Paolo Viti, grande studioso dell’Umanesimo. Unisalento gli dedica il 2 Ottobre una giornata di studi

E l’editore Milella pubblica un volume in suo onore, curato dai suoi allievi Sondra Dall’Oco e Luca Ruggio

Paolo Viti, a lungo docente di Filologia medievale e umanistica e di Letteratura umanistica per i Corsi di Laurea in Lettere dell’Università del Salento, ha dedicato importanti studi ad autori e temi dell’Umanesimo. D quella felice epoca culturale decisiva per la civiltà occidentale, Viti ha studiato tutta la parabola.

Gli allievi Sondra Dall’Oco e Luca Ruggio, in onore del loro Maestro, si sono cimentati nella preparazione di un volume di circa 700 pagine, con il contributo di vari studiosi, che affrontano, ciascuno dalla sua prospettiva di ricerca, temi e problemi dell’area umanistica, storica, filologica, letteraria. Attorno a questo volume, il 2 ottobre, dopo una lectio magistralis del Professore festeggiato, ci saranno alcune relazioni, tra cui quella del professor Carlo Alberto Augieri, professore di ermeneutica e di critica del testo, e direttore delle edizioni Milella.

 

 

 

Questa storica casa editrice, che ha avuto fin dalla sua nascita un rapporto organico con l’allora Università di Lecce, ora Unisalento, pubblicando testi dei docenti che vi insegnavano, ha dato una ulteriore accelerazione alla sua produzione di libri che valorizzano le opere e le figure dei Maestri. Significativo il primo volume di una nuova collana, che si chiama appunto, Dialogo con i Maestri, dove gli allievi intervistano i loro Professori e si fanno illustrare il percorso scientifico e biografico. Il volume, già recensito su queste pagine, è stato il Dialogo con Mario Capasso. Altri seguiranno.

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Il Libro al centro della giornata di omaggio al professore fiorentino s’ intitola Vir bonus dicendi peritus. Studi in onore di Paolo VitiPagine  684,  a cura di Sondra Dall’Oco e Luca Ruggio

Come spiegano i due curatori, e allievi di Paolo Viti, il volume nasce da un duplice desiderio: “rendere omaggio allo studioso e offrire alla comunità scientifica un segno tangibile e continuo del suo essere magister. Proprio i suoi interessi scientifici sono stati il punto di partenza per l’allestimento della raccolta in volume di testi di colleghi, amici e allievi”.

Il corposo volume è diviso in sezioni.

Le sezioni Florentia e Bruniana sono “rappresentative delle ininterrotte indagini del professor Paolo Viti sull’Umanesimo fiorentino, dall’età dei Cancellieri alla egemonia politica della consorteria medicea, con un focus particolare su Leonardo Bruni, la cui figura è ponte e collante delle successive sezioni”

La sezione Philologia e Poetica rispecchia più da vicino l’interesse per la nuova lettura dei classici e per il metodo filologico degli umanisti.

La sezione Magistri, libri et bibliotecae illustra “il valore dell’insegnamento e dell’educazione, segnalato dall’adozione dei nuovi piani di studio e dalla produzione originale di trattati pedagogici, che tanto devono alla più ampia circolazione dei testi greci e latini”.

La sezione Epistolae è “il luogo privilegiato per comprendere la trasformazioni, sociali, politiche e culturali in atto”.

Infine, Scaena et Fabula et Aquae  “rivelano interessi specifici e l’apertura a una produzione letteraria” ( la letteratura termale), “spesso considerata marginale, ma della quale vengono recuperati autori e testi, in precedenza del tutto inediti”.

La gratitudine degli allievi Dall’Oco e Ruggio, ormai fecondi studiosi secondo percorsi di ricerca comuni e diversi,  oltre a manifestarsi nella produzione di questo volume, si esprime più esplicitamente in una premessa,  scritta a quattro mani, di cui va segnalato in particolare questo passaggio, che dà il senso della impostazione della iniziativa editoriale e della sua portata complessiva.

Scrivono tra l’altro Sondra Dall’Oco e Luca Ruggio: “La locuzione catoniana Vir bonus dicendi peritus ( usata dai curatori come titolo del libro, secondo una scelta felice sottolineata in uno dei circa 40 articoli del volume dal professor Mario Capasso, NdR) riflette la coesistenza delle qualità morali dell’uomo con la perizia dello studioso… Una sintesi che trova la sua più compiuta espressione nell’immagine del magister, l’uomo dotato di una solida formazione umanistica, peritus nell’arte retorica e dialettica, proteso verso la conoscenza e l’ampliamento dei propri orizzonti culturali, in grado di trasmettere il sapere per naturale inclinazione e attraverso la lettura, lo studio e la ricerca.”

Quindi segue un personale riconoscimento fatto dai due allievi: “Sono le qualità che abbiamo conosciuto e sempre riconosciuto in Paolo Viti e che sono state per noi guida e stimolo: la sua capacità di esplorare i testi per comprendere le complesse ragioni della storia; la stretta connessione con il valore etico della letteratura; l’entusiasmo nel proporre idee nuove, di ampio respiro e con molteplici radici; il suo continuo incitamento nei confronti di colleghi e allievi ad avviare progetti innovativi”.

