate dall’Ordine degli avvocati di Lecce, hanno avuto una loro dimensione virtuale, con la diretta streaming su Facebook e YouTube, ed archiviazione digitale su quest’ultimo, e, ben presto, avranno anche dignità editoriale. Il convegno è stato inaugurato dai saluti istituzionali del Presidente della Corte, il dott. Roberto Maria Carrelli Palombi di Montrone, del Presidente del Tribunale di Lecce, dott. Antonio del Coco, del Presidente del COA di Lecce, Prof. avv. Antonio De Mauro, del Preside del Dipartimento di Scienze Giuridiche, Prof. Luigi Melica, nonchè dei rappresentanti leccesi dell’OCF e di Cassa Forense, rispettivamente, l’avv. Vincenzo Caprioli e l’avv. Roberta Altavilla.
Successivamente è stata la volta degli interventi programmati del Prof. Rosario Coluccia, Accademico della Crusca, con la relazione: “Qualche idea sul tema”; del Prof. avv. Giuliano Scarselli, Ordinario di Procedura civile dell’Università di Siena, con la relazione: “Intelligenza artificiale e funzione giurisdizionale”; del Prof. Ferdinando Mirizzi, Ordinario di antropologia dell’Università della Basilicata, con la relazione: “L’antropologia e la cultura digitale”; dell’avv. Luigi Viola, direttore scientifico di Giurimatrix, con la relazione: “Potenziamento dell’ attività difensiva con l’IA”; della Prof.ssa Floriana Conte, Ordinaria di storia dell’arte dell’Università di Foggia nonchè membro dell’Accademia dell’Arcadia, con la relazione: “Autenticità nelle arti visive nell’era della cultura digitale”; e dell’avv. Alberto Del Noce, Presidente U.N.C.C., con la relazione: “Profili deontologici”.
Un negoziato della digitalizzazione
A moderare i lavori, in sostituzione del Direttore Nanni (impossibilitato a presenziare per motivi di salute), il Presidente della Camera Civile Salentina, ed ideatore dell’evento, l’avv. Salvatore Donadei, il quale, a margine dell’evento, ha così dichiarato: “L’ambiente digitale è diventato inospitale per la scrittura e per il linguaggio, il desiderio deve essere quello di interpretare creativamente le nuove tecnologie, senza subirle. La novità non è un destino ed un uso negoziato della digitalizzazione – un TERTIUM appunto tra gli estremi del rifiuto luddistico e dell’adorazione messianica delle tecnologie – s’impone.
Scrittura e linguaggio hanno un valore sociale irrinunciabile e non surrogabile; testo, discussione, espressione restano fondamentali e non si può pensare, né accettare, di far migrare tutto verso il digitale. Il vero miglioramento di quel meraviglioso cencio nero che indossiamo ogni giorno, non è più contemplato, non facciamoci andare bene tutto altrimenti, più presto che tardi, celebreremo il funerale della speranza, anche per le giovani leve della nostra splendida Professione.”
Salvatore Donadei – Avvocato. Presidente della Camera civile salentina