Il Canto del Gallo (6). Creazione, arte e scoperte. A ciascuno il suo

Mi ha scritto, una puntuale lettrice, del mio corsivo sul

possibile… del 2030, di una contaminazione strutturale del nostro

bene più prezioso, cioè del nostro, pensiero, dei nostri ricordi, di tutto

quello che ci fa dire cartesianamente, sum, perché cogito. “Non sapevo

che fossero così inarrestabilmente avanti. Il suo nome è Omen,

anche in questo caso …?! I puntini, l’interrogativo/esclamativo,

sono di mia aggiunta, nel precedere una mia risposta: si! È sempre

uomo, quello che è continuamente evoluzione/involuzione, quello

che ha trasformato esofago ed intestino retto, per mangiare carne abbrustolita o cotta, quello che ha scoperto, infiniti mondi, quello

che ha reso possibile le scritture vediche, la bibbia l’odissea, fino

alle prove di un “altro mondo”, a cui ci stiamo orientando, in una

strada petrosa, di cui non si scorge fine, perché forse non c’è e non

ci può essere. La creazione è avvenuta (ma non come nei nostri racconti) l’apocalisse avverrà, (ma non come noi l’abbiamo paventata) a noi, non

resta che lavorare sul creato, come alchimisti, come fantascienziati,

come esploratori, nel metodo e contro il metodo, accompagnandoci

ad una vasta letteratura del sapere di non sapere, per andare

avanti, anche dove non c’è luce, perché siamo noi a doverla portare, con

l’intelletto, il consiglio, la fortezza e la temperanza. Ho consigliato alla

mia puntuale lettrice, già ricca di tanta biblioteca, i due angli di

nome Bacone, Ruggero e Francesco, l’Opus majus, il Novum organum,

per non essere vittima dell’impotenza (di accidia, avarizia, … ) o della

hybris (di ribelle tracotanza). E poi quod libet, a volontà, ricordando

Pierre Teilhard de Chardin, quando scrive:” credo che l’universo sia in evoluzione: Credo che l’evoluzione vada verso lo spirito. Credo che lo spirito si compia in qualcosa di personale. Credo che il personale supremo

sia l’universale“.  Per Teilhard è Cristo l’universale, ma ognuno ci metta

un analogo e il prodotto non cambia. Ho scritto a F. M. che tutto è

nelle mani di Dio (da non nominare invano, ma litotis) e noi siamo i suoi artefici nel creato, (la creazione appartiene a lui). Noi, possiamo scoprire!

 

Francesco Gallo Mazzeo –  Docente Emerito ABA Roma. Docente di Linguistica applicata ai linguaggi creativi dell’Arte del Design dell’Architettura in Pantheon Institute Design & Tecnology. Roma

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