Forti nel mondo, produttivi e competitivi: ecco le proposte dell’European Movement International alla commissione Ue

I suggerimenti rivolti a Von der Leyen: difendere la democrazia e i suoi valori a fronte del ritorno delle autocrazie, implementare la difesa e la sicurezza europea, anche in termini di integrazione politica e militare, oltre a sostenere l’economia grazie al bilanciamento di competitività e sostenibilità (vedi alla voce rapporto Letta)

La commissione Ursula Von der Leyen II, non senza qualche brivido, è riuscita ad avere il 27 novembre scorso l’approvazione del Parlamento Europeo. Il voto della plenaria, mai una Commissione aveva ricevuto il placet del Parlamento con meno di 400 voti favorevoli, ha palesato tutte le difficoltà di un’Unione pungolata dai conflitti nei suoi confini sud e nord orientali. Senza considerare l’incognita che rappresenterà il nuovo corso della seconda amministrazione Trump e le notevoli difficoltà interne dell’asse franco-tedesco. In questo teatro di crescente instabilità geopolitica e geo-economica, l’European Movement International ha promosso un incontro a Budapest per dialogare sul futuro dell’Unione e proporre soluzioni per le sfide che attendono la Commissione per i prossimi cinque anni.

Il parlamento europeo a Strasburgo - Wikimedia Commons
Il parlamento europeo a Strasburgo – Wikimedia Commons

 

Fondato nel 1948, l’EMI è un movimento paneuropeo che nasce per promuovere la pace, la democrazia e l’integrazione europea. Il movimento riunisce la società civile europea: imprese; ONG; enti locali e partiti politici, è una piattaforma che agevola e contribuisce alla partecipazione attiva anche dei cittadini europei, cercando di proporre soluzioni utili a vantaggio di una maggiore cooperazione tra gli Stati membri.

A tal proposito, negli ultimi giorni di novembre a seguito di un summit a Budapest, sono state pubblicate due dichiarazioni a favore della democrazia e di un’Europa più forte. Il Movimento, in questo particolare momento storico, ritiene che sia fondamentale per la Commissione dimostrare la stabilità e la forza della democrazia, continuando a promuovere iniziative e politiche che possano mettere i cittadini al centro dei progetti europei.

I suggerimenti per il prossimo quinquennio si basano sui seguenti pilastri: difendere la democrazia e i suoi valori dalla riemersione nello scenario internazionale delle autocrazie; implementare la difesa e la sicurezza europea, promuovendo formule di integrazione politica e militare, oltre ad intensificare il sostengo alla causa Ucraina e rafforzare i confini dell’Unione; sostenere l’economia europea grazie ad un giusto bilanciamento tra competitività e sostenibilità, dando attuazione a quanto rappresentato dal report di Enrico Letta ed, infine, dare nuovo slancio alla giustizia sociale in Europa, rafforzando la dimensione sociale del mercato unico.

Valeria Ronzitti - Wikidata
Valeria Ronzitti – Wikidata

Sulle Dichiarazioni di Budapest è intervenuta la segretaria generale di SGI Europe, Valeria Ronzitti, che, in qualità di membro del Movimento e importante organizzazione europea che tutela i servizi di interesse generale, ha collaborato a redigere le proposte. “SGI Europe – ha dichiarato Ronzitti – è orgogliosa di aver partecipato alla stesura delle Dichiarazioni di Budapest. SGI Europe crede fermamente che crescita e produttività vadano declinate con i valori fondamentali di democrazia e Stato di diritto. Solo in paesi dove queste sono una stella polare, le imprese di servizi pubblici essenziali possono esprimere pienamente il loro potenziale, contribuendo a uno sviluppo sostenibile e inclusivo”.

Lo scenario europeo, anche a fronte delle difficoltà politiche dell’asse franco-tedesco, non sembra roseo, dominato internamente dalla crisi dell’automotive e pressato esternamente dalle nuove tensioni in Medio Oriente dove continuano ad espandersi le criticità, con il riaccendersi della rivolta in Siria che sta aizzando un contesto già in forte ebollizione. Le proposte delMovimento si inseriscono in questo quadro complesso e, in sostanza, possono essere riassunte nella formula “forti nel mondo e produttivi in Europa”, una visione ottimistica di quanto attende la Commissione von der Leyen bis.

 

Lorenzo Della Corte

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