Il ‘Giorno della memoria’ si celebra ogni anno il 27 gennaio ad Auschwitz. Fino allo scorso anno, 27 gennaio 2024, anche in assenza di un rappresentante della Russia (esclusa dalla commemorazione causa guerra d’Ucraina), sapevamo che il campo di sterminio era stato liberato dalle truppe sovietiche, le prime in assoluto a entrare in un campo di concentramento/sterminio nazista, ma quest’anno la BBC nell’edizione del telegiornale delle 21 e nel documentario dedicato, ci ha offerto una sottile ‘interpretazione’ della Storia. Parlandoci da Auschwitz, la giornalista della televisione britannica ci ha informato che il campo fu liberato dalle truppe ‘alleate’.
Passando poi alla cerimonia di commemorazione e inquadrando contemporaneamente il volto di Zelenskyy, la rete televisiva più famosa al mondo ha dichiarato che Auschwitz fu liberata dai soldati russi e ucraini. La prima reazione di chi ha sviluppato l’attenzione probabilmente è stata quella di fermarsi un attimo a riflettere e poi di essere comunque colto dal dubbio. Prima di condannare la BBC per ‘manipolazione’ della Storia, infatti, il dubbio è d’obbligo così come lo è una verifica; nulla vieta di scoprire che quanto finora studiato sia stato carente di una nuova verità che l’emittente britannica ha recentemente trovato e ritenuto di divulgare. Si è proceduto, perciò a una mirata rivisitazione di testi e testimonianze storiche (ad esempio Primo Levi ne ‘La Tregua’; Alexander Bande in ‘Auschwitz 1945’). Ciò ha permesso di focalizzare con certezza che in Auschwitz i sopravvissuti videro entrare soldati russi e non altri.
Quale corpo militare liberò davvero Auschwitz?
L’affermazione della BBC, tuttavia, è talmente particolare da non permettere di accontentarsi di un’indagine limitata ai testi. Si è approfondito, di conseguenza, il tema per sapere chi fossero questi militari che entrarono nel campo di sterminio, fucili alla mano, e se fossero davvero russi e ucraini. La Storia ci conferma che i soldati che liberarono Auschwitz facevano parte della ‘60a Armata del Primo Fronte Ucraino’. Il dubbio che forse la Storia finora studiata fosse priva di un’importante informazione e che bisognasse essere grati alla BBC per la notizia che pone russi e ucraini sullo stesso piano come liberatori di Auschwitz, è nuovamente sorto, ed è così emersa anche la necessità di saperne di più su questa ‘60a Armata del Primo Fronte Ucraino’. Il risultato è che tale armata era un corpo militare totalmente Sovietico al pari, ad esempio, del ‘Fronte Bielorusso’ o del ‘Fronte Orientale’ e nulla aveva a che fare il nome con la provenienza dei soldati che la componevano. Pur tuttavia, ogni armata poteva avere al proprio interno, oltre ai soldati russi anche altri militari provenienti dal vastissimo territorio sovietico, quali bielorussi, uzbechi, kazachi, georgiani, tatari così come ucraini. Gli ucraini combattevano in tal caso contro i propri fratelli e il proprio Paese per abbattere il nazismo di cui l’Ucraina era intrisa. Gli ucraini di Ucraina, infatti, guidati ‘in primis’ dal nazista Stepan Bandera (considerato a tutt’oggi eroe nazionale per eccellenza e cui sono dedicate statue in varie città) fanatico della ‘pura razza’, furono tra i più accaniti sterminatori di ebrei, russi, polacchi, rumeni che abitavano il loro territorio (o erano prigionieri di guerra).
La sottigliezza di una raffinata disinformazione sta nell’adombrare la verità. E’ vero che Auschwitz fu liberata dagli ‘Alleati’ dal momento che la Russia di Stalin era alleata con tutti i Paesi che, nella seconda guerra mondiale, combatterono contro il nazi-fascismo (in primis USA e Paesi del Commonwealth). Non possiamo, perciò, tacciare di ‘falsità’ la rete britannica; semplicemente ci si è ‘dimenticati’ di specificare che non vi furono altri ‘alleati’ oltre ai sovietici, quando si entrò nel campo di concentramento/sterminio e che solo sangue sovietico (230 i soldati che vi sacrificarono la propria vita) fu versato per liberare Birchenau e Monowitz.
