Dalle dichiarazioni del presidente del Consiglio Mario Draghi al Senato, e dal dibattito che ne è seguito, abbiamo estratto, a campione, alcuni passaggi chiave e alcune parole esemplificatrici. Ne è nato una specie di Dizionario della crisi ucraina. Forse utile come documentazione ma anche come spunto di approfondimento dell’attuale momento.
ADDENDI E FATTORI
Come ha illustrato il presidente del Comitato militare dell’Unione europea, generale Claudio Graziano, la risposta in questi casi è il prodotto di tre fattori: politico, economico e militare. Da sottolineare: il prodotto di fattori, non la somma di addendi; se un fattore è uguale a zero, anche il prodotto è zero. (Paolo Romani, Gruppo Misto)
AGGRESSIONE
L’aggressione premeditata e immotivata della Russia verso un Paese vicino ci riporta indietro di oltre 80 anni. Non si tratta soltanto di un attacco a un Paese libero e sovrano, ma di un attacco ai nostri valori di libertà e democrazia e all’ordine internazionale che abbiamo costruito insieme. ( Draghi)
AIUTO
A un popolo che si difende da un attacco militare e chiede aiuto alle nostre democrazie non è possibile rispondere solo con incoraggiamenti e atti di deterrenza. Questa è la posizione italiana, dell’Unione europea e di tutti i nostri alleati. (Draghi)
BAMBINA
“Mostrala a Putin, fai vedere gli occhi di questa bambina e i dottori che piangono”: questo gridava ieri un medico ucraino a un videoreporter che riprendeva il corpo senza vita di una bambina di sei anni uccisa dai bombardamenti mentre era al supermercato. (sen. Castellone, 5 stelle)
BENVENUTI
Benvenuti nel club di Più Europa. Non per far polemiche italiote ma mi viene da sorridere amaro perché, ad ogni crisi, ad ogni stormir di fronda o di crisi grave, sentiamo: “Ci vuole più Europa”, per qualunque cosa. Mi avete presa tutti per una marziana visionaria non più tardi del 2018. Comunque sono sempre contenta quando qualcuno cambia opinione. (Emma Bonino, Più Europa)
COME CI VEDE PUTIN
Diciamoci la verità, colleghi: se la NATO, l’Europa, l’attuale Presidenza americana e in generale l’Occidente avessero avuto una qualche credIbilità militare, Vladimir Putin non avrebbe mai dichiarato guerra a uno Stato sovrano evidentemente filo-occidentale. Lo ha fatto perché ci vede deboli, divisi e privi di leadership. Ci vede sostanzialmente inadatti a fare la guerra, perché terrorizzati da opinioni pubbliche diseducate alla realtà e gonfiate per decenni da una retorica vacua e da buoni sentimenti lodevoli, ma inconcludenti. È così che ci vede Putin e, purtroppo, è così che noi siamo. ( Cangini, Forza Italia)
DA CHE PULPITO
È frustrante rendersi conto che, anche di fronte alla più grande tragedia a cui l’uomo sta assistendo in questo momento, c’è qualche piccolo giornalista o qualche piccolo parlamentare che riesce a buttarla in polemica politica interna. Dimostriamoci uomini e donne: fermiamo la guerra; ci ridivideremo dopo, però riuscire a polemizzare anche in un momento grave come questo non rende onore a questo Parlamento e alla classe politica e giornalistica italiana. ( Matteo Salvini, Lega)
DE GASPERI
Il rispetto della sovranità democratica è una condizione per una pace duratura ed è al cuore del popolo italiano che, come disse Alcide De Gasperi, è pronto ad associare la propria opera a quella di altri Paesi per costruire un mondo più giusto e più umano. ( Draghi)
DIFFERENZA
C’è differenza tra questi profughi (donne e bambini che lasciano i loro mariti a combattere per difendere il proprio Paese) e quelli che purtroppo ci eravamo abituati a veder arrivare dall’Africa con gli scafisti. Questa è una situazione di guerra, ancorchè a migliaia di chilometri dai nostri confini. Questi profughi arriveranno e li accoglieremo come si fa nei confronti di coloro che scappano dalle zone di guerra.(Stefano Candiani, Lega).
