Il dio greco di nome Erebo esibisce un pedigree horror di tutto rispetto. Intanto è figlio di Caos, che già la dice lunga sull’attitudine cromosomica a generare casini, e di Caligine, divinità tenebrosa ed alquanto incestuosa (ispirata dai pessimi esempi dalla famiglia olimpica già abbastanza depravata), perché prima che compagna era stata anche madre di Caos.
Tuttavia con quel nome così “agitato” (Caos, appunto) del figlio/compagno, che cosa volevate aspettarvi? Ma Erebo va anche oltre: fratello di Nxy, la Notte, assume i caratteri tipici del buio, dell’oscurità, dell’underground che si confà al popolo degli Inferi. Per non essere da meno della madre in certe brutte abitudini, si accoppia con la sorella e mette al mondo (olimpico) tra gli altri Ipno, che personifica il dio del sonno, Thanatos, patrono della morte e le tre Moire, sorelle terribili Cloto, Lachesi e Atropo, che tessono e tagliano il filo della vita dei poveri uomini come gli pare a loro.
La figliolanza, però, fu molto numerosa e sempre coerente con la vocazione, per così dire, “umbratile” di mamma e papà: nacquero pargoli dai nomi che raccontano precisamente gli obiettivi del casato, come la Vecchiaia, l’Assassinio, la Discordia, la Miseria, l’Ira, la Nemesi. Insomma: una specie di famiglia Adams avanti lettera.
Ora, gettando uno sguardo alle vicende baresi degli ultimi giorni, chi può davvero escludere che il terribilissimo dio primordiale Erebo non abbia deciso di possedere buona parte della politica locale?
Prendiamo l’uscita improvvida della Destra barese in processione dal ministro Piantedosi per chiedere lo scioglimento del Comune. Trascuriamo il merito del groviglio leguleio – e non politico – che ha animato l’iniziativa, la domanda che sorge spontanea è “se esiste ragione sufficiente per un intervento così drastico, sarà lì presente già da tempo. Come mai solo adesso, a due mesi e mezzo dal voto, vi accorgete di questo precipizio di illegalità? Non è che, per caso, la palese difficoltà di trovare un candidato sindaco d’area non divisivo e che possa battersela dignitosamente, vi spinge all’estrema ratio che sembra suggerita da un azzeccagarbugli di provincia?”.
Di certo Erebo, con la sua trista famigliuola ci deve aver messo la sua manina: vedo tracce di Ipnos, il Dio del sonno, e parecchio del vecchio Caos. Non ho trovato numi tutelari dei maldestri/pasticcioni, ma da qualche parte, tra i minori, forse nella famiglia dei Satiri, ci saranno pure quelli.
Di sicuro la Destra locale ha fatto un rilancio poderoso delle chanche che gli avversari, dopo l’uscita dalla scena barese di De Caro, vedevano sicuramente ridotte, presentando due candidati in irriducibile conflitto, a fronte anche di una tenuta nazionale del centro-destra che nelle aree metropolitane si fa sentire parecchio anche per il voto amministrativo. Insomma: per stare in partita alla Destra bastava trovare un candidato decente, non divisivo.
Invece gli dei oscuri ci hanno messo lo zampino ed è stata un’esplosione di consensi e abbracci al sindaco uscente. Aver personalizzato in chiave anti-De Caro l’azione della pattuglia pro-scioglimento, è stato un errore madornale, che dichiara l’estraneità di chi ha concepito l’attacco al sentiment cittadino barese. Ventimila persone in piazza hanno portato solidarietà al sindaco ma, soprattutto, hanno difeso la reputazione di una città che è passata per una capitale della criminalità italiana, a livello di mafia, ndrangheta e camorra, cosa falsissima.
Almeno per un motivo storico, antropologico, culturale: nessuna di queste “istituzioni criminali” ha mai trovato spazio in una terra che, al più, ha conosciuto contrabbando e fastidiosa microcriminalità. Il danno della narrazione di una Bari criminale – cui non è estraneo neanche chi, da altra posizione politica lo agita per esibire i meriti dell’aver “bonificato” il territorio – è enorme, per una città che trova nel commercio e nel turismo una voce importante della sua economia.
Dunque grande bagno di folla, commozione, rilancio del Centro-sinistra, De Caro in orbita verso Bruxelles e poi chissà, magari la segreteria nazionale, questi gli effetti “politici” dell’iniziativa della Destra obnubilata forse da Ipnos.
Storia finita? Macchè! A questo punto Erebo deve aver pensato di dover usare la “par condicio” che gli umani italioti adoperano in prossimità delle campagne elettorali e che, dopo tanta iattura ai destri-maldestri, ha mandato qualcuno della sua famigliola a gettare un pò di nebbia anche a sinistra. E così Emiliano pronuncia il suo celeberrimo apologo della sorella del boss e del giovane De Caro. Apriti cielo! De Caro piccato smentisce e giura di non sapere di che si stia parlando, qualcuno tira fuori una “foto-inopportunity” con la sorella di cui sopra e in sovrappiù pure la bionda nipote strette attorno al sindaco, l’istantanea finisce in pagina sul giornale di destra, con tormentoni che tengono banco sulla sagra barese ancora su giornali e tiggì.
Che dire? Sicuramente è opera degli dei dispettosi e cattivi del pantheon greco. Perchè solo loro sanno architettare trame così grondanti di gaffes come quelle narrate dai giornali degli umani in questi giorni. Speriamo solo che Erebo allenti la presa presto, perchè una campagna così lascererebbe solo macerie in una Bari, invece, bellissima che, lo dice Il Sole 24 ore, risulta la città col miglior clima d’Italia. Si parla di metereologia, ovviamente.