Verso il voto. Brugnaro: i moderati servono, il popolo italiano stanco di farsi prendere in giro

Il centrodestra in questo momento ha le capacità e le competenze per governare l'Italia per i prossimi dieci anni

Politica

“La parte moderata della società civile serve, porta la sua esperienza nella vita, è la grande maggioranza del popolo italiano che e’ stanco di farsi prendere in giro e per questo motivo non va più a votare. Ma votare è importante perché è una libertà conquistata”. Cosi Luigi Brugnaro, sindaco di Venezia e Presidente di Coraggio Italia, presente nella coalizione di centrodestra con la lista Noi Moderati, illustra a Beemagazine la sua analisi per le prossime elezioni politiche del 25 settembre.

Crisi e voto anticipato, inaspettati o voluti?

Totalmente inaspettato, accelerare le cose non serviva a nulla. Bastava aspettare la fine della legislatura nella prossima primavera, invece di fare una campagna elettorale tutta di corsa. Nei fatti il Pd ha provocato i 5 Stelle ponendo la questione del termovalorizzatore di Roma; questi si sono impuntati e hanno perso la testa.  Poi gli altri hanno seguito e la frittata è stata fatta. Ora però è inutile guardare a ciò che è stato.

E quindi, Sindaco Brugnaro? 

Ora abbiamo il dovere di tornare a votare e di farlo scegliendo quella nuova classe dirigente che sarà capace di andare avanti sul Pnrr e, soprattutto, di dare soluzioni concrete per affrontare la crisi energetica. Servono provvedimenti immediati, come il centrodestra ha già annunciato di voler fare, a sostegno delle famiglie e delle imprese. Parallelamente c’è da far partire una serie di iniziative per essere autonomi in prospettiva per i prossimi vent’anni, sull’energia ad esempio. Avere approvvigionamenti diversificati, estrarre il gas che abbiamo, aprire una grande stagione operativa sugli impianti ecosostenibili dall’eolico al solare, ultimo ma non meno importante, iniziare l’applicazione su fusione nucleare sviluppata dall’Eni.

Coraggio Italia ha sostenuto l’attuale governo. Cosa porterete avanti di questa esperienza e della famosa “agenda Draghi”? Il Pnrr è davvero a rischio?

Il Pnrr non è a rischio ma va semplicemente aggiornato in virtù del fatto che sono lievitati i costi delle materie prime. Non riusciremo a fare le opere programmate con le attuali risorse, quindi va discusso con l’Europa se dobbiamo farne qualcuna in meno o se possimo aggiornare qualcosa. La posizione del centrodestra è assolutamente compatibile con la realtà. Del modo di governare di  Draghi dobbiamo fare nostra la serietà con cui ha dimostrato di  fare le cose: metodico e attento, come i liberi professionisti ad esempio che hanno a cuore il proprio lavoro, il proprio impegno. Noi dobbiamo coltivare questa idea di serietà, l’Italia deve tornare a essere un Paese serio e credibile cosa che prima di Draghi non avveniva.

Pensa che l’allenza di “Noi moderati” possa far recuperare al centrodestra una buona parte dei voti degli elettori indecisi? Parliamo di un’area che i sondaggi valutano intorno al 40%.

La parte moderata dalla società civile serve, porta la sua esperienza nella vita e questa è la grande maggioranza del popolo italiano che è stanco di farsi prendere in giro e per questo motivo o non va più a votare o dà un voto di protesta com’è successo alle ultime elezioni con il voto ai 5 Stelle. Scelta troppo azzardata e ne abbiamo avuto la prova in questi ultimi anni. L’Italia deve tornare a essere un Paese serio dove quando si dice una cosa si accende il cervello e poi si parla senza far sparate ad effetto per finire sui giornali altrimenti la gente non ti crede più, la politica deve recuperare la credibilità. Il centrodestra in questo momento ha le capacità e le competenze per governare l’Italia per i prossimi dieci anni. E’ dal centro che si tirano le fila e lo dico a tutti i cittadini che si sentono sfiduciati: andate a votare perché è importante, è una libertà conquistata. Se gli italiani ci daranno la fiducia possiamo piantare una bella bandiera di centro.

Come Sindaco di Venezia ha ottenuto risultati più che positivi per la città. Anche se ha confermato che non si candiderà cosa cercherà di portare della sua esperienza da amministratore al prossimo governo?

Ho proposto che proprio i sindaci e i governatori, ad oggi i più vicini ai problemi della gente, possano essere le sentinelle per ricreare quella catena di rapporto e di fiducia con i cittadini. Chi meglio degli amministratori locali lo può fare?  Il governo non deve obbligare le persone a decidere su come vivere ma deve riuscire a risolvere i problemi che la gente gli pone. Io da sindaco lo faccio quotidianamente, anche la politica nazionale deve iniziare ad agire concretamente in questo modo.

 

Silvio MellaraGiornalista

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