DIPENDENZA
Un Paese che è passato dal 10 per cento di dipendenza energetica nei confronti della Russia al 43 per cento, quale autonomia può avere? Lo dico anche rispetto al fatto di svolgere quell’azione di dialogo che noi vogliamo svolgere, perché nel nostro DNA c’è il multilateralismo, ci sono il dialogo e la pace. Non possiamo avere nessuna capacità negoziale perché noi siamo completamente piegati. (Pierferdinando Casini, Centristi per l’Europa)
DOPPIO TAGLIO
Noi siamo stati costretti alle sanzioni e sappiamo benissimo quanto le misure restrittive siano un’arma a doppio taglio. Chi le subisce patisce, com’è successo alla Russia, che sta vivendo un isolamento finanziario con il crollo del rublo, chiusura della Borsa domestica, file di persone ai bancomat che cercano di prendere contante. Non è una cosa che ci faccia piacere o che ci soddisfi. ( Anna Maria Bernini, Forza Italia)
DUBBIOSI
La domanda che aleggiava allora, come anche a volte in alcuni distinguo che sento oggi, era la seguente: perché fare iniziative dal sapore antirusso, scelta che peraltro andrà contro gli interessi italiani? Colleghi, la NATO non è solo un’alleanza militare, è un’alleanza basata sulla difesa delle democrazie liberali e sui valori dell’Occidente, e questo ce lo dobbiamo ricordare in ogni occasione. (Applausi). Sono i valori comuni il cemento della nostra alleanza ed è questa la motivazione della nostra convinta adesione. ( Pinotti, Pd)
ENERGIA
L’Italia importa circa il 95 per cento del gas che consuma e oltre il 40 per cento proviene dalla Russia. L’Italia ha ancora due miliardi e mezzo di metri cubi di gas negli stoccaggi e l’arrivo di temperature più miti dovrebbe comportare una significativa riduzione dei consumi da parte delle famiglie. La nostra previsione è che saremo in grado di assorbire eventuali picchi di domanda attraverso i volumi in stoccaggio e altre capacità di importazione. Il Governo ha allo studio una serie di misure per ridurre la dipendenza italiana dalla Russia. La diversificazione delle fonti di approvvigionamento energetico è un obiettivo da perseguire indipendentemente da quello che accadrà alle forni ture di gas russo nell’immediato; non possiamo essere così dipendenti dalle decisioni di un solo Paese, ne va non solo della nostra libertà, ma anche della nostra prosperità. (Draghi)
ERRORE DI PUTIN
Ci vedevano impotenti, forse Putin ci vedeva impotenti, ci vedeva divisi, ci vedeva inebriati dalla nostra ricchezza, ma si è sbagliato: siamo stati e saremo pronti a reagire, a ribattere e non lo facciamo perché vogliamo difendere un nostro espansionismo aggressivo (sto pensando a quelli che dicevano che vogliamo che la NATO vada dovunque), questo è quello che fa lui, ma noi lo facciamo per difendere i nostri valori. (Draghi)
ESPORTARE (LA DEMOCRAZIA)
Occorre prestare molta attenzione anche a un concetto che non vogliamo veder replicato, ossia l’esportazione della democrazia con le bombe. Non ha funzionato in Libia e in Iraq e non funzionerebbe mai in una situazione complessa e delicata come quella in corso tra Russia e Ucraina. ( Candiani, Lega)
ETEROGENESI DEI FINI
Putin è riuscito a convincere i Paesi europei della NATO a investire di più sulle spese militari. Putin invade l’Ucraina perché non la vuole nella NATO, un pretesto, visto che altri Paesi fanno parte della NATO e sono confinanti – e, nonostante l’obiettivo sia quello di impedire l’ingresso dell’Ucraina nella NATO, ottiene l’effetto opposto, facendo tornare di moda la NATO, fino a qualche giorno fa considerata strumento arcaico e démodé. Oggi è Putin che l’ha rispolverata e le ha dato una funzione. ( Davide Faraone, Italia Viva)
