Jannik Sinner, attuale numero uno del mondo nel ranking ATP, ha accettato una squalifica di tre mesi in seguito a un accordo con la WADA (Agenzia Mondiale Antidoping). La sospensione, valida fino al 4 maggio, permetterà al tennista altoatesino di rientrare in tempo per gli Internazionali d’Italia e gli Open di Francia.
Il caso Clostebol
La squalifica di Sinner è legata alla positività al Clostebol, un anabolizzante proibito, riscontrata nei test effettuati durante il torneo di Indian Wells dello scorso anno. Il tennista ha sostenuto di essere stato esposto inavvertitamente alla sostanza a causa di un trattamento ricevuto da un membro del suo staff medico, il quale aveva utilizzato un prodotto contenente Clostebol per curare un proprio taglio. La WADA ha riconosciuto che non vi fosse intento doloso da parte dell’atleta e che la sostanza non abbia avuto alcun effetto migliorativo sulle prestazioni di Sinner. Tuttavia, secondo il codice antidoping, un atleta è ritenuto responsabile anche della negligenza del proprio entourage.
Il patteggiamento con WADA
La decisione di accettare un patteggiamento è arrivata dopo che la WADA aveva inizialmente presentato ricorso al Tribunale Arbitrale dello Sport (TAS) contro la decisione dell’International Tennis Integrity Unit, che aveva assolto Sinner. L’agenzia antidoping riteneva che la sentenza di primo grado fosse errata poiché, secondo il regolamento, gli atleti devono essere consapevoli delle pratiche del proprio team medico.
Nonostante ciò, la WADA ha riconosciuto che il caso di Sinner fosse «unico» e che una squalifica di un anno sarebbe stata eccessivamente severa. Inoltre, l’agenzia ha voluto evitare un lungo procedimento giudiziario che avrebbe potuto concludersi solo a fine 2025. A contribuire alla scelta di chiudere il caso è stata anche una riflessione sulle future modifiche normative: il codice WADA 2027 prevede infatti una maggiore flessibilità per i casi di contaminazione accidentale, eliminando il minimo di un anno di squalifica per sostanze non specificate come il Clostebol.
Le conseguenze
Il patteggiamento ha permesso a Sinner di ridurre al minimo l’impatto sportivo della squalifica. Il tennista salterà i tornei sulla terra rossa di inizio stagione, compresi Indian Wells e Miami, ma tornerà in tempo per gli Internazionali di Roma e gli Open di Francia, eventi chiave nel calendario ATP.
Sul piano dell’immagine e delle sponsorizzazioni, inoltre, la gestione della vicenda ha arginato eventuali danni. Diversi sponsor di Sinner, tra cui Nike, Head, Gucci, Rolex e Lavazza, non hanno preso le distanze dall’atleta. Al contrario, la risoluzione trasparente del caso ha permesso al campione di mantenere la sua reputazione di sportivo corretto e leale.
Simone Massaccesi – Giornalista