Fiamma Nirenstein: Hamas vuole distruggere Israele, annientare gli ebrei. Questa è la verità, noi siamo i perseguitati loro i persecutori

Fiamma Nirenstein, nota giornalista, scrittrice, con una esperienza di deputata nella XVI legislatura, ma soprattutto una appassionata, lucida e pugnace testimone del tempo e una donna in battaglia per difendere Israele dai suoi nemici, politici, religiosi, e soprattutto dal pericolo terroristico che sovrasta il suo Paese . Come dimostra l’imprevisto, inatteso e proditorio attacco di Hamas, che ha mostrato al mondo di quale nefandezza, orrore e mostruosità si possa macchiare l’essere umano (?!) quando la ragione e la pietà lo abbandonano.

Perciò ci è sembrato interessante ascoltare il suo stato d’animo e il suo pensiero sull’attuale situazione e gli eventuali sbocchi

 

 

 

Fiamma Nirenstein una domanda per cominciare, e prima di entrare nel merito dei fatti terrificanti che sono avvenuti: questo attacco inaspettato che ha colto di sorpresa un intero Paese non ha incrinato il mito della onnipotenza del Mossad ( il famoso servizio segreto israreliano, che non ha avuto sentore del pericolo)?

Questo , della efficienza e lungimiranza dei servizi segreti, in questo momento è il punto che mi interessa meno. Vorrei invece mettere a fuoco un’altra questione fondamentale.

Prego

C’è stata una grave sottovalutazione di Hamas, e al tempo stesso una grave illusione

Esattamente quale?

Abbiamo pensato, sperato che Hamas potesse essere tenuto a bada con l’aiuto internazionale. Abbiamo dato ai palestinesi aiuti, fondi, risorse, ma poi tutto questo è andato a finire nelle mani del vertice di Hamas. Il gruppo terroristico si è foraggiato, è stato aiutato da altri Stati che lo forniscono di armi e risorse. Ed ecco il risultato

Netanyahu ha fatto errori? ?

Certamente. Il governo ha responsabilità e anche le forze armate

Come le sono sembrate le reazioni internazionali all’attacco di Hamas

Ho apprezzato in particolare la posizione degli Stati Uniti.

Una volta Berlusconi propose di far entrare Israele nell’Unione europea, in quanto è un paese democratico, ha cultura e valori che sono quelli occidentali. Come vede questa proposta?

La valuto positivamente. Israele è un paese che crede nella democrazia e la pratica. Ma non è Israele che dovrebbe chiedere l’entrata nell’Unione europea, semmai è l’Europa che dovrebbe farsene carico e avere interesse ad averla nel suo ambito. L’Europa ha molto da farsi perdonare da Israele, che continua a difendere, da sola, in un’area geografica che la minaccia da ogni parte i valori della democrazia. E questo non è solo interesse di Israele ma dell’Europa e del mondo intero

Ma Hamas che cosa vuole esattamente, secondo lei? Qual è il suo piano? I territori?

Ma quali territori! Hamas vuole semplicemente distruggere Israele, che – va sottolineato ancora –  è l’unico Paese democratico della Regione, e questa diversità è una cosa insopportabile per Hamas. Di più e di peggio: Hamas vuole distruggere, con la sua idea islamista, un Paese che è di altra religione, vuole uccidere gli ebrei

Perché diceva che non è questione di territori?

Nel corso degli anni ci sono stati accordi internazionali, penso ad Oslo, agli incontri con Clinton, Arafat e Abu Mazen, e che cosa è successo? Niente.  I palestinesi hanno sempre detto no, non sono mai stati ai patti

Ora in Israele, l’attacco di Hamas ha avuto intanto una risposta politica al terribile attacco esterno: si è costituito un governo di unità nazionale. C’è la possibilità che cambi anche il clima politico interno in futuro?

Non è questo il momento di occuparsi di questo. Ora occorre il massimo di solidarietà e di aiuto a Israele perché fronteggi con successo questa minaccia gravissima

In giro ci sono preoccupazioni sul tipo e sul grado di “violenza” della risposta di Israele all’attacco di Hamas

Queste preoccupazioni le trovo di un cinismo insopportabile.

Come le è sembrato il dibattito politico italiano sull’attacco di Hamas?

Finalmente pare aprirsi una finestra di verità nelle menti di quelle persone che cantavano a ripetizione slogan inneggianti ai tempi dell’Unione Sovietica. Ma vedo ancora chi fa distinguo e ragiona con il “se”, “ma”, “però”. Non c’è spazio, non è più tempo per queste distinzioni da “anime belle” che pretendono di conciliare l’inconciliabile: la verità è sotto gli occhi di tutti: noi siamo i perseguitati , Hamas e chi lo protegge  e finanzia ( come l’Iran) sono i persecutori. E quanto è accaduto fa orrore non solo a Israele ma fa orrore e raccapriccio a chiunque si senta ancora un essere umano.

 

Mario Nanni – Direttore editoriale

 

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