Emiciclo

Gerardo Bianco, il bel gesto di Mattarella, ma una commemorazione parziale. È mancato il Bianco della Balena Bianca

La presenza del Capo dello Stato alla cerimonia in ricordo di Gerardo Bianco è stata un bellissimo gesto e un significativo riconoscimento peraltro accompagnato da una larghissima partecipazione di amici. Il cerimoniale ha le sue regole, alle quali è difficile derogare e la rigidità comprime tempi e slanci emotivi. È stato tracciato un bel profilo di Bianco uomo di cultura, ma poco lumeggiato il Bianco politico quasi che la storia sia stata solo quella postdemocristiana.     Ecco, è mancato il Bianco della Balena Bianca. Del resto era prevedibile una visione parziale dalla impostazione dei relatori. Dunque non abbiamo trovato analisi penetranti sulla azione di Bianco dentro la Dc con le sue grandi battaglie, con vittorie e con sconfitte.     Bianco è quello che intervenne per la commemorazione di Bartolo Ciccardini all’Istituto Sturzo indossando per l’occasione la cravatta con la “balena bianca” donatagli da Bartolo o quando alla commemorazione sempre di Bartolo volle lo storico Francesco Malgeri a Cerreto d’Esi insieme a Francesco Merloni, suo coetaneo, con il quale Bartolo aveva combattuto per la libertà nella vallesina durante la occupazione nazista. Legava momenti del ricordo sempre a pagine di storia. Quante riunioni ha convocato da capogruppo in quella sala in cui è stato ricordato? Tante; non erano solo assemblee dei deputati anche congiunte con i senatori ma anche momenti di elaborazione culturale con giornate di studio o seminari di approfondimenti che dovevano trovare nella sede istituzionale il suo significato più forte! Li furono gettate nel novembre 1980 le basi, alla presenza della presidente Nilde Jotti, della prima riforma regolamentare dopo quella Andreotti-Ingrao del 1971, della programmazione dei lavori parlamentari e il rafforzamento dei poteri presidenziali per garantire la funzionalità dell’Istituto. Il tramonto della centralità parlamentare imponeva di per se l’urgenza di ricostruire e rafforzare la funzione. Lì invitó il

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Emiciclo

Tangentopoli e la fine traumatica della legislatura nel ’94. Riflessioni sul libro di Enzo Carra. L’ultima Repubblica e i dialoghi con Gherardo Colombo

Le anticipazioni del libro di Enzo Carra,  L’ultima Repubblica hanno evidenziato i dialoghi con Gherardo Colombo. Quasi un confronto senza rancore sulle idee di diversa formazione tra il fine giornalista e il letterato, intellettuale magistrato ex membro del Pool Mani pulite, seppure a distanza di un tempo lontano, ma non cancellato, della stagione della politica messa sotto scacco dalla magistratura, con una profonda rottura dell’equilibrio dei poteri costituzionali con la complicità dei media che hanno alimentato il furore giustizialista. Enzo Carra divenne la tragica vittima di quella “ultima Repubblica”.   Sono stato colpito, nelle anticipazioni e poi, nella lettura delle pagine conclusive, dai riferimenti ad un nome, quello di Zangrandi. Ma chi è Ruggero Zangrandi? Un nome certo sconosciuto ai giovani e ai meno giovani ma non ai lettori più attenti alle vicende Democristiane. Era un comunista, intellettuale, scrittore, storico, fondatore del Partito Socialista Rivoluzionario poi confluito nel PCI. L’ultimo sua opera postuma fu L‘Italia tradita del 1971. Nel 1952 ci fu una vivace polemica tra Franco Maria Malfatti e Ruggero Zangrandi sul ruolo e l’autonomia della cultura e il comunismo. Lo fecero con un aspro confronto dialettico, attraverso scambi di lettere pubblicate in un triangolo che vedeva la rivista San Marco di Nicola Pistelli, Rinascita e Per l’Azione del movimento giovanile Dc. Di ciò troviamo riscontri sia all’Istituto Sturzo sia negli scritti di Franco Malfatti. Per Malfatti la cultura non poteva essere ridotta a propaganda. Per Zangrandi la cultura era il modo per giudicare le ingiustizie del mondo. Noi comunisti – sosteneva Zangrandi – neghiamo l’autonomia della cultura e sosteniamo che anche la cultura è legata alla società in cui nasce e si sviluppa e trasforma connessa e serve ad essa. Negava dunque l’autonomia fino al punto che se appare autonoma in realtà è influenzata dalla ideologia e dai

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Base Cento

100 anni fa uno storico discorso di Luigi Sturzo sul Mezzogiorno. Un’analisi di mali ed errori che hanno creato la “questione meridionale”

Rileggerlo oggi acquista un significato particolare per la profondità del pensiero, la penetrante analisi storica, economica e sociale. Basti pensare alla riforma agraria, alle bonifiche, alla questione meridionale come questione nazionale, all’intervento straordinario per il Mezzogiorno, all’apertura agli scambi piuttosto che ai protezionismi, all’energia come fattore di sviluppo unitario. Il 2023 sarà un anno importante per il movimento cattolico ricorrendo l’ottantesimo anniversario della fondazione della Dc

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Base Cento

Bollettino BCE di Novembre, quali spunti per il Governo e la politica economica

Il bollettino economico di novembre della BCE acquista particolare rilievo perché fa il punto sulla situazione economica internazionale offrendo utili indicazioni per la decisione di bilancio per il 2023, che con la Nadef (Nota di aggiornamento al documento di economia e finanza) ha provveduto ad aggiornare le grandezze economiche e finanziarie. Dunque con la sessione autunnale è iniziata la complessa manovra di bilancio che il governo Meloni realizzerà per rispondere all’andamento e alle criticità della economia globale. E non è, e non sarà, un percorso semplice per molte ragioni. Non va dimenticato che tutto muove dalla recente decisione del consiglio direttivo della BCE che ha innalzato di 75 punti base i tre tassi di riferimento, con la previsione di ulteriori rialzi per contrastare il fenomeno inflazionistico e domare le tensioni sui prezzi al due per cento! Un obiettivo storico, ma irrealistico – seppure di medio periodo – nella situazione data, che ha fatto registrare a settembre una inflazione al 9,9 per cento di cui il 40 per cento per il peso dei prodotti energetici. La fiammata inflazionistica ha molte ragioni: dalla guerra in Ucraina alle incertezze geopolitiche sui prodotti energetici, dalle conseguenze della prolungata pandemia con effetti sui prodotti alimentari, alle strozzature sulle catene del valore e delle produzioni colpite dalla crisi della economia globalizzata. I singoli paesi e le diverse aree economiche del mondo stanno recuperando con decisioni di investimenti che puntano all’accorciamento della catena del valore, ma è una risposta che richiede adattamenti e tempi non brevi. La leva monetaria della BCE può bastare a raggiungere il target di inflazione tollerabile? Certamente no. È indubbio che sul piano domestico sarà necessario un mix di misure di politiche di bilancio, fiscali, industriali per non lasciare alla politica monetaria il peso della sua rigidità per i pesanti riflessi sui costi

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La Galleria di Eufemi. Calogero Mannino, enfant prodige della politica

“Rileggere i discorsi di Moro”. Con il suo assassinio si volle sconfiggere la capacità, il ruolo della Dc di mediare, fare sintesi. Quando Vassalli comunicò la scelta di Falcone direttore degli Affari penali, Andreotti domandò: come nasce questa cosa? Risposta di Vassalli: La vuole Cossiga Nazionalizzare l’energia elettrica fu un errore gravissimo. Bastava irizzarla. Quando Gorbaciov mi ringraziò

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