Caro Direttore,
Avete mai sentito il proverbio “Tutti hanno bisogno di un amico?” Ebbene, a volte è necessario anche un nemico! Entra in scena Vlad l’Impalatore Russo. Distruttore di culture, di cugini e anche di orfanotrofi. Ora, sono reticente a dargli il nome di guerra del famoso principe Vlad che difendeva la sua patria contro gli eserciti di predoni, perché il Vlad moderno è l’opposto.
Ma “Impalatore” è una frase accattivante e ci dà la giusta immagine della ferocia di Vlad, che riecheggia nel loro nome comune, purtroppo per le ragioni sbagliate. In questo momento è probabile che qualche pacifista stia leggendo questa lettera e si stia torcendo le mani per l’argomento e il tema che ho scelto. Di solito i “sostenitori della pace” siedono in disparte, lamentandosi fraudolentemente delle cause per cui nessuno dovrebbe mai combattere o andare in guerra. Proclamano la retorica degli arcobaleni e degli unicorni globali perché tutti dovrebbero essere come loro… Ebbene, la maggior parte del mondo non è pacifica, come stiamo vedendo. Prima di iniziare una discussione dettagliata, desidero darvi la mia opinione.
Rappresento la mia opinione personale e non quella di questa rivista o di qualsiasi governo. Lo scopo di questo articolo è quello di fornire una panoramica pratica del perché la guerra è purtroppo necessaria e un’analisi di base dell’attuale campagna in Ucraina. Avendo prestato servizio nell’esercito del mio Paese natale per 29 anni (13 dei quali di stanza in Italia) vi assicuro che… i vostri militari non vogliono andare in guerra. Un piccolo approfondimento sui nostri sacrifici. Le prime persone a soffrire per la guerra sono i vostri militari. Giovani uomini e donne che hanno dedicato la loro vita a qualcosa di più grande dei profitti globali e delle giornate comode. Loro “capiscono”.
“Se non servono, non c’è pace duratura. Se posso chiedervi, riflettete sugli anni passati lontano da casa. Compleanni, anniversari, riunioni di famiglia e vacanze mancate, mai godute dai vostri militari e da quelli dei loro alleati che servono al fianco dei figli e delle figlie italiani. Peggio ancora sono le condizioni. Ho passato 57 giorni in un buco nel terreno nel 1990, senza docce per 43 giorni, durante l’OPERAZIONE SCUDO DEL DESERTO. Ma ne è valsa la pena per liberare il Kuwait.
Il prossimo sacrificio sono le famiglie dei militari. Figli e coniugi che sopportano lunghi periodi di solitudine. I loro cari sono via per anni, a volte non tornano mai e, se tornano, non sono più gli stessi. Perché ve lo dico? La “Sacra Italia” è un grande Paese e vale la pena difenderlo. Avete mai guardato i grandi occhi di una donna del Sud Italia a fine serata? Vi piace cenare nella piazza che preferite, liberi da molestie o missili in arrivo? Vi piace andare in Vaticano a vedere Sua Santità che saluta i fedeli riuniti il mercoledì? Questo non è scontato. La libertà non è gratuita. Bisogna volerla e sacrificarsi per essa.
Dobbiamo fare tesoro di queste persone nella nostra vita e lottare per loro. L’Italia vale la pena di essere difesa, anche con la vita… La pace ha un prezzo. Il mantenimento della pace ha un prezzo ancora più alto. Quel prezzo è l’impegno e l’azione, non le deboli parole di coloro che hanno ottenuto la libertà, ma non hanno mai sacrificato nulla per essa… Molte delle più grandi nazioni alleate di oggi sono state aiutate a raggiungere il loro status di libertà. Paesi come gli Stati Uniti, l’Etiopia e la Corea del Sud. Tutti e tre i Paesi erano oppressi da un invasore, tutti e tre i Paesi avevano bisogno di un aiuto straniero per diventare e rimanere liberi. Tutti e tre sono venuti in aiuto di altri Paesi più piccoli nel momento del bisogno. L’Etiopia ha aiutato la Corea del Sud nel 1950, la Corea ha aiutato il Vietnam e l’Iraq in tempi recenti ed è un grande donatore di aiuti sulla scena internazionale. Quando l’Italia è stata oppressa… chi è venuto in suo aiuto?
Abbiamo da poco celebrato la Festa della Liberazione; pensavate che la liberazione fosse gratuita?
