Giocattoli, ricerche per renderli più inclusivi e liberi da stereotipi diseducativi

Negli ultimi anni è aumentata la consapevolezza dei ruoli di genere veicolati per mezzo dei giocattoli. C’è una nuova sensibilità che ha fatto crescere l’attenzione su una fase importantissima nella educazione, nella crescita e nello sviluppo del bambini: il gioco.

Le grandi case produttrici di tutto il mondo stanno immettendo nel mercato giocattoli più inclusivi e rappresentativi affinché nessun bambino si senta escluso,  e pregiudizi e stereotipi possano essere abbattuti fin dalla prima infanzia.

Le bambine e i bambini sono influenzati da ciò che osservano e che si muove intorno a loro, e modellano la loro idea del mondo anche attraverso i giochi con cui si intrattengono nella loro quotidianità. Se questi ultimi sono stereotipati, è perciò altamente probabile che essi diverranno adulti e adulte con stereotipizzazioni interiorizzate e, spesso, inconsce.

È possibile correggere tale tendenza, includendo, attraverso la rappresentazione dei giocattoli, anche altri settori della società, quali persone nere, persone disabili, ecc.. 

Nel mese di novembre 2021 si è presentata ad Altea, comune spagnolo situato nella comunità autonoma di Valencia, la trentunesima edizione della Guida ai giochi e ai giocattoli Aiju. Questa organizzazione senza scopo di lucro ha il compito principale di promuovere la ricerca, la sicurezza e la qualità in tutti i settori dell’infanzia.

Circa un centinaio di famiglie provenienti da tutta la Spagna e 75 esperti in sicurezza, gioco ed educazione, hanno osservato direttamente l’utilizzo di ciascun prodotto per almeno 100 ore e per ogni articolo è stata studiata la sua gestibilità, la sua attrattività, i tempi di utilizzo, il suo contributo allo sviluppo del minore, l’età consigliata e la sua durata.

La prima azienda ad eleminare le etichette di genere sui giochi per bambini è stata la Lego che, dopo aver condotto un sondaggio globale sui suoi mattoncini e sui suoi personaggi, ha deciso di eliminare dai suoi giocattoli ogni stereotipo di genere, togliendo le etichette che indicano se un gioco è per bambino o per bambina.

Con quali parametri si costruisce una guida per costruire e scegliere i giocattoli più adatti?

L’area pedagogica che è stata coinvolta per l’elaborazione di questa guida è costituita da un team multidisciplinare, medici e laureati in pedagogia, sociologia, insegnanti, educatori dell’infanzia.

Il team specializzato mira a sensibilizzare la società sull’importanza del gioco nello sviluppo del bambino, aiutare le aziende a potenziare prodotti che si adattino alle esigenze, alle caratteristiche e allo sviluppo evolutivo dei bambini, agevolare le aziende a incrementare giocattoli inclusivi, condurre studi che favoriscano a migliorare l’attrattiva e la sicurezza dei prodotti per bambini e analizzare le tendenze sociali e di innovazione del prodotto.

La selezione dei prodotti fa parte di un lungo processo di osservazione, analisi e valutazione che è stato coordinato da Aiju. I giocattoli consigliati in questa guida sono stati sottoposti a studi approfonditi per dimostrare la loro idoneità all’uso e il loro valore educativo e ricreativo.

Insomma l’industria globale dei giocattoli sta compiendo un grande passo in avanti nella lotta alle discriminazioni di genere, di abilità, di razza,  affinché nessuno si senta escluso.

Ed ecco fare ingresso sul mercato la Barbie con il velo, con la vitiligine, sulla sedia a rotelle, con una gamba protesica, senza capelli. Bambolotti neri e con la sindrome di down, kit di bambole prive di genere e componibili in base alle proprie preferenze circa abbigliamento e capigliatura.

L’obiettivo  è introdurre in maniera naturale e spontanea, la complessità del mondo e delle persone che lo abitano anche nella dimensione ludica, educando, così, i bambini e le bambine ad accogliere senza discriminazioni e pregiudizi quelle diversità che ci arricchiscono e ci rendono unici.

 

Clara Ballari – Giornalista

 

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