Caligola: je suis encore vivant

Spettacolo con successo a Civitavecchia

Successo di pubblico e di critica per Il Caligola di Camus, per la regia e adattamento teatrale di Enrico Maria Falconi, andato in scena al teatro nuovo Sala Gassman di Civitavecchia. Un bellissimo testo interpretato e messo in scena in modo perfetto, che rende la complessità della tragedia, la crudeltà e la follia del personaggio Caligola così come tratteggiato da Camus.

 

Una rappresentazione corale con bravissimi giovani attori della compagnia “Blue in the face” che hanno dato vita ad una performance di livello, emozionando gli spettatori. Ciascuno di questi giovani attori ha donato intensità e spessore ai personaggi interpretati. Protagonista di questa opera complessa è Matteo Tusculano giovane attore che “incarna” l’imperatore romano nel corpo e soprattutto nella sua contorta psicologia, rappresentandolo nei suoi sbalzi d’umore con grande abilità e velocità espressiva e corporale. Un’interpretazione che va oltre la recitazione: Matteo sente tutta la personalità assurda, ma pura di Caligola e ne esalta la libertà, l’humus interiore che esplode al cospetto dei tribuni, dei patrizi e di tutta la sua fitta corte che nel tempo uccide per divertimento e per sadismo. L’assurdo non vive gettato nel domani, ma vive ogni istante, presente nella folle compiutezza. In quella annunciata illogicità dell’Imperatore non esiste una scala di valori, l’uomo deve puntare all’ammasso, alla quantità delle esperienze, vivere nel disinteresse del futuro e nel desiderio di consumare tutto ciò che ci è dato nell’esistenza.

Matteo Tusculano è stato dunque straordinario nel ruolo di Caligola. Ne ha tratteggiato la follia e la crudeltà estrema, donando anche intensi e commoventi momenti di fragilità che ne hanno evidenziato la solitudine e l’infelicità di un uomo tormentato e solo. Nessuna insicurezza nella recitazione, nella voce potente, sprezzante e carezzevole nei giusti momenti di malinconia. Il potere, l’amore, la carne, la cupidigia e il sangue si fanno voce, azione, dramma, commedia e tragedia.

Notevole anche l’interpretazione di Federica Corda in Cesonia, amante graffiante e commiserevole sempre pronta a donarsi a Gaio Giulio Cesare Augusto Germanico alias Caligola.

Incisiva l’interpretazione di Giacomo Costanzo nell’infido e diplomatico Cassio Cherea, personaggio d’alto profilo politico della guardia pretoriana, artefice dell’uccisione di Caligola. Un ruolo portato in scena con l’importanza di chi al tempo ebbe la maestria subdola e tenace ad incitare e operare contro l’onnipotente imperatore.

Commovente e piena di leggiadria la figura di Scipione interpretata da Filippo Granati, che con la sua essenza estetica e poetica ha caratterizzato il grande tema dell’amore. Scipione rappresenta il Bene, Caligola il Male. C’è l’eterna lotta tra Eros e Thanatos in un intreccio drammaturgico espresso nei lunghi dialoghi.

Afferma con soddisfazione il regista Enrico Maria Falconi: “Tre giorni al Nuovo Sala Gassman di emozioni intense e di meravigliosi sorrisi. E così che attraverso lo studio, la scrittura, la fatica, la fantasia ci siamo inventati e abbiamo realizzato uno spettacolo di quelli che ti fanno dire “sono orgoglioso” di esserci stato. E così che, da un teatro in perenne tensione artistica e che accoglie da anni spettacoli da tutta Italia, succede la Meraviglia, da quello che nasceva “solo” come uno studio sulla Tragedia. E così che ti trovi a sorridere, soprattutto, incontrando gli occhi dei tuoi attori che stremati e felici sanno (e sappiamo) di aver partorito una cosa bella e così difficile da renderla semplice ed agile per tutti!”.

 

 

Ombretta del MonteArtista e saggista

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