‘’Conte e di Maio troveranno intese per battaglie comuni su temi sensibili’’. Voci parlamentari. Intervista on. Soave Alemanno (Movimento 5 Stelle)

Prosegue, su BeeMagazine, l'"ascolto" delle voci di parlamentari, di cui la grande stampa magari non scrive molto, ma il cui lavoro andrebbe fatto conoscere ai cittadini. L’on. Maria Soave Alemanno, deputata di prima legislatura eletta nel Movimento 5 Stelle, che ha subito un terremoto negli ultimi giorni, è una parlamentare tra le più assidue e attive della Camera dei Deputati. L’abbiamo intervistata, cominciando dal difficile momento che stanno attraversando i 5 Stelle, ormai divisi tra Conte e Di Maio

Sono giorni di travaglio e di contrasti per il Movimento 5 Stelle. Come li sta vivendo onorevole Alemanno?

Ammetto che il sentimento prevalente è quello della delusione. Il percorso politico è anche e soprattutto un percorso umano condiviso con persone mosse dai medesimi ideali e fatto di vittorie, sconfitte e traguardi da raggiungere. Quando le strade si interrompono così bruscamente, è sempre motivo di amarezza, ma rispetto le scelte di tutti e certamente sapranno proseguire nel migliore dei modi.

Non si sono create le condizioni per una intesa interna tra i principali esponenti dei 5 Stelle, forse è mancato un  supplemento di volontà politica, come sapevano fare i grandi partiti del passato. Per ora è prevalsa la lacerazione. Di Maio e Conte, sono più le cose che li dividono o quelle che li uniscono?

In politica dovrebbero essere sempre i temi a unire. La giustizia sociale, la transizione ecologica, il sostegno ai più fragili sono convinta che continueranno a essere obiettivi comuni e motivi di unione.

Parliamo un po’ del suo lavoro parlamentare. Lei a Montecitorio è nota per la sua assidua presenza e l’impegno. Da parlamentare alla sua prima elezione si è messa a studiare leggi, regolamenti, interviene nei dibattiti e in commissione. Che bilancio si sente di dare di questa esperienza? 

I bilanci preferisco lasciarli alla fine del percorso, ma è vero, ricopro diversi ruoli, il lavoro mi piace e non mi tiro mai indietro. A spingermi è il senso di responsabilità che ho nei confronti di chi mi ha eletta dandomi fiducia e aspettandosi da me che adempissi al mio dovere con il massimo impegno.

Il mio compito è ascoltare le voci del territorio, le istanze delle associazioni di categorie e portarle in Parlamento. Sono una portavoce e mi piace essere un punto di riferimento.

Ci sono aspetti del funzionamento del Parlamento, del lavoro parlamentare che la lasciano un po’ perplessa? 

Sì, qualcosa c’è, a partire dal fatto che la Camera Di Deputati non possiede un regolamento che consenta di pianificare un calendario d’aula non soggetto a modifiche.

La legislatura è agli sgoccioli. Quale provvedimento secondo lei dovrebbe assolutamente essere approvato in questi mesi che sono rimasti? 

È difficile scegliere un unico provvedimento che bisogna portare a termine, perché le crisi che stiamo vivendo hanno generato più istanze che necessitano di essere accolte. Certamente bisogna intervenire sul mercato del lavoro. Una legge sul salario minimo è più che mai necessaria, considerando che oggi è povero non solo chi non lavora, ma anche chi lavora e non è pagato dignitosamente. L’Italia è l’unico Paese dell’Unione Europea dove si guadagna meno rispetto a 30 anni fa. Ma attenzione, bisogna anche alleggerire la pressione fiscale sul costo del lavoro per agevolare le attività e incentivarle ad assumere personale. Se riparte il lavoro, riparte anche l’economia.

Con il nuovo parlamento più ridotto secondo lei il lavoro del parlamentare sarà facilitato e più snello o sorgeranno ugualmente problemi? 

Certamente sarà più snello, ma con ogni probabilità ci sarà più lavoro perché meno rappresentanti dei territori dovranno portare avanti le istanze dei cittadini.

Quale provvedimento, dal suo angolo visuale, le risulta il più importante tra quelli approvati in questa legislatura? 

Il Reddito di Cittadinanza è una misura di civiltà che ha allineato l’Italia agli altri Paesi Europei e che nei periodi di crisi che sono seguiti ha evitato che si creassero nuove sacche di povertà assoluta. Detto ciò, come ogni misura innovativa, ha bisogno di essere monitorata e migliorata costantemente. Certamente si deve continuare a intervenire sul versante delle politiche attive del lavoro, dove la misura effettivamente non ha funzionato come avremmo voluto.

Ma alcune forze politiche si agitano per eliminarlo, il reddito di cittadinanza. 

Fanno inutile propaganda politica e molta disinformazione. E dalle loro dichiarazioni è chiaro che neanche conoscono il funzionamento del Reddito di Cittadinanza.

C’è una cosa, ne indichi almeno una, o più, che si dovrebbe fare per rendere più funzionale il Parlamento?

Come accennavo prima, una corretta pianificazione del calendario d’aula consentirebbe a tutti di organizzare meglio il proprio lavoro che non si limita solo alle votazioni in Aula, ma che comprende anche gli impegni nelle commissioni e quelli sul territorio.

Cosa pensa della pratica ormai abusata del ricorso frequentissimo al voto di fiducia da parte del governo e all’uso dei maxi emendamenti?

Devo essere sincera, mi lasciano perplessa. Perché il parlamento, che è stato eletto dai cittadini e dunque li rappresenta, non può essere esautorato delle proprie prerogative. Certamente nei periodi di emergenza alcune azioni del Governo sono state necessarie. Ma poi è bene sempre tornare al regolare funzionamento della macchina democratica.

Quale legge elettorale ritiene la più auspicabile per le prossime elezioni?

Certamente una legge elettorale basata su un sistema proporzionale perché tutte le forze politiche abbiano una rappresentanza in Parlamento, a maggior ragione a fronte del taglio dei parlamentari.

 

Mario Nanni – Direttore editoriale

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