Con l’intervista al presidente di Unindustria Calabria Aldo Ferrara, BeeMagazine prosegue il viaggio tra le istituzioni territoriali del Paese (presidenti di Regione, sindaci delle principali città italiane, organizzazioni economiche). Per registrare le idee, le proposte, i motivi di orgoglio e di preoccupazione dei protagonisti delle amministrazioni regionali e comunali. Al termine di questo giro, che avrà insieme il valore di una inchiesta e di un sondaggio, BeeMagazine farà una sintesi dei motivi comuni e delle eventuali differenziazioni. Potrà essere un materiale utile allo sviluppo del dibattito politico sulle autonomie e sulle varie criticità dei territori, e una diretta informazione ai cittadini.
Presidente, dal suo autorevole punto di osservazione, come giudica la situazione industriale della sua Regione? È possibile parlare di crescita e ripresa dopo la pandemia?
Il sistema produttivo calabrese è chiamato ad affrontare sfide che, pur comportando momenti di difficoltà, rappresentano uno stimolo ed una opportunità per introdurre elementi di innovazione e cambiamento. La strategia di politica industriale non può che essere quella di costruire un sistema industriale ed economico moderno al passo con le economie del futuro, un sistema caratterizzato da smart manufacturing, industrie 4.0, sostenibile, che mira a potenziare il settore dell’hi tech, ad ampliare il network ed attrarre investimenti.
Le misure anti pandemia su quali settori hanno maggiormente influito?
Le misure di contenimento adottate per fronteggiare la pandemia, secondo un’indagine della Banca d’Italia, hanno avuto ripercussioni importanti soprattutto sul settore alberghiero e sulla ristorazione, che negli ultimi anni avevano sostenuto in misura significativa l’occupazione, anche attraverso la creazione di nuove imprese. La ripartenza di questi settori economici, è stata graduale, come è giusto che sia, per salvaguardare la salute dei cittadini e anche per permettere a ciascuno di recuperare la serenità, riappropriandosi, così, di una vita “normale”.
Come valuta invece la condizione del Paese?
Nel nostro Paese tutte quelle attività che dall’inizio della pandemia sono state soggette a maggiori restrizioni come il turismo, il settore alberghiero, la ristorazione, ma anche i tanti servizi particolari come discoteche, sale da ballo, cinema, teatri, palestre, piscine, sono stati i settori maggiormente colpiti. La diffusione del virus ha provocato una notevole riduzione dei turisti da e verso l’Italia con la conseguente diminuzione dei servizi legati ai trasporti. Al contempo, ci sono settori che sono riusciti a trovare comunque delle prospettive di sviluppo come il settore farmaceutico, quello biomedicale, ICT e Telecomunicazioni.
Dal punto di vista socioeconomico, qual è il punto di forza e quale quello di debolezza della sua Regione?
La Calabria, oltre al suo straordinario patrimonio storico e culturale, annovera settori dinamici e di punta, quali il Turismo, che agisce da vero e proprio brand del territorio, l’Agroalimentare, l’ICT, la Manifattura e il settore delle Costruzioni. La nostra regione sta esercitando sempre più capacità attrattiva per diversi tipi di investimenti, non solo dall’Italia, ma da tutto il mondo, puntando su filiere ad alto valore aggiunto in un territorio, che, non dimentichiamo, rappresenta il molo naturale del Mediterraneo e può vantare porti strategici quali ad esempio Gioia Tauro – il più grande porto di transhipment del Mediterraneo – ed aree industriali dalle grandi potenzialità che si configurano strategici nodi logistici industriali e commerciali.
E il punto debole?
Il punto debole su cui focalizzare maggiormente l’attenzione, è a mio avviso, il sistema delle infrastrutture: la carenza di grandi, medie e piccole infrastrutture e le molteplici situazioni di criticità, penalizzano pesantemente la nostra Regione. Sono già in corso investimenti infrastrutturali per dotare la Calabria della mobilità strategica necessaria per accompagnare questo percorso, con collegamenti autostradali all’altezza, un sistema aeroportuale efficiente e soprattutto l’Alta Velocità.
Quali sono le aspettative che, come Unindustria Calabria, vorreste sottoporre all’attenzione della vostra Regione e al Governatore come priorità per l’anno 2022?
Unindustria Calabria offre alle istituzioni competenti la disponibilità del sistema delle imprese per quanto attiene alle competenze tecniche, alla capacità ed alla voglia di investire ed al desiderio di concorrere allo sviluppo della Calabria in termini economici e sociali. Allo stesso tempo viene richiesta trasparenza, rispetto delle regole e della legalità, utilizzo produttivo dei fondi pubblici, efficace gestione dei fondi comunitari finalizzati a progetti strategici e di spessore.
Quali sono le priorità più urgenti?
Le priorità da affrontare con urgenza, sono, come evidenziato nella piattaforma programmatica di crescita e sviluppo, precedentemente elaborata da Unindustria Calabria, l’implementazione – in termini di efficienza ed efficacia – dell’apparato burocratico amministrativo, il contesto infrastrutturale ed il rilancio del ciclo degli investimenti pubblici e privati. È fondamentale, inoltre, utilizzare in maniera efficace ed efficiente le risorse del PNRR, perché solo così, nei prossimi anni potremmo avere in Calabria uno sviluppo considerevole che è pre-condizione essenziale per l’inizio di un percorso di crescita duratura. Se perderemo questa occasione si creerà un divario talmente ampio con il resto d’Italia e d’Europa da segnare, temo, un declino irreversibile.
Alessandro Boriani – Giornalista