Per preparare il volume  Sondra Dall’Oco e Luca Ruggio hanno dovuto superare una certa resistenza del Maestro. “Conoscevamo molto bene, ancor prima di dare corpo all’idea stessa del libro, le perplessità riguardo a una raccolta di studi in suo onore, perplessità dettate da naturale ritrosia e modestia. Tuttavia, anche e soprattutto grazie alle schiette conversazioni con i suoi amici più cari, ci siamo convinti della bontà dell’iniziativa, confermata dalla preziosa e numerosa partecipazione dei tanti studiosi che lo hanno conosciuto nel corso della sua lunga carriera accademica e hanno con lui condiviso progetti e fecondi dialoghi intellettuali”.

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Gli itinerari e i campi di ricerca del prof. Viti in un profilo tracciato da Sondra Dall’Oco

Vir bonus dicendi peritus non è solo il titolo del volume in onore di Paolo Viti ma anche dell’articolo di Sondra Dall’Oco, che apre la serie dei contributi degli altri studiosi. Dal Petrarca anticipatore dell’Umanesimo, su cui Viti fin dagli inizi della sua attività scientifica condusse le sue ricerche, a Leonardo Bruni, l’umanista a cui il Maestro ha dedicato il suo maggiore impegno scientifico; dai debiti di Leonardo Bruni verso Coluccio Salutati, agli studi sull’umanesimo filologico di Poliziano, del quale Viti è stato presidente del Comitato nazionale per la pubblicazione delle opere; al  filone di studi, ereditato dal maestro Perosa dedicato al teatro umanistico.

La professoressa Dall’Oco ha poi sottolineato l’attenzione di Paolo Viti per la letteratura termale nei secoli XIV-XVI, destata in primis dal desiderio di interrogarsi su un tema non tradizionale affrontato fino a quel momento soprattutto per gli aspetti medico-scientifici.

Su questi temi un convegno, Gli umanisti e le terme, si tenne nel 2002 a Lecce e a Santa Cesarea.   Al centro degli incontri – ricorda Dall’Oco – tra giovani studiosi di letteratura umanistica riuniti attorno al magister Viti vi era lo studio dell’antologia De balneis omnia quae extant apud Graecos, Latinos et Arabos”, pubblicato da Tommaso Giunti a Venezia nel 1553, la prima raccolta sulla letteratura termale relativa ai secoli della rinascita –Trecento e Quattrocento – con l’aggiunta delle testimonianze greche, latine e arabe”.

Ciò a dimostrazione, osserviamo, dell’aperura innovativa dell’Umanista Viti all’umanesimo che si rinnova e si riattualizza nei tempi della modernità.

Quel convegno, sottolinea, la professoressa Sondra Dall’Oco – fu anche un precoce esempio di come l’Università era in grado già allora di uscire dall’accademia per incontrare il territorio- oggi si parlerebbe di Terza missione -: in quell’occasione le Terme di Santa Cesarea e l’Istituto professionale alberghiero.

Concludendo il profilo della ricerca scientifica e accademica del suo Maestro, Sondra Dall’Oco lumeggia in particolare questo punto: “dalla prima alle ultime pubblicazioni, da Petrarca a Boccaccio alla edizione dei Miscellanea di Poliziano del maestro Perosa, in tutta l’abbondante e variegata  produzione scientifica ( il libro contiene oltre 20 pagine di bibliografia, NdR)), Paolo Viti ha seguito e indagato con scrupolo e accuratezza metodologica l’intera parabola dell’Umanesimo; le traduzioni, l’Umanesimo letterario, le biografie, Firenze e i cancellieri; l’Umanesimo mediceo, la poesia civilizzatrice dell’umanità, la filologia, le biblioteche i maestri, la paideia, la critica letteraria: sono i temi e gli interessi che porta avanti nella lunga e ininterrotta carriera accademica”.

E infine: “Firenze e Lecce sono i poli fondamentali della sua ricerca e del suo magistero, i centri da concepire e vedere come luoghi aperti di studio e di incontro, a loro volta occasione per tessere relazioni con studiosi, colleghi e allievi italiani e stranieri. Otium e negotium si fondono così – conclude Sondra Dall’Oco in questo rigoroso e vivo ritratto – nell’immagine del magister, un ruolo che Paolo Viti sente nella forma e nella sostanza e che ha espresso con dedizione, rigore e passione”.

Ho sempre pensato che tra le vere fortune della vita ci sia quella di incontrare bravi Maestri. Viceversa,  anche i Maestri potrebbero considerare una fortuna avere dei bravi allievi. Come, appunto, Sondra Dall’Oco e Luca Ruggio, che hanno inteso celebrare Paolo Viti con una giornata a lui dedicata e con un libro di grande impegno, ma soprattutto mettendone in pratica gli insegnamenti.

 

Mario Nanni – Direttore editoriale

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