FASCINO DI PUTIN
Confesso con sincero imbarazzo di avere avvertito in tempi decisamente lontani un certo fascino per la figura di Vladimir Putin. Il suo decisionismo, la sua capacità di influenza internazionale, il fatto di non avere smarrito il senso della tragedia, di avere una visione, ancorchè salvifica, per il futuro della propria Nazione mi hanno indotto, in tempi molto lontani, a una certa indulgenza rispetto alle posizioni che la Russia assumeva sullo scacchiere internazionale. (Andrea Cangini, Forza Italia)
FOTO GALLERY
A me non interessa andare a riguardare le fotogallery che negli anni giustamente uomini al Governo hanno fatto con altri uomini al Governo: a me non interessa sbandierare le foto con Putin di Renzi, di Letta, di Prodi e di chiunque altro. Uomini di Governo devono ragionare con altri uomini di Governo, ma la guerra permette di porre un punto fermo tra quello che c’era prima e quello che c’è dopo. Chi scatena una guerra ha sempre e comunque torto, senza se e senza ma. (Salvini, Senato)
GIUNGLA E LIANE
Come aveva osservato lo storico Robert Kagan, oggi molto citato, la giungla della storia è tornata e le sue liane vogliono avvolgere il giardino di pace in cui eravamo convinti di abitare. (Draghi)
GOGOL
Noi però dobbiamo ricordare che l’Ucraina è anche il più grande Paese multietnico nel quale convivono da sempre due etnie autoctone, non frutto di una migrazione successiva. Ed è il Paese che ha dato i natali al padre della letteratura russa Nikolaj Gogol’, il primo a utilizzare la lingua russa, considerata fino ad allora troppo popolare per poter appartenere alla letteratura. Ciò evidenzia quanto sia fratricida il conflitto degli ultimi giorni. ( Paolo Romani, Gruppo Misto)
GUERRA IBRIDA
Quanto sta accadendo ci fa capire quanto importante sia la sicurezza della Repubblica e quanto ciò debba essere considerato in ogni decisione che prendiamo, anche quando affrontiamo i temi dell’energia o dell’economia di-gitale, della tecnologia, dell’intelligenza artificiale, dello spazio come dell’acciaio, degli asset infrastrutturali come delle filiere industriali, ben sapendo che i nostri avversari sistemici, e cioè i sistemi autoritari, li utilizzano appieno nel loro confronto con le democrazie occidentali. Tutto questo fa parte di quello che viene chiamato guerra ibrida. (Adolfo Urso, Fratelli d’Italia)
ILLUSIONE (CHE LA GUERRA NON POTESSE RITORNARE)
Le immagini che ci arrivano da Kiev, Kharkiv, Mariupol e dalle altre città dell’Ucraina in lotta per la libertà dell’Europa segnano la fine di queste illusioni. (Draghi)
IMPRESSIONE
Putin ha immaginato che in questo momento l’Occidente fosse più fragile e disorientato, visto il ritiro della NATO dall’Afghanistan, l’approssimarsi delle elezioni di midterm negli Stati Uniti, le divisioni fra i Paesi europei, ma fortunatamente si sbagliava. (Pinotti, Pd)
IN PRINCIPIO
È accaduto nel 2014 e riguarda quegli “sprovveduti” degli ucraini, come dicono loro; noi diciamo qualcosa di diverso e usiamo le parole del presidente Draghi, inchinandoci al coraggio degli ucraini.. Ma questo popolo ucraino ha avuto l’ardire di decidere e di scegliere un Presidente non filorusso, di scegliere la strada della libertà e di andare in Piazza Maidan. Dal 2014 la risposta russa è stata immediata con l’invasione della Crimea, con l’annessione illegale, con quanto accaduto nel Donbass. Arriviamo così ad oggi, con Putin che dice alla televisione che la sua battaglia è per denazificare l’Ucraina. Colleghi, noi continuiamo a fornire giustificativi? (Casini)
