La guerra non ferma il razzismo. La denuncia corre sui social attraverso l’hashtag #AfricansinUkraine. Nei video, ripresi sul proprio account da Ayoade Alakija, inviata speciale dell’Oms per l’emergenza Covid, si vedono centinaia di profughi respinti al confine con la Polonia. “Ci hanno detto “No Blacks” – ha raccontato un attivista nigeriano, padre di tre figli, all’Independent – e ci hanno fatto scendere dal bus che stava attraversando la frontiera con la Polonia. A me, alla mia famiglia e ad altri immigrati”. Come sta gestendo questa situazione l’UNHCR? Risponde Carlotta Sami, portavoce dell’Agenzia ONU per i Rifugiati.
Al confine tra Ucraina e Polonia ci sono state alcune testimonianze di razzismo. Come state intervenendo per prevenirle?
I governi hanno assicurato che a tutti coloro che arrivano dall’Ucraina sarà consentito l’ingresso. Tutti i paesi vicini hanno finora tenuto lodevolmente aperte le loro frontiere per i rifugiati in fuga dall’Ucraina. C’è stata un’enorme solidarietà e ospitalità da parte dei Paesi che hanno accolto i rifugiati, anche da parte delle autorità e delle comunità locali.
Quale intervento richiedete?
L’UNHCR esorta i governi a continuare a mantenere l’accesso al territorio per tutti coloro che fuggono: Ucraini, e cittadini di Paesi terzi che vivono in Ucraina, che sono ora costretti a fuggire dalla violenza.
In quali zone siete attivi in questo momento?
Siamo presenti insieme ai nostri partner nelle principali zone di confine della regione.
Quali sono i problemi principali che stanno affrontando i profughi?
Ci sono diverse segnalazioni di persone che incontrano difficoltà ad entrare in Polonia dall’Ucraina. Stiamo seguendo il loro caso. Sosteniamo l’accesso alla sicurezza per tutti, indipendentemente dallo status legale, dalla nazionalità e dalla razza, così come l’accesso all’asilo per tutti coloro che vogliono chiederlo. Sottolineiamo che non ci devono essere discriminazioni contro nessuna persona o gruppo.
Chi sta scappando dall’Ucraina deve avere con sé dei documenti?
L’UNHCR ne ha discusso con alti funzionari del governo e ha ricevuto rassicurazioni che tutti coloro che fuggono Ucraina, siano essi cittadini ucraini o di paesi terzi, potranno entrare in Polonia, anche se non in possesso di documenti di viaggio validi.
Alessandro Rosi – Giornalista