Si è conclusa la pantomima di Giuseppe Conte sul suo “netto rifiuto” (fino alle “estreme conseguenze”) dell’aumento del 2 per cento delle spese militari.
Fuoco e fiamme da parte di Conte con minacce, e rischi di crisi di governo.
Draghi gli ha ricordato che i governi precedenti, compresi i suoi (di Conte) avevano approvato.
E così Conte, da “persona ragionevole”, si è accontentato della diluizione della spesa in 6 anni, come proposto dal ministro Guerini.
Ha detto (Conte): “Le famiglie non arrivano alla fine del mese”.
Insomma, il “pacifista” d’annata, che si crede furbo tra tanti più di lui, si è calmato.
Ha fatto la sua inutile “piazzata”, senza capire che il suo è una sorta di pacifismo “a rate”, cioè 6, quelle che servono per raggiungere il 2 per cento impostoci dalla NATO.
Luigi Nanni – Pubblicista, studioso di problemi sociali e del turismo