JALTA 2
Perché Putin ha invaso l’Ucraina? Lo ha fatto per ridefinire l’architettura della sicurezza europea? Probabilmente anche, ma non penso che questa sia la motivazione principale. Lo ha fatto per sedere al tavolo dei grandi? Probabilmente sì. Nello scontro tra due grandi potenze, gli Stati Uniti e la Cina, con lo spostamento dell’asse strategico nell’Indopacifico, la Russia ha alzato la mano e penso, da questo punto di vista, che sia interessata non a una Helsinki 2, come da più parti (dalla nostra parte e dall’Europa) viene richiesto in tal senso, ma più a una Yalta 2, in cui lui si vede nei panni di Stalin, con Xi Jinping e, al posto di Franklin Delano Roosevelt, Biden. (Alfieri, Pd)
KILLER
Nel marzo del 2021 Biden definì Putin un killer, quel Biden padre di un investitore in Ucraina di gasdotti. Joe Biden era il vice di Obama nel 2014, quando gli USA non perdonarono a Yanukovich il rifiuto di fermare l’adesione all’Unione europea e quindi strutturarono i presupposti per un colpo di stato in Ucraina, cancellando le comunità filorusse che pure esistono in quell’area. (Gianluigi Paragone, Gruppo Misto)
MAMMA UCRAINA
Anch’io sto osservando la tragedia dell’Ucraina e mi ha molto colpito una mamma ucraina piangente, che diceva: “Tra un po’ mio figlio compirà diciott’anni. Io non voglio che vada in guerra, voglio che vada a lavorare e che vada a vivere la sua vita da giovane ragazzo in una Nazione libera”. Noi non vogliamo mandare in guerra questi ragazzi, ma vogliamo il dialogo ( Fattori, Gruppo Misto)
MEMORIA CORTA
La storia ci insegna che abbiamo la memoria corta. Qualcuno ricorda l’Afghanistan, l’arrivo dei talebani, l’uscita disordinata – diciamo così – degli amici americani e noi con loro? Qualcuno sa ancora chi sono i curdi, che hanno lottato con noi e che abbiamo abbandonato a Erdogan? (Emma Bonino)
MISSILI
Un dibattito ha lacerato gli italiani e ha portato lacerazioni terribili anche nel mondo cattolico: la scelta dell’Italia di rispondere con gli alleati all’installazione degli SS20 sovietici con l’installazione degli euromissili. Una scelta maturata da Cossiga e da Craxi; una scelta apparentemente di guerra, perché stavamo installando gli euromissili nelle città italiane. Ebbene, installare gli euromissili in quel momento ha consentito la più lunga stagione di pace e di distensione negli anni successivi. (Casini)
MORO
Aldo Moro: “Se dovessimo sbagliare, meglio sbagliare insieme. Se dovessimo riuscire, sarebbe estremamente bello riuscire insieme ed essere sempre insieme, perché questo è il senso di appartenenza alla comunità nazionale”( citato da Casini)
NEUTRALITÀ
Addirittura la Svezia, la Germania, la Finlandia, persino la Svizzera, Paesi che tradizionalmente non hanno mai mandato armi a Stati che fossero in guerra, stanno inviando materiali militari all’Ucraina. Tutto questo è espressione di una consapevolezza politica nuova. Dal momento che siamo di fronte ad un atto di violenza esplicita, non possiamo restare a guardare. ( Laura Garavini, Italia Viva)
NUCLEARE
Aver abdicato alla nostra indipendenza energetica e messo il nostro fabbisogno in mani di altri (non importa se di Putin o di chiunque altro) è un qualcosa che va immediatamente ripensato, anche riaprendo il dibattito sul nucleare. Ricordo che le centrali nucleari francesi sono al confine con il nostro Paese e ne subiremmo quindi le eventuali conseguenze negative, senza però mai godere di quelle positive. ( La Russa, Fratelli d’Italia)
