Avete presente quei valori che ci insegnavano da bambini nelle scuole calcio? Rispettare l’avversario, giocare per divertirsi, eccetera. Ecco, la parentesi extra-calcistica che ci hanno mostrato i “tifosi” di Lazio e Roma, a cui abbiamo assistito domenica sera, è esattamente agli antipodi della normalità. Può l’odio tra due tifoserie, seppur acerrime rivali, sfociare in tutto questo?
Non è di certo la prima volta e Lazio e Roma non sono ovviamente le sole squadre i cui tifosi sono protagonisti di certi gesti, ma proprio quando, dopo sei anni, il derby della Capitale è tornato ad essere in programma in serale, è successo un putiferio. Quella che sarebbe dovuta essere una festa dello sport si è trasformata in un campo di battaglia. Scene di guerriglia urbana, violenze inaudite e feriti tra le forze dell’ordine hanno marchiato a fuoco la serata.
Un disastro annunciato
Nel tardo pomeriggio, già a partire dalle ore 16, l’area di Ponte Milvio è diventata teatro di scontri feroci. Ultras incappucciati della Lazio, supportati da frange estremiste provenienti da Germania e Bulgaria, hanno acceso la miccia, mostrando striscioni provocatori. Poco dopo, oltre 500 tifosi della Roma hanno aggirato le disposizioni della Questura per dirigersi verso lo storico punto di ritrovo biancazzurro. Il risultato: cariche di alleggerimento, lanci di petardi, bottiglie e bombe carta, cassonetti incendiati, monopattini usati come barricate.
In totale si contano 24 agenti feriti, molti colpiti da oggetti contundenti o coinvolti nelle esplosioni. La tensione è proseguita anche dopo il fischio finale, con ulteriori tafferugli tra piazza Mancini, via Pinturicchio e Ponte Milvio.

Residenti esasperati e danni alla città
Le testimonianze dei cittadini del quartiere Flaminio parlano di auto danneggiate, vetrine colpite, vetro rotto da un lacrimogeno, e una generale sensazione di abbandono. Secondo Ama, i danni complessivi si attestano intorno ai 40mila euro, con oltre 30 contenitori per la raccolta dei rifiuti vandalizzati. Una task force notturna ha operato per ripristinare decoro e sicurezza, ma la ferita resta aperta.
Il Viminale alza il tono
Non tarda ad arrivare la reazione del ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, che ha commentato con durezza: «Comportamenti indegni e inaccettabili. Il governo è determinato a portare avanti ogni ulteriore misura per garantire l’incolumità degli uomini e delle donne in divisa». A sostegno delle forze dell’ordine, è in arrivo una linea dura: lo stop a tempo indeterminato dei derby in orario serale e possibili sanzioni per entrambe le curve. Inoltre, l’Osservatorio nazionale sulle manifestazioni sportive valuterà la chiusura delle curve per le prossime gare e il blocco delle trasferte per le due tifoserie.

Un arresto e nuove indagini
Notizia più recente, invece, è l’arresto in flagranza differita per un tifoso laziale, accusato di resistenza e violenza aggravata a pubblico ufficiale: ma non può di certo essere la soluzione finale per risolvere questo tipo di problemi. Le indagini della Digos sono solo all’inizio. Al vaglio decine di filmati di videosorveglianza per identificare gli altri responsabili, mentre la Procura ha aperto un fascicolo.
Il derby della Capitale altro non è che il paradigma di un calcio che implode sotto il peso delle sue contraddizioni. Lo denuncia anche il sindacato di polizia Coisp, che chiede daspo a vita per i violenti e condanna l’ossessione televisiva per l’orario serale, che metterebbe «a rischio la sicurezza collettiva».