Solo una riflessione sulle due metà del mondo che abitiamo.
Due facce di una sola società civile tentano, invano, di ritrovare unità. Sempre più evidente è la separazione netta fra le cui due parti aleggia un cuscino d’aria che le allontana verso lunghezze e spazi siderali.
La gente popola il mondo tra sofferenze e povertà, tra disagi ed incertezze, tra paure ed angosce certe. Lamenti soffocano lentamente intere porzioni di mondi che sprofondano in vertiginosi baratri e le prospettive di Pace o di crescita sono lontane. Le menti pensose sorridono poco, ma poi il tutto si annulla ed è come se avessimo mentito a noi stessi.
Ma Natale è di nuovo con noi e noi con lui; siamo nuovamente smarriti tra folle e colori, gettati in un mondo di false emozioni. Di piaceri degli occhi che non passano al cuore. E ancora quella metà del mondo annega in un mare molle e lievemente increspato, si disperde tra flutti corposi e non può gridare il dolore: turberebbe la vita degli altri; una vita che scorre appagata, di gente che crede e non pensa.
Crede, ha fiducia in toni e parole che suonano forti, chiari e sicuri e guarda ciò che non vede o forse non c’è. E il disagio si annulla, le tragedie si spengono, i timori si omettono, la povertà si dimentica, la morte è per gli altri, lontani, sfocati. Non si può conciliare il totalmente diverso, né unire ciò che nasce diviso. Due metà si aggirano stanche e sperdute; avevano creduto anch’ esse alle fiabe. Ma le fiabe, suggestive e fantastiche, sono letteratura infantile ed i risvolti non sono realistici: le conclusioni son sempre a buon fine. Nelle fiabe il Bene vince sempre sul Male.
Ma qui il male dov’è?
Rita Rucco – Docente- direttrice della collana editoriale Pluriverso femminile, della Casa editrice Milella