Nessuno si proverebbe a dire che lo sbarco in Normandia fu opera di statunitensi, britannici e russi anche se erano ‘alleati’ e anche se tra i soldati si distinse Georgij Chaplin Yermolayevich, un russo emigrato che fu insignito, proprio per il suo eroismo nel corso dello sbarco, dell’Ordine dell’Impero Britannico. Semplicemente i russi in Normandia non c’erano. Allo stesso modo, quando i soldati sovietici entrarono in Auschwitz, non c’erano né statunitensi né britannici, né altri del fronte alleato. C’erano solo soldati sovietici che parlavano russo.
L’affiancare i soldati ucraini ai soldati russi nella liberazione del campo fa parte anch’esso di quella sottile disinformazione di cui sempre più, purtroppo, tendiamo a essere impregnati anche tramite media che sono stati in passato rispettati e amati (la BBC della seconda guerra mondiale è ancora un’icona). Ancora una volta la rete britannica non mente; semplicemente ‘dimentica’ di informarci su cosa in realtà fosse la ‘60a Armata del Primo Fronte Ucraino’. Alla fine di questo breve approfondimento, è d’obbligo chiedersi quanti delle centinaia di migliaia/milioni di cittadini britannici e non, tranquillamente seduti davanti alla tv, vedendo passare l’immagine del presidente ucraino Zelenskyy e sentendo il commentatore affermare prima che Auschwitz è stata liberata dalle truppe alleate e poi che chi materialmente vi entrò furono russi e ucraini, abbiano, a livello subliminale, introiettato tali ‘imprecisioni’ come verità storica senza accorgersi che il risultato finale è una ‘alterazione’ della Storia.
Auschwitz, adulterare la storia è un segno di decadenza
Dopo avere screditato la Federazione russa tramite un mainstream che, per mezzo della più efferata censura del dopoguerra, avvilisce l’elaborazione del pensiero di chi ancora vuole la libertà di pensare, ora si è giunti a intervenire sulla percezione della Storia fino ad avvicinarsi alla cancellazione del contributo dato dal popolo della sterminata Unione Sovietica che, con i suoi 27 milioni di morti, annientando l’invincibile 6a Armata Tedesca in Europa e invadendo la Manciuria su tre fronti nella guerra del Pacifico, decretò la vittoria delle truppe Alleate (quando gli US polverizzano Hiroshima e Nagasaki con le atomiche, l’Impero Giapponese ha già presentato un trattato di resa incondizionata). Il dato di fatto che non sia più possibile visionare nel sito della BBC né il TG delle 21 del 27/01/2025 (russi e ucraini liberatori di Auschwitz) né il documentario dedicato (Auschwitz liberata dagli Alleati; qui in calce è fornito l’indirizzo web di youtube su cui ancora tale documentario figura) permette di considerare che la BBC abbia fatto un passo indietro, grazie forse anche a reazioni di parte del pubblico. Tutto questo, comunque, è emblematico del decadimento morale verso cui sempre più si sta andando. Il non riconoscimento del merito fosse anche di un nemico è indice della propria debolezza. L’Inghilterra di Churchill rese onore al generale tedesco Rommel, che, in Africa, fu causa di amare sconfitte delle truppe britanniche. Ma erano altri tempi. Il nostro Occidente (in particolare l’Europa) oramai sempre più perde e si perde e, ‘motus in fine velocior’, abdicando ai propri valori, sembra scivolare verso la propria fine.
Fonti:
https://www.bbc.co.uk/programmes/m0027dhp (sul sito della BBC non sembra più visionabile l’edizione delle 21 del TG del 27.01.2025. Nda)
https://www.youtube.com/watch?v=r83OlvIPFkc (per questo documentario si è dovuti ricorrere a youtube dal momento che l’originale non sembra essere più visionabile sul sito della BBC. Nda)
https://www.auschwitz.org/en/history/liberation/day-of-liberation/
https://link.springer.com/referenceworkentry/10.1007/978-3-319-25582-8_30008
https://www.nationalww2museum.org/war/articles/liberation-auschwitz
Walter Trohan, Japs asked peace in jan. Roosevelt Ignored M’Arthur Report on Nip Proposals, Chicago Tribune, August 19, 1945;
Primo Levi, La Tregua, Torino, Einaudi Editore, 1963;
Alexander Bande, Auschwitz 1945, Paris, Passés Composés, 2025