NUCLEARE PULITO
Sono terrorizzato, quando sento il nucleare applicato alla guerra, però questo ci serva da lezione: il nucleare pulito e sicuro che riscalda le scuole, gli asili e gli ospedali è fondamentale anche per l’Italia.. Non pos- siamo essere l’unico Paese europeo che, per ideologia cieca, dice di no a una forma di energia sicura, che è utilizzata da tutti gli altri grandi Paesi del mondo. Peccato che sia dovuta arrivare una guerra per arrivare a questo. Che allora anche l’Europa cambi priorità, vincoli di bilancio, austerità, tagli e patti di stabilità.( Salvini)
OBIETTIVI FINALI DI PUTIN
Non conosciamo nemmeno gli obiettivi finali di Putin. Può darsi – la strategia militare sembra dimostrarlo – che miri alla suddivisione dell’Ucraina: un’Ucraina a Est del Dnepr e una a Ovest e obbligatoriamente e ovviamente quel pezzo di Ucraina che rimarrebbe a destra del fiume Dnepr sarebbe di stretta osservanza russa. (Romani, Forza Italia)
ORIGINE
Putin più volte ha ripetuto che l’Ucraina non esiste come Nazione. L’affinità della lingua, il fatto che la Chiesa ortodossa russa sia nata in quello che oggi è il territorio ucraino hanno fatto il resto e la dicono lunga su come i russi intendano la storia di quel grande Paese di frontiera: “Ucraina”, che secondo la traduzione letterale significa “sul confine”, è lo Stato obbligatorio cuscinetto fra la Russia stessa e le cosiddette potenze occidentali.(Alessandro Alfieri, Pd)
PALLOTTOLE E PAROLE
Se oggi c’è la guerra è perché la politica ha fallito. Quando le pallottole prendono il posto delle parole è perché c’è stato un cortocircuito comunicativo. La politica, quella occidentale, in questi decenni ha fallito nel non comprendere che la sindrome di accerchiamento dei russi era reale e la virulenza dell’attacco al quale stiamo assistendo questi giorni purtroppo lo conferma. (Ferrara 5 stelle)
PAPA
Dobbiamo quindi lavorare per la pace, sulla via indicata dal Santo Padre, che per domani ha indetto una giornata di digiuno e di preghiera. Qualcuno ride: c’è poco da ridere. Questo è un fatto che riguarda chi crede, però a volte le armi dell’uomo e della diplomazia non sono sufficienti, quindi chi riesce a ridere anche in momenti drammatici come questi dimostra la sua pochezza. (Salvini)
PERCHÉ?
Perché Putin sceglie di attaccare proprio ora? L’avvicinamento dell’Ucraina alla NATO è del 2008. Poi nel 2002 Mosca era entrata nel Consiglio NATO-Russia, nel 2009 Obama venne ricevuto da Putin in un clima molto positivo. Il tema della sicurezza russa sembra una bandiera che viene agitata quando conviene. Non è stato posto quando nella NATO sono entrate le Repubbliche baltiche, la Polonia e l’Ungheria. (Roberta Pinotti, Pd)
PIÙ EUROPA
La nostra storia, tolti gli ultimi ottant’anni, è una storia di massacri di guerre, di tirannie, di dittatori, di guerre lunghissime. Tutti dicono che ci vuole più Europa. In realtà, quello che è cambiato oggi è che c’è più Europa, la risposta dell’Europa è stata pronta, ferma, rapida, forte e soprattutto unita. Questo è il grande cambiamento rispetto a quell’atteggiamento un po’ velleitario degli ultimi decenni (non di anni o di mesi), quindi questa è una cosa importantissima. ( Draghi)
POSTURA
È la parola più gettonata in questo periodo di guerra. Sui giornali, nei talk show, in Parlamento. Dalla fisioterapia questo termine è passato alla diplomazia e alla politica.
