40 anni dal governo Craxi/ interviste/15/ Fabio Martini. Ha lasciato un segno che non ha fatto scuola: decidere. Fu un “impopulista”
Parla uno dei più noti e apprezzati notisti e saggisti politici italiani, autore tra l’altro di una recente biografia del leader socialista, Controvento. La vera storia di Bettino Craxi, editore Rubbettino L’esperienza del governo Craxi “resta un segno che non ha fatto scuola: è possibile assumere decisioni difficili, anche impopolari, e non soltanto rinviarle, o cercare un compromesso”. Sulle riforme: “servirebbe resettare e compattare tante istanze in una riforma istituzionale organica. La prima bozza del governo Meloni è stata scritta con una approssimazione sbalorditiva, ma non si può affatto escludere che in corso d’opera vengano apportate quelle modifiche necessarie a farne una riforma coerente ed utile. In grado di affidare al primo ministro poteri di guida, ma non certo strapoteri”. Fu attento alla comunicazione ma non fece del populismo mediatico, non fu mai un “piacione”