Autonomia differenziata, come cambierà la vita degli italiani?

Un esperto tributarista fa l’analisi degli effetti del nuovo regime tra governance “differenziata” delle risorse pubbliche e “residuo fiscale condominiale”. Vantaggi e rischi della definizione dei Lep

Approvata la legge sull’autonomia differenziata, ecco il quadro di come verranno modificati la finanza pubblica e il sistema tributario italiano.

In sintesi, la Regione “differenziata” acquisirà beni e maggiori risorse pubbliche rispetto alle Regioni ordinarie. Quali beni? Con il trasferimento di funzioni per 23 materie, la Regione “differenziata” otterrà la “proprietà”, e gli utili che ne derivano, di porti e aeroporti civili, strade, autostrade, etc. Beni peraltro costruiti con le risorse di tutti gli italiani. E quali risorse pubbliche? Per il funzionamento di beni e funzioni, da parte dello Stato è prevista a favore della Regione “differenziata” l’assegnazione di risorse umane, strumentali e, quindi, finanziarie, oltre alle risorse dovute alla compartecipazione al gettito di tributi erariali maturati nel territorio regionale.

Ed ecco cosa accade alla finanza pubblica (che diventa) “differenziata”. Come per una Regione a statuto speciale, il flusso di risorse pubbliche dallo Stato alla Regione diventa “garantito e intoccabile”. La Regione “differenziata” non partecipa più alla finanza pubblica nazionale se non previo accordo bilaterale. Queste risorse, quindi, non potranno essere più destinate ad altri territori. Non solo: con le risorse, i soldi, di tutti gli italiani (quelli rimasti) “ordinari”, la Regione “differenziata” avrà il finanziamento sia dei servizi statali sul proprio territorio e sia di tutte le opere pubbliche da realizzare. Ad esempio, le Olimpiadi invernali 2026 finanziate e da finanziare con ingenti risorse “statali”.

Analizziamo ora gli effetti sul sistema tributario e il “residuo fiscale condominiale”. A ognuno il suo fisco: come per le Regioni a statuto speciale i tributi erariali maturati nel territorio “diventano” regionali, risorse solo ed esclusivamente per la Regione “differenziata”. Viene così “stravolto” il principio dell’articolo 53 della Costituzione: si passa da “Tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva” a “Tutti (i residenti nella Regione ‘differenziata’, ndr) sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche (solo della Regione ‘differenziata’, ndr) in ragione della loro capacità contributiva.”. È la diffusa applicazione territoriale di una sorta di “residuo fiscale condominiale”.

In pratica, rispetto al dipendente dell’Agenzia delle Entrate che risiede in una Regione “ordinaria” (Reggio Calabria, Napoli o Bari), il dipendente dell’Agenzia delle Entrate che risiede in una Regione “differenziata” (Varese o Treviso) deve ricevere una spesa pubblica maggiore, solo perché ha la residenza in un territorio/”condominio” dove alcuni sono ricchi. E’ l’opposto dell’originario concetto di “residuo fiscale” sviluppato dal premio Nobel J.M. Buchanan, per il quale lo Stato deve garantire l’uguaglianza della spesa pubblica agli individui uguali, dovunque si desideri risiedere nella nazione, a livello nazionale.

Un altro tema molto discusso riguarda i Lep (Livelli essenziali delle prestazioni). E’ bene chiarire che la loro definizione può comportare un miglioramento territoriale di prestazioni e servizi pubblici, in modo da superare il criterio della spesa storica. Il fatto, però, è che per la copertura dei Lep nelle Regioni (rimaste) “ordinarie”, il finanziamento andrà garantito senza le risorse dei residenti regionali “differenziati”, ma solo con i soldi dei residenti regionali “ordinari. E se dalla definizione deriverà un costo aggiuntivo a carico della finanza pubblica, i Lep saranno garantiti solo dopo ulteriori provvedimenti legislativi che assicurino il recupero delle risorse. Ecco, dunque, come in concreto cambierà la vita degli italiani.

 

 

Corrado Edoardo MollicaAvvocato tributarista, già componente dell’Osservatorio sul federalismo fiscale-Università Mediterranea di Reggio Calabria.

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