Milanese, giornalista, direttore dell’Avanti, politico, parlamentare, vice ministro degli Esteri, scrittore, tenace polemista, Ugo Intini, o “Ugo Palmiro”, come i comunisti lo chiamavano per la sua intransigente battaglia contro il Pci, o per il suo “anticomunismo viscerale”, con i suoi quasi quotidiani articoli e soprattutto corsivi sull’Avanti, di cui era direttore, quando non era lo stesso Craxi a scriverli con il famoso pseudonimo Ghino Di Tacco, è stato a fianco del leader socialista soprattutto negli anni Settanta e Ottanta. Perciò, dal punto di vista politico, documentario e storico, la sua testimonianza e le sue analisi ricche di dati e riferimenti, hanno un particolare interesse e valore, non solo per la narrazione di importanti fatti politici ma anche per alcuni retroscena ( per esempio, a proposito degli accordi di Oslo tra israeliani e palestinesi, o dell’installazione degli euromissili, o episodi delle Brigate rosse) e vari aneddoti. ( le sottolineature in neretto, nel testo, sono nostre) ****** Il 2023 sono trascorsi 40 anni dal governo Craxi. Onorevole Intini, che cosa resta di quell’esperienza di governo durato quattro anni? Resta l’esempio di quando ancora oggi si potrebbe fare. Ma che si è sempre più lontani dal fare. In politica estera, un’Italia impegnata perché in Europa ci sia non soltanto una moneta unica, ma anche una politica economica, estera e della difesa comune. Una Europa e un’Italia alleate agli Stati Uniti ma autonome. Capaci cioè di dialogare a Est (un tempo con l’Unione Sovietica e oggi con la Cina). Capaci soprattutto (compito dell’Italia e dei Paesi mediterranei) di connettersi alla sponda nord africana in una prospettiva di pace per il Medio Oriente e di cooperazione economica. In politica interna, c’è bisogno di una Italia pragmatica, non dominata né dall’ideologia liberista né da quella statalista. Negli anni ‘80, dovevamo contrastare lo