Abbiamo tutti un costo morale, finanziario e storico per il nostro attuale stile di vita italiano, che è l’invidia del mondo! Se posso chiedere, quanti lettori hanno pregato per le anime o hanno visitato uno dei memoriali di guerra alleati locali dei soldati che sono sepolti nella nostra Sacra Italia? È arrivato il turno dell’Italia di pagare il conto della libertà… Quindi, dovremmo sostenere l’Ucraina? La risposta è un sonoro SÌ!
Come abbiamo già imparato un secolo fa, la fomentazione del totalitarismo globale aumenterà se lasciata incontrollata. 90 anni fa, i pacifisti (perché moralmente deboli e codardi) iniziarono a placare un altro leader. Devo ricordarvi come è andata a finire? Ma soprattutto, perché è successo? Gli alleati della Prima guerra mondiale non sono rimasti uniti. I leader conservatori e calmi non rimasero uniti.
Le iene eliminano le prede deboli una alla volta… finché non rimane più nessun branco. Basta guardare l’esercitazione militare spontanea di questa settimana in Finlandia (che ha precedenti storici con il suo vicino) per capire la loro visione della gravità della situazione.
Ma prima di impegnare l’esercito, si dovrebbero usare mezzi diplomatici per evitare la guerra militare. Nell’ambito di questa pianificazione, i leader devono stabilire una linea di demarcazione. Questo è necessario per facilitare la transizione da quando i mezzi diplomatici non sono più efficaci all’azione militare. Prima di questa linea d’innesco, il nome del gioco è sanzioni, sanzioni, sanzioni. La difficoltà in questo caso è che l’economia russa è basata sulle materie prime. Ciò significa che le sanzioni alle persone sono solo semi-efficaci. Gli embarghi rapidi sono solo quasi efficaci, perché i russi possono scambiare il loro petrolio con un’altra merce che non viene colpita dall’embargo rapido. Tuttavia, ciò significa che sono anche poveri di denaro, il che porta al collasso economico.
Il fatto è che a marzo 2022 l’economia russa era già in difficoltà. Gli esperti ritengono che l’economia russa sia già scesa dall’11° posto a livello globale al 22°, con un PIL approssimativo pari a quello di un singolo Stato americano. Storicamente, quando un Paese è sotto stress economico, qual è la risposta del premier? Distrarre il popolo dai suoi problemi trovando un nemico e dichiarando guerra. I “malvagi fascisti ucraini” servono a questo scopo ed ecco che Vlad trova il modo di sopravvivere: va in guerra.
È vero che in questo articolo sto assumendo una posizione molto drammatica. La domanda è perché. Mi rivolgo a voi lettori e di fatto alla leadership politica italiana. Come membro dell’AIRE, sono disgustato dalle deboli chiacchiere di molti funzionari pubblici e lodo quelli che sono abbastanza forti da parlare su Twitter e LinkedIn. Oggi ho guardato Mediaset e RAI Italia e ho ascoltato la discussione per aggiornarmi sui pensieri attuali. Le trasmissioni su entrambe le reti presentavano ospiti conservatori, pacifisti e “figli della Russia” che sono totalmente allineati con Mosca. Quest’ultimo gruppo non ha bisogno di discussioni, le sue motivazioni sono chiare.
Ai pacifisti, la vostra posizione è stata sbagliata in ogni guerra che abbiamo combattuto. Abbiamo tre scelte: mantenere un esercito forte e usarlo per evitare la guerra; o aspettare fino a quando è troppo tardi e costerà più vite quando alla fine dovremo intervenire; o credere negli arcobaleni e negli unicorni e perdere il nostro sacro Paese.
I tweet che affermano “Ho paura di inviare armi o di essere coinvolto in Ucraina” da parte di diversi senatori dovrebbero essere una chiamata a raccolta per votarli fuori dai loro seggi nel 2023. Non sono abbastanza forti per guidare il Paese e devono andarsene. Questi funzionari eletti dovrebbero essere l’ispirazione per un nuovo gruppo di leader la cui missione dovrebbe essere quella di legare l’Italia ai suoi alleati a ovest e a est.
La debolezza di alcuni funzionari mi spinge infatti a dichiarare la mia candidatura. L’Ucraina deve essere sostenuta dalle potenze alleate ed ecco perché quando ero un giovane capitano, ero nel 5° Gruppo delle Forze Speciali, Il mio battaglione si preparava ad andare in Somalia e, prima della partenza, venne un visitatore speciale.
