La ricerca della fonte dell’eterna giovinezza sembra essere giunta ad un punto di svolta. Non dobbiamo cercarla in paesi remoti o paradisi artefatti, come ci raccontano i film, ma dentro il nostro DNA. Almeno è quello che ci dicono gli scienziati americani del Cold Spring Harbor di New York.
Gli autori di una scoperta scientifica che sembra essere la svolta nella cura di malattie della vecchiaia, ringiovanimento delle cellule e ritardo nell’invecchiamento. Topi anziani che ringiovaniscono e giovani cavie che invecchiano più lentamente. In mezzo tutte le possibilità di curare molte malattie. Sembra quasi un manifesto di quella corrente che sta tornando di moda oggi: il transumanesimo, ma in realtà è già in fase di sperimentazione almeno sulle cavie da laboratorio, con risultati decisamente promettenti.
Le responsabili di questo processo sono le cellule delle difese immunitarie, in particolare i “soldati” del sistema immunitario: i linfociti T.
Oggi le cure per ritardare l’invecchiamento cellulare ci sono, ma sono lente e poco efficaci in fase avanzata. Modificare questi linfociti con recettori CAR (i recettori utilizzati per riconoscere le cellule tumorali) provoca come dimostrato in laboratori effetti insperati. Ritardi nell’invecchiamento delle cellule morenti, metabolismo ottimizzato, calo del peso e di conseguenza una vita più sana.
«Nessun’ altra terapia in questo momento può farlo», ha commentato Corina Amor Vegas, coordinatrice del progetto di ricerca. Anche una sola dose infiltrata dopo modificazione genetica può indurre risposte permanenti nel tempo.
Ma come diceva Gramsci, «Il vecchio mondo sta morendo. Quello nuovo tarda a comparire. E in questo chiaroscuro nascono i mostri».
Infatti già oggi una “pseudo religione” come il transumanesimo sta di nuovo facendo adepti. Capire come cavalcare una scoperta di questo genere diventa un punto dirimente per la scienza. Porre confini alla ricerca scientifica? Cercare di ingannare la morte? Modificare geneticamente il DNA? Non ci può essere una risposta univoca, ma bisogna sempre stare attenti a chi vuole ‘impossessarsi’ della ragione scientifica per scopi propagandistici.
Per comprendere meglio bisogna scrivere due parole su questa tendenza.
Il Transumanesimo è una corrente di pensiero che mira a usare la tecnologia applicata al corpo umano per renderci più intelligenti, più forti, più longevi. Il pensiero di fondo risale a Cartesio, che nel XVII secolo teorizzava che, grazie al progresso scientifico, l’uomo è diventato il possessore della natura […] e questo gli conferisce non solo il potere, ma il dovere di agire in vista di un miglioramento della specie umana.
Sicuramente la scienza non deve avere confini etici, religiosi, militari o politici, ma deve essere volta soprattutto al miglioramento della condizione umana, senza voler “violentare la natura”.
La certezza è solo che in un prossimo futuro i comitati di bioetica mondiali, i sostenitori dell’AI e della manipolazione genetica come anche gli scienziati attivi nei dibattiti socio-scientifici dovranno confrontarsi sul futuro dell’uomo.
Elio Nello Meucci – Pubblicista