Le raccontano più peccati o più rimpianti?
Nonostante i miei tentativi, i peccati non li rivelano. Rimpianti sì, chi non ne ha del resto. Il più frequente è non aver dedicato abbastanza tempo ai figli piccoli. La politica non è un mestiere ma un impegno totalizzante soprattutto per ministri, segretari di partito, premier.
Come li sceglie?
In base all’empatia, che è un ottimo filtro, e alla loro storia. Ho bisogno di un vissuto non solo politico, di un racconto che vada oltre la vita professionale. Ad esempio, Giorgio Mulé ha il brevetto di pilota di velivoli. Ho intervistato Teresa Bellanova quando era ministra: si è commossa raccontando i suoi inizi come bracciante agricola e i soprusi del caporalato. Anche la visita nella tenuta agricola di Calderoli, in Piemonte, è stata interessante.
I prossimi ospiti di questa stagione?
La prima del 2025 è stata Licia Ronzulli, vicepresidente del Senato. Poi andrà in onda Ignazio Marino, oggi eurodeputato di Avs, che racconterà i suoi trascorsi da chirurgo di chiara fama. Ha fatto parte dell’équipe del professor Thomas Starzl, a Pittsburgh, il luminare che per primo ha effettuato il trapianto di fegato nell’uomo. Ma condividerà anche i ricordi della sua infanzia genovese: figlio di un ingegnere navale, già da bambino voleva fare il chirurgo.
Altri?
Laura Ravetto, deputata della Lega, che prima della fase politica è stata avvocato in un grosso studio legale a New York. Con il suo consenso, parlerà anche la figlia Clarissa che ha 6 anni: il rapporto tra loro due è molto stretto. Poi registrerò Nicola Zingaretti, la ministra Eugenia Roccella e Michele Gubitosa, che oltre a essere uno dei vicepresidenti Cinquestelle è un imprenditore di successo.
Tecce, da giornalista, qual è tra tante l’intervista che considera politicamente più significativa?
Quella a Giorgia Meloni, sulla terrazza del suo ufficio a Montecitorio. Era il 2020: non era premier e FdI, pur in crescita, non era ai livelli di adeso. Ma aveva già una marcia in più. E nel programma appare anche Arianna, con cui ho fatto un giro nel quartiere romano della Garbatella: è stata una delle sue prime apparizioni televisive.
L’intervista più sorprendente?
Angelo Bonelli, deputato di Avs e portavoce di Europa Verde. Mi ha detto che avrebbe voluto fare lo psichiatra e ho risposto che in effetti ha la faccia adatta. Sono andata a casa sua: ha un’enorme collezione di fumetti. Anche la conversazione con Carlo Calenda mi è piaciuta molto: ha una biografia pazzesca, ma più nota. E a settembre scorso, il ministro dello Sport Andrea Abodi che mi ha colpito per la sua gentilezza e la grande passione per quello che fa.
E la più deludente?
Quelli che non sono stati sinceri fino in fondo, hanno preferito piacere a tutti i costi. Quelli che invece di rischiare hanno edulcorato la loro storia. Non credo a chi dice che se tornasse indietro rifarebbe tutto: è impossibile.
Con chi ha litigato e con chi fatto amicizia?
Litigato con nessuno, cerco di mantenere un equilibrio. Amicizia con Dario Nardella, quando era il sindaco del mio capoluogo di regione. È stato molto disponibile. E poi Maurizio Gasparri: lo conosco da vent’anni, ma sono emersi aspetti inediti anche per me.
L’intervistato che vorrebbe a tutti i costi?
Mario Draghi. Non parla quasi mai e ha molte cose da raccontare, della sua vita si sa poco e io sono curiosa. E mi piacerebbe anche Luca Zaia.
Federica Fantozzi – Giornalista