Scienza-Alzheimer, c’è anche un altro scopritore ed è italiano: Gaetano Perusini

Ieri 21 settembre è  stata celebrata la XXIX giornata mondiale dell’Alzheimer, ma – per dare a Cesare quel che è di Cesare – questa grave malattia della terza età dovrebbe chiamarsi invece “Alzheimer-Perusini”.

Dovrebbe infatti portare anche il nome dell’altro suo scopritore, Gaetano Perusini (Udine 24 febbraio 1879-Cormons 8 dicembre 1915), professore di medicina e valentissimo medico e Primario dell’Ospedale di Udine, considerato uno dei più noti personaggi della scienza medica all’inizio del Novecento, nonché neuropsichiatra, anatomopatologo e neurologo di fama mondiale.

Fu assistente del dottor Alois Alzheimer nella clinica psichiatrica di Monaco di Baviera e docente di psichiatria e neuropatologia all’Università di Roma. Fu anche giornalista: redattore capo della “Rivista Sperimentale di psichiatria” e dei “Folia neurobiologica” editi a Lipsia. Collaborò con le principali riviste mediche italiane, francesi, tedesche, olandesi e statunitensi, come gli “Annali dell’Istituto psichiatrico della Regia Università di Roma”, la “Rivista Sperimentale di freniatria” e “The journal of mental pathology”  di New York.

Fu molto apprezzato anche all’estero e pubblicò una cinquantina di lavori che gli dettero grande notorietà. La sua famiglia era una delle più in vista di Udine, agiata, di nobili origini e di principi patriottici. Purtroppo morì in giovane età a soli 36 anni durante la Prima Guerra Mondiale combattendo come capitano medico della 1^ Divisione di Sanità e comandante della 2^ Sezione di Sanità.

Cadde eroicamente nell’Ospedale di guerra n. 11 (istituito proprio per la munificenza della famiglia Perusini in una Villa di campagna di sua proprietà che fu adibita a Sezione di Sanità) per le gravissime ferite riportate in un centro di medicazione a San Floriano del Collio il 28 novembre 1915 mentre stava trasportando con un barelliere un ferito in un’ambulanza.

Fu investito da palle di shrapnel per lo scoppio di una granata nemica. Col suo corpo fece però scudo al ferito in barella salvandogli la vita. Il capitano Perusini morì dopo 10 giorni di agonia, ma restò lucido fino alla fine. Il piccolo centro medico fu raso al suolo in pochi minuti da granate e cannonate nemiche. E’ una riprova dell’accanimento degli austroungarici nei confronti delle sezioni sanitarie italiane. Fu decorato con la medaglia d’argento al valor militare alla memoria, conferitagli nel 1916 con questa motivazione: “Di servizio al posto avanzato della sezione di sanità, mentre la casa ove il posto stesso si trovava era fatta segno a violento fuoco di artiglieria nemica, con mirabile sangue freddo, continuava a prestare l’opera sua ai numerosi feriti, finché cadde mortalmente ferito. San Floriano, 28 novembre 1915”.

Fu un esempio del dovere fortemente e scrupolosamente sentito e compiuto. Fu tumulato nella tomba di famiglia dopo solenni funerali con gli onori militari e un corteo immenso di generali, ufficiali, soldati e di tutti i cormonesi. Espresse il suo cordoglio anche il Re Vittorio Emanuele III di Savoia. Sono state intitolate in memoria di Gaetano Perusini vie a Roma, Udine e Cividale del Friuli, mentre a Catania porta il suo nome il Centro diurno Alzheimer. Il 10 dicembre 2015 a Roma presso la Residenza Sanitaria Assistenziale “Villa Sacra Famiglia” (zona Camilluccia-Vigna Clara) é stato inaugurato il “Caffè Perusini-Alzheimer”, che intendeva essere uno “spazio” dedicato a chi, ogni giorno, si trova ad affrontare le difficili problematiche connesse alla demenza nella terza età.

Perusini sarà ricordato per la sua modestia, il suo attaccamento al dovere, il tratto signorile, il profilo spiccato e l’occhio intelligente facevano maggiormente rifulgere il suo valore di scienziato e di cittadino. Una sua biografia è stata pubblicata a pag. 23 sul Bollettino della Federazione degli Ordini dei Medici, stampato a Bologna il 31 ottobre 1916. Il grande merito di averlo fatto uscire dall’oblio della memoria spetta al prof. Bruno Lucci, Primario Emerito di Neurologia a Pordenone, che in oltre 30 anni di ricerche ha scritto ben 9 biografie, di cui le più importanti sono quelle del 2010 e 2012.

Molti errori sono stati così corretti e molte storture storiche sono state raddrizzate! Nel Centenario della sua morte le Poste Italiane lo hanno ricordato con un francobollo commemorativo da 95 centesimi di euro, emesso con tiratura di 800 mila esemplari.

 

Pierluigi Roesler Franz – Giornalista

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