“Amedeo Fusco racconta Frida Kalho”, l’attore ritorna a Roma dopo 14 anni

“Amedeo Fusco racconta Frida Kahlo” è una narrazione piena di pathos che coinvolge e stimola mente e cuore; il suo è un modo personalissimo di raccontare vita e opere di una delle pittrici più famose che ha riscosso grande apprezzamento nel mondo. Molte volte la forza sprigionata dalle creazioni visionarie dell’arte è un balsamo medicamentoso per il dolore e le ferite che da sempre insidiano il cuore dell’umanità, in questa ora di narrazione, oramai alla 17° replica, Fusco racconta “la donna Frida” vulnerabile e reattiva, con tutta la sua forza e il suo essere costantemente in lotta per riappropriarsi della vita; ne vengono fuori fragilità, desideri, e la sua infinita voglia di “essere e fare” che è un vero carico spirituale di quella umanità mai doma e mai perduta.

Fusco, che ad un certo punto della sua vita, si è occupato più di arte che di teatro, dopo aver realizzato il progetto espositivo Omaggio a Frida, con oltre 150 artisti provenienti da tutto il mondo, in 11 città italiane e a Città del Messico nell’istituto italiano di cultura e con la direttrice della casa museo Hilda Trujillo, ha ricevuto, da parte del governo messicano, tramite il console generale del Messico Marisela Morales, un riconoscimento per aver contribuito a diffondere l’immagine e l’arte di Frida nel mondo.

Quello di Amedeo Fusco a Roma è un ritorno importante; l’attore nella capitale, anni addietro è stato capocomico delle compagnie teatrali: Gruppo GiS, La Nave e Trio AFALOS. ha diretto, inoltre,  il laboratorio di Teatro ADISU La Sapienza e poi e stato l’inventore dei Corti Teatrali, organizzando, in tutta Italia, per sei anni il Thalìa Festival..  Fusco, conosce bene e riesce a pizzicare con delicatezza le corde dell’anima, lo spettatore ne rimane attonito e completamente coinvolto. L’evento si svolgerà presso la prestigiosa storica Stamperia d’Arte l’Acquaforte del maestro Luigi Ferranti (via Arco dal monte, 99A) che è oggi l’unico laboratorio storico di arte incisoria straordinariamente ancora attivo nel cuore della Roma ebraica.

Un laboratorio d’arte che ha visto passare la direttamente la storia e i grandi interpreti  dell’arte moderna del secondo novecento: Attardi, Calabria, Vespignani, ai quali in seguito si sono aggiunti Cattaneo, Dorazio, Montanarini, Matta, Sughi, Turchiaro, Guccione, Giampaolo Berto e molti altri. Tre recite da non perdere: sabato 18 Febbraio ore 20, Domenica 20 Febbraio ore 19,00 e Lunedi 21 Febbraio ore 20. L’ingresso è su prenotazione, (Tel. 3494706613) con contributo libero e volontario dopo aver visto lo spettacolo. I posti sono limitati e già quasi esauriti. L’introduzione è dello scrittore Rosario Sprovieri.

Le ricerche e la grafica sono dell’artista Isabella Maria B. il testo e la regia sono dello stesso Fusco. Amedeo Fusco ha ritmo ed è un trascinatore, si serve della sua bella drammatizzazione, scenicamente ben impostata, come il preludio di un canto intenso e doloroso che è l’assetto della melodia che ci propone con la sua struggente interpretazione che si avvale di una lunga scia di approvazioni e che continua ancora a destare interesse e successo.

 

Redazione

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