Ci disse che l’America aveva commesso un errore dopo l’altro con gli interventi all’estero perché davamo retta alle parole (e non alle azioni) di diversi Paesi. Questo famoso e saggio colonnello dei berretti verdi ci disse di costruire un muro intorno al Paese e di gettare le armi oltre il muro. Non lasciare che nessuno esca, e chi è ancora in piedi, è abbastanza forte da governare quel Paese. Con più di 30 anni di esperienza di governo e di diplomazia, questo leader mi sembra il coraggioso popolo ucraino e Zelensky.
Questo concetto suona barbaro in un contesto europeo, ma permettetemi di ricordarvi la barbarie delle ultime due guerre in Europa… abbiamo cercato di evitare la guerra, ma la mancanza di preparazione ha causato milioni di morti in più e la sottomissione dell’Europa occidentale e poi orientale. Possiamo evitare una catastrofe in Europa solo agendo per aiutare l’Ucraina. Se non agiamo, qual è l’alternativa?
Qual è il piano strategico di Vlad per l’Europa? Pensate che si fermerà a Kiev? I suoi generali parlano alla stampa di un ponte terrestre attraverso l’Europa… Possiamo permetterci di aspettare e scoprirlo? Chiedete alla Polonia, Ungheria, Finlandia, Repubblica Ceca e Slovacchia cosa ne pensano… Robert è un ufficiale dell’esercito americano in pensione che ha fatto parte dello staff della NATO e della coalizione e si è ritirato come diplomatico dall’Ambasciata degli Stati Uniti a Roma.
Robert. R. Ruffolo – Mba, Mpl, Già Colonnello e diplomatico degli Usa a Roma.
Lettera tradotta da: Fulvia R. Ruffolo, Candidato a Veterinaria, Università degli studi alla Federico II
Lettere Americane 5a: The Great Unifier: Thank You Vlad NATO is Stronger Thanks to You!
By: Robert Ruffolo, MBA, MPL
Dear Editor,
Have you ever heard the adage everyone needs a friend? Well sometimes you need an Enemy too! Enter stage right Vlad the Russian Impaler. Destroyer of cultures, his cousins, and orphanages too.
Now I am reticent to give him the Nome di Guerre of the famous Prince Vlad who defended his homeland against marauding armies, because modern Vlad is the opposite. But “Impaler” is a catchy phrase and gives us the correct imagery of the savagery of Vlad, which echoes in their shared first name, unfortunately for the wrong reasons.
About now there is likely some peacenik reading this letter who is wringing their hands about the subject and subject I have chosen. Normally the “Peace Advocates” sit on the sidelines, fraudulently wailing and bemoaning the causes of why no one should ever fight or go to war. They proclaim the rhetoric of global rainbows and unicorns because everyone should be like them… Well, most of the world is not peaceful, as we are seeing.
Before we begin a detailed discussion, I want to give you, my disclosure. I represent my own opinion and not those of this magazine or any government. The purpose of this article is to give you a practical overview of why war is unfortunately necessary and a basic analysis of the current campaign in Ukraine.
Having served in my birth country’s Army for 29 years (13 of those stationed in Italy) I assure you…your military doesn’t want to go to war.
A little insight into our sacrifices. The first people to suffer from war are your military. Young men and women who have pledged their life to something greater than global profits, and comfortable days. They “get it.” If they don’t serve, there is no lasting peace. If I may ask you, reflect on years away from home. Missed birthdays, anniversaries, family get-togethers and holiday’s, never to be enjoyed by your military and those of their allies serving alongside Italian sons and daughters. Worse are the conditions. I spent 57 days in a hole in the ground in 1990, no showers for 43 days, during the OPERATION DESERT SHIELD. But it was worth it to liberate the Kuwaiti’s.
Next to sacrifice are the military families. Children and spouses who endure extended periods of loneliness. Whose loved ones are gone for years, sometimes never return, and if they do, are never the same.
Why am I telling you this? “Sacra Italia” is great country and worth defending. You ever looked into the large eyes of a southern Italian woman at the end of the night? Enjoy dining in your piazza of choice, free from molestation or incoming missiles? You like sashaying over to the Vatican to see His Holiness give a Wednesday greeting to the gathered faithful? That’s not free. Freedom isn’t free. You must want it and sacrifice for it. We must treasure those people in our lives and fight for them. Italy is worth defending, even with your life…
Peace comes at a price. Maintenance of peace at a greater PRICE. That price is commitment and action, not the weak words of those who have been provided their freedom, yet never sacrifice anything for it…
Now many of the greatest allied nations of today had help to achieve their free status. Countries like the United States, Ethiopia, and South Korea. All three countries were oppressed by an invader, all three countries needed foreign help to become and remain free. All three came to the aid of other smaller countries in their time of need. Ethiopia came to the aid of South Korea in 1950, Korea aided Vietnam and Iraq in recent times and is a large aid donor on the international stage.
