Un piano da 800 miliardi di euro che ha l’obiettivo di creare i presupposti affinché sia possibile per gli Stati membri di aumentare e ottimizzare i propri investimenti per la difesa. Viviamo in tempi straordinari, servono risposte straordinarie. La presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, a margine della decisione del presidente Donald Trump di sospendere l’invio di aiuti all’Ucraina, ha annunciato il piano ReArm Europe. Un piano che «potrebbe mobilitare quasi 800 miliardi di euro della spesa per la difesa» e che ha l’obiettivo di creare i presupposti affinché sia possibile per gli Stati membri dell’Ue aumentare e ottimizzare i propri investimenti per la difesa.
Quello che per l’Unione europea poteva sembrare una possibilità, oggi è divenuta realtà. Secondo la presidente della Commissione non è più il tempo degli interrogativi, ma è giunto il tempo delle risposte. «La domanda non è più se la sicurezza dell’Europa sia minacciata in modo molto reale. O se l’Europa debba farsi carico di più della propria sicurezza», ha sostenuto la von der Leyen presentando il piano ReArm Europe. Infatti, sempre la von derLeyen, ha sottolineato che «da tempo conosciamo già le risposte a queste domande» e l’unica vera domanda cui l’Europa deve saper dare una risposta è se «è pronta ad agire con la stessa determinazione che la situazione richiede. E se l’Europa è pronta e in grado di agire con la velocità e l’ambizione necessarie».
Si apre l’era del riarmo
Nonostante si ritenesse che la Seconda guerra mondiale e la conseguente Guerra fredda avessero consegnato alla storia immaginari di guerra in territorio europeo, il contesto geopolitico odierno ha sancito che ci troviamo in una «era di riarmo». Il summit di Londra ha manifestato che esiste un Occidente pronto a sostenere l’Ucraina, nonostante le scelte di Washington. Ma per dare sostanza alle buone intenzioni e non fare in modo che esse si sciolgano come neve al sole, è necessario per l’Unione europea sviluppare una strategia condivisa che possa garantire la propria sicurezza nella nuova era della legge della giungla, come definita da Ian Bremmer. Per fronteggiare le nuove sfide, la Commissione europea ha presentato il piano ReArm Europe. Un piano di lungo periodo che si articola in cinque punti e punta a dare le giuste risposte alle tensioni geopolitiche contemporanee.
I 5 punti del ReArm Europe

Il primo pilastro su cui si basa il ReArm Europe consiste nel liberare l’uso dei fondi pubblici per la difesa a livello nazionale. L’obiettivo della Commissione è quella di attivare, a breve, la clausola di deroga nazionale del Patto di Stabilità e Crescita. Grazie a questa clausola, gli Stati membri potranno aumentare sensibilmente le proprie spese per la difesa. Il secondo punto annunciato dalla von der Leyen, è la presentazione di un nuovo strumento finanziario che permetterà l’accesso ad un fondo di 50 miliardi di euro di prestiti agli Stati membri per investimenti nella difesa.
Il senso di questo strumento, secondo la presidente della Commissione è riassumibile in «spendere meglio, spendere insieme». Questo strumento è una risposta alle criticità del momento, un approccio che consentirà di ridurre i costi, ridurre la frammentazione e aumentare l’interoperabilità e, così, rafforzare la base industriale di difesa europea. Una soluzione valida anche per sostenere l’Ucraina, dopo il disimpegno statunitense.
Il terzo punto del piano illustrato dalla von der Leyen riguarda la possibilità di utilizzare il potere del bilancio dell’Ue e così «mobilitare quasi 800 miliardi di euro di spese per la difesa per un’Europa sicura e resiliente». Infine, gli ultimi due ambiti del piano presentato oggi mirano a mobilitare il necessario finanziamento del capitale privato attraverso il lavoro della Banca Europea per gli Investimenti. Nonostante le oggettive difficoltà, Bruxelles ha scelto di agire, proseguendo a sostenere il proprio impegno in Ucraina. La von der Leyen ha tenuto a precisare che ogni iniziativa sarà presa proseguendo a lavorare a stretto contatto con i partner Nato. Se tra questi ci saranno ancora gli Stati Uniti è un orizzonte distopico che nessuno avrebbe mai potuto immaginare.
Lorenzo Della Corte