Ucraina, se Ursula mostra i muscoli…

La sempre più bellicosa Presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen vuol far “sparire” la Russia dalla faccia della terra. Biden, invece, si limita a dire che vuole semplicemente distruggerla  e continua ad armare a tutta forza l’Ucraina, così come si accingono a fare altri venti Paesi che hanno dichiarato ogni disponibilità a Zelensky.

In questo scenario di guerra aperta, di conflitto globale, con anche la Cina pronta a battere un colpo, sempre più flebili le parole di pace, sopraffatte da un’escalation militare senza via d’uscita.

Gli stessi “quattro punti” per la pace, proposti dall’Italia , sono stati prontamente rigettati dalla Russia e il nostro Paese, che aveva avuto un momento di “popolarità”, rientra nella sua dimensione domestica fatta di politica lillipuziana e litigiosa.

Tanti agitatori che minacciano (a salve) crisi di governo (il governo di cui fanno parte), per poi subito rientrare nei ranghi alla puntuale sgridata di Draghi. Pensano comunque di aver fatto la loro parte, con tutta l’attenzione alle elezioni del prossimo anno. Intanto strizzano l’occhio al loro elettorato e anche a quello avverso, nel caso succeda di raccattare qualche voto.

E comunque, pessima situazione politica, con il ritardo dell’Italia su tutta la linea: balneari, concorrenza, catasto e altre riforme richieste dal Pnrr; parlano di un Paese incapace di una piena integrazione europea.

Ritardo anche evidente del Parlamento per aver fatto scaturire i referendum sulla giustizia, con un Paese rassegnato e quasi indifferente al suo esito. C’è allarme per il mancato raggiungimento del quorum (al momento, poco più del 25% andrebbero a votare) e si spera nello stellone italico, nel traino delle elezioni amministrative del 12 giugno, dal momento che a queste i referendum sono stati accorpati.

 

Luigi NanniPubblicista, analista politico

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