Concorsi docenti, cambiare criteri di selezione
Quesiti troppo facili? 90% di ammessi agli orali: siamo sicuri che gli attuali criteri servano a scegliere i più capaci?
Quesiti troppo facili? 90% di ammessi agli orali: siamo sicuri che gli attuali criteri servano a scegliere i più capaci?
Quesiti troppo facili? 90% di ammessi agli orali: siamo sicuri che gli attuali criteri servano a scegliere i più capaci?
Due casi eclatanti, che hanno finito per dividere l’opinione pubblica e il mondo politico
Un saggio che può essere illuminante per alcune questioni di bioetica
A proposito di corsi universitari "soltanto" in inglese negli Atenei italiani
Secondo quanto dimostra questo piccolo saggio, la rappresentazione non è adeguata. Al di là di alcuni cliché, nella scuola, non solo italiana, la realtà è più complessa. Peccato che il cinema, “fabbrica dei sogni”, non ami le sfumature. E che in certe realtà scolastiche reali i sogni si possano tradurre in incubi, tali da farci a volte rimpiangere il tempo delle procaci liceali o dei Pierini alla riscossa.
‘’Di tutto si avvertiva l’esigenza meno che di un nuovo liceo, anzi, sarebbe stato lecito aspettarsi che il nuovo governo provvedesse a una discreta potatura di una pletora di indirizzi di dubbia utilità, restituendo al Liceo, quello con la Elle maiuscola, il suo valore storico e in certo qual modo sacrale. E invece spiace dover constatare come il Ministero dell’Istruzione e del Merito di licei ne abbia partorito addirittura uno nuovo… Il fatto è che al momento non risulta ben chiaro chi si intenda formare con il nuovo corso di studi: delle guide turistiche, dei venditori di prodotti di nicchia, degli osti che decantano le prelibatezze della ribollita o della finocchiona, degli spedizionieri, dei cantastorie emuli di Toto Cutugno?
Ora che stanno per finire le feste, alcune puntualizzazioni su una querelle degna di miglior causa. Il dibattito sul presepe induce a una riflessione di ben diverso spessore storico. Cavillose polemiche sulla proposta di una parlamentare di FdI, erroneamente scambiato come un tentativo d’imporre il presepe. Per questo appare cavilloso scorgere nella proposta di legge di Fdi una minaccia alla laicità dello Stato; del resto anche Fausto Bertinotti, nel 2006, da presidente della Camera, non pose problemi all’allestimento della tradizionale rappresentazione della Natività.
L’Italia si colloca della graduatoria relativa ai quindicenni in una posizione intermedia, che potrebbe essere dantescamente definita "sanza ‘nfamia e sanza lodo". Siamo un po’ più su della media Ocse in lettura, quasi in pari con la matematica, ma nettamente più in basso in scienze. Nell’insieme, ci collochiamo appena al di sotto della media, con 471 punti contro 472. E comunque, visto che i valori assoluti sono scesi ovunque, si tratta di una media molto "mediocre"
Una annosa disputa sulla migliore forma di valutazione del rendimento scolastico. Uno studioso della scuola illustra i pro e i contro dei due orientamenti valutativi.
Ci fa una descrizione dei contenuti, della sua genesi, dei "debiti" verso riforme precedenti, del clima di quegli anni, dei problemi che affrontò ( insegnamento o no del latino) un ex studente che, con migliaia di ragazzi, fece da cavia nell’ottobre del 1963 a quella storica riforma, approvata nel 1962. Molto interessante anche l’evocazione del clima scolastico di quegli anni fiorentini, tra ricordi personali e familiari, e Maestri indimenticati. L’autore è poi diventato uno studioso della scuola e un dirigente di rango nazionale