Un termine primeggia in queste ore accanto alla parola guerra: sanzioni economiche.
Su questo specifico punto Angelino Alfano, ex ministro degli Esteri, fa questa riflessione nel suo profilo Linkedin, rilanciata da BeeMagazine.
“Vorrei inquadrarne alcuni aspetti giuridici che ho potuto conoscere prima da ministro degli Esteri in sede di redazione di tali misure, e poi, da avvocato, sul loro versante applicativo. Sono tematiche -afferma Alfano – che impattano su un numero cospicuo di aziende italiane che legittimamente investono da tanti anni nei paesi sanzionati (si pensi non solo al mercato russo, ma, ad esempio, anche a quello iraniano).
Le sanzioni sono uno strumento utilizzato con frequenza crescente dalle democrazie liberali in funzione deterrente nei confronti di chi, invece, minaccia di agire con soldati e carrarmati. Stati Uniti e Unione Europea hanno annunciato, con riferimento al Donbass, un primo round di sanzioni cui potrebbero seguirne altri in caso di escalation (principio di proporzionalità).
L’Executive Order firmato da Biden estende alle Repubbliche Popolari di Donetsk e Lugansk le restrizioni già in essere contro la Crimea, vietando alle US persons investimenti, importazioni ed esportazioni di beni, servizi e tecnologie da e verso questi territori, e impedendo loro di finanziare o facilitare tali operazioni anche se eseguite da foreign persons.
Inoltre il Segretario del Tesoro potrà bloccare gli asset di qualunque soggetto, anche non statunitense, che operi o rivesta posizioni apicali in quei territori o fornisca supporto finanziario a entità sanzionate. Inoltre L’OFAC (Ufficio di Controllo dei Beni Stranieri) ha previsto misure di blocco nei confronti di due banche russe e delle loro controllate, nonché di alcune persone ritenute vicine al Presidente russo, e ha inoltre ulteriormente ristretto operazioni su titoli di debito sovrano della Federazione Russa.
E il nostro Paese? Le nostre imprese? L’Italia applica i regimi sanzionatori stabiliti dall’UE, le cui decisioni rientrano nell’ambito della PESC (Politica Estera e di Sicurezza Comune) e una volta adottate all’unanimità dal Consiglio Europeo diventano vincolanti per i ventisette. I ministri degli Esteri dell’UE hanno approvato sanzioni contro i membri della Duma sostenitori delle repubbliche autoproclamate e contro altri ventisette soggetti che minacciano l’unità ucraina. Verranno colpiti inoltre i rapporti commerciali con Donetsk e Lugansk nonché l’abilità della Russia di accedere al mercato di capitali. Vi è poi la decisione della Germania, altamente politica e con effetti sanzionatori ed economici, di bloccare il progetto NordStream2.
Di fronte a questi scenari, quali sono i ministeri o le articolazioni dello Stato con cui relazionarsi in Italia?
Che effetti hanno sulle imprese italiane le sanzioni americane?
Che impatto avranno le decisioni prese dall’UE?
Quali sono i comportamenti “virtuosi” che le imprese italiane devono adottare per prevenire violazioni delle restrizioni imposte?
Sono domande a cui cercherò di dare risposta nei prossimi giorni”.
Redazione BeeMagazine