When was Italy oppressed…who came to your aid? We just recently celebrated Liberation Day; did you think that liberation was free? We all have a moral, financial, and historic cost to our current Italian lifestyle, which is the envy of the world! If I may ask, how many readers prayed for the souls or visited any of the local allied war memorials of soldiers who are buried in our Sacred Italia? Italy’s turn to pay the bill of freedom, has come…
SO, should we support Ukraine? The answer is a resounding YES! As we already learned a century ago, the fomentation of global totalitarianism will rise if left unchecked. 90 years ago, the peaceniks, (because they are morally weak and cowardly) began appeased another leader. Need I remind you how that ended???
More importantly why did that happen? WWI Allies did NOT stand together. Calm conservative leaders did not STAND TOGETHER. Hyenas pick off weak prey one at a time… until there is no pack left. We merely need to look at this week’s spontaneous military exercise in Finland (who has historic precedents with their neighbor) to understand their view of the seriousness of the situation.
But before you engage your military, diplomatic means should be used to avoid military warfare. As part of that planning, leaders must set a trigger line. This is required to facilitate a transition from when diplomatic means are no longer effective to military action. Before that trigger line the name of the game is sanctions, sanctions, sanctions. The difficulty in this case is that the Russian economy is commodity based. That means sanctioning people is only semi effective. Swift embargoes are only quasi effective, because the Russians can trade their oil for another commodity that is not affected by the swift embargo. However, that means that they are also cash poor, which leads to economic collapse. The fact is that as of March 2022 the Russian economy was already in trouble.
Experts believe that the Russian economy has already fallen from 11th globally to number 22, with a rough GDP equal to a single US state. Historically when a country is under economic stress what is the Premier’s response? Distract the people from their woes by finding an enemy and declaring war. The “evil Ukrainian fascists” serve that purpose and here comes Vlad’s way to survive, off to war he goes.
Now I am admittedly taking a very dramatic stand in this article. The question is why. I am speaking to you reader and de facto to the Italian political leadership. As a member of AIRE, I am disgusted by the weak chatter of several public officials and laud those that are strong enough to speak out on Twitter and LinkedIn. Today I watched Mediaset and RAI Italia and listened to the discussion to update myself on current thoughts. Shows on both networks featured guests from conservative, peacniks, and “Russian sons” who are totally aligned with Moscow.
The latter group needs no discussion their motives are clear. To the peaceniks, your stance has been wrong in every war we have fought. We have three choices: maintain have a strong military and use it to DETER war; or wait until it is too late and cost more lives when we eventually MUST intervene; or believe in rainbows and unicorns and lose our sacred country. The tweets stating “I am afraid to send weapons or get involved in Ukraine” from several Senators should be a rallying call to vote them out of their seats in 2023. They are not strong enough to lead the country and must go. These elected officials should be the inspiration for a new crop of leaders whose mission should be to bond Italy to its allies in the west and east. The weakness of some officials in fact inspires me to declare my own candidacy.
Ukraine must be supported by the allied powers and here’s why. When I was a young Captain, I was in 5th Special Forces Group. My battalion prepared to go to Somalia, and we had a special visitor come before we departed. He told us that America had made mistake after mistake with foreign intervention because we listened to the words (not actions) of several countries. This famous wizened Green Beret Colonel told us to build a wall around the country and throw weapons over the wall. Let no one exit, and who still stands, is strong enough to govern that country. With more than 30 years in government and diplomacy experience, that leader sounds like the brave Ukrainian people and Zelensky to me.
This concept sounds barbaric in a European context but, let me remind you of the barbarity of the last two wars in Europe…we tried to avoid war but, that lack of preparedness caused millions more to die and the subjugation of both western and later eastern Europe. We can only avoid a catastrophe in Europe by acting to help Ukraine. If we don’t act, what is the option? Hmm what is Vlad’s strategic plan for Europe? You think he will stop in Kyiv? His generals are muttering to the press about a land bridge across Europe…Can we afford to wait and find out? Ask Poland, Hungary, Finland, the Czech and Slovak Republics what they think…
Robert is a retired US Army Officer who served on both NATO and coalition staffs and retired as a diplomat from the US Embassy Rome Italy.
Letter Translated by: Fulvia R. Ruffolo, Veterinary Candidate, Universita degli studi a Federico II
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