roberto tanisi

Lessico giudiziario ed esigenza di chiarezza, sentiamo il parere di un alto magistrato: basta, per favore, con il linguaggio "ermetico e sciaradesco" già stigmatizzato da Indro Montanelli

Roberto Tanisi, sicurezza e insicurezza
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Sicurezza e democrazia: c’è il rischio di una deriva autoritaria e repressiva

Il magistrato Roberto Tanisi interviene per BeeMagazine sul disegno di legge all’esame del Senato: le politiche securitarie - che riguardano in particolare la cosiddetta 'criminalità di strada' e recentemente anche le manifestazioni di dissenso – sono alimentate da bolle mediatiche che finiscono per diffondere una sensazione di insicurezza. Sì, è un circolo vizioso

Politica

Il difficile mestiere del giudice e la Costituzione

La riflessione di un alto magistrato, forte di una robusta coscienza storica, sulla evoluzione della figura del giudice dopo l’avvento della Costituzione, il fallimento dell’epurazione e l’arrivo di nuove leve di magistrati nati con la Repubblica.

Politica

Democrazia a rischio?

Un alto magistrato interviene sulla lectio magistralis di Mattarella sulla democrazia (un discorso "limpido e appassionato") e su alcune reazioni che ne sono seguite

Politica

Separare le carriere dei magistrati? Un boomerang dagli effetti imprevedibili per la democrazia

Un alto magistrato interviene sulla riforma Nordio, puntualizza alcune questioni fondamentali e confuta alcune tesi "di maniera" sulla stagione di Mani Pulite e su presunti appiattimenti dei giudici sui pubblici ministeri, smentiti peraltro dai dati statistici dei processi. Il problema della terzietà riguarda solo il Giudice e non il Pm. Le parole illuminanti del prof. Franco Coppi

Politica

Democrazia e trasformismo. E l’elettore?

Il delicato rapporto tra elettori ed eletti. La transumanza parlamentare. Rischi di snaturamento dell’essenza della democrazia. Che cosa (non) è cambiato da Depretis a oggi. Il recall, un istituto di revoca in vigore in certi Paesi stranieri. La documentata analisi di un alto magistrato

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Fine vita, riflessione di un alto magistrato

Si ricostruiscono, con riferimento alla dottrina, al dibattito filosofico e alla giurisprudenza, molti aspetti legati a un tema così sensibile e controverso. Appare necessaria, una volta di più, una legge che definisca non solo gli obblighi del medico e della struttura sanitaria nella delicatissima fase dell’aiuto a morire, ma anche preveda, al contempo, la possibilità per il medico del ricorso all’obiezione di coscienza. E deve trattarsi di una legge nazionale, così da evitare una normativa “arcobaleno” fra le varie regioni italiane

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