PREMEDITAZIONE
Era stato tutto premeditato da tanto tempo. Man mano che andiamo avanti, vediamo certe azioni, come ad esempio il fatto che le riserve della banca centrale russa sono state aumentate di sei volte dall’invasione della Crimea ad oggi, perché in quell’occasione effettivamente ci fu una grossa difficoltà, e come si fa di solito una parte di tali riserve è stata lasciata in deposito presso altre banche centrali in giro per il mondo, e un’altra parte è stata depositata presso banche normali. Non c’è quasi più nulla, è stato portato via tutto. Queste cose non si fanno in un giorno, ma si fanno in mesi e mesi; quindi non ho alcun dubbio che ci fosse molta premeditazione e molta preparazione. ( Draghi)
PROFEZIA
Putin non cadrà soltanto per questo; cadrà se lo isoleremo nella comunità mondiale e nell’opinione pubblica interna. Le manifestazioni in Russia e le piazze di tutto il mondo sono una splendida testimonianza. Putin cadrà, se l’Europa sarà un modello, un orizzonte per i popoli che Putin vuole occupare: più impietoso sarà il confronto, prima verrà rovesciato. ( Faraone, Italia Viva)
PROFUGHI SFOLLATI RIFUGIATI
L’Alto commissario delle Nazioni Unite per i rifugiati stima che gli sfollati interni potrebbero raggiungere una cifra tra i 6 e i 7,5 milioni e i rifugiati in tutto tra i 3 e i 4 milioni. Sono stimate in circa 400.000 le persone che hanno lasciato l’Ucraina in direzione principalmente dei Paesi vicini. (dati riferiti da Draghi e aggiornati al primo marzo)
QUANTI UCRAINI IN ITALIA
Ucraini in Italia. Sono 236.000 le persone di nazionalità ucraina presenti in Italia..
QUANTI ITALIANI IN UCRAINA
In Ucraina sono presenti circa 2.300 nostri connazionali, di cui oltre 1.600 residenti. Dal 12 febbraio la Farnesina ha raccomandato agli italiani presenti nel Paese di lasciare l’Ucraina con i mezzi commerciali disponibili. A partire dal 24 febbraio, in seguito agli attacchi da parte russa, l’avviso è stato modificato: ai connazionali ancora presenti nella capitale ucraina e dintorni abbiamo raccomandato di utilizzare i mezzi tuttora disponibili, inclusi i treni, per lasciare la città negli orari in cui non c’è il coprifuoco. (Draghi)
RICOSTRUZIONE EVENTI
Putin ha usato gli ultimi mesi per giustificare l’intervento militare in Ucraina. Ci ha ricordato fino all’ossessione che la bandiera issata al termine della battaglia di Berlino sulla porta di Brandeburgo nel 1945, al costo di 20 milioni di morti, fosse quella rossa dell’Unione Sovietica. Ha ribadito più di una volta che la promessa fatta da Kohl a Gorbaciov nel 1990, per ottenere l’assenso sovietico alla riunifica zione tedesca, fosse che la NATO non avanzasse a destra della Germania. Ha ripetuto in molte occasioni come quella promessa non sia stata mantenuta e come l’Alleanza atlantica sia arrivata ai confini della Russia, provocandone la percezione di insicurezza. (Mattia Crucioli ,Misto)
RIBELLE
Voi oggi decidete di inviare missili, bombe ed altri strumenti di morte ad una delle parti belligeranti. Lo capite che questo è un atto di guerra? Lo capite che così facendo voi accettate che il conflitto assuma ancor più gravità e si verifichi anche un’escalation nucleare? Voi lo capite, ma avete scelto di obbedire agli ordini che vi vengono imposti, anche se sono folli e scellerati. Io in questa follia non vi seguirò. (Crucioli, Misto)
SANZIONI
Putin si è sentito libero in Ucraina di invadere un Paese sovrano. È stato violato il diritto internazionale. Non possiamo intervenire direttamente militarmente, come ha ben detto il presidente Biden, perché si rischia la terza guerra mondiale, ma non siamo stati inermi e l’Europa, per la prima volta, ha preso provvedimenti senza precedenti: ha comprato le armi e le ha date all’Ucraina; ha chiuso lo spazio aereo ai voli russi; ha chiuso i porti; ha imposto sanzioni anche alla Bielorussia.(Faraone, Italia Viva)
SASSOLI
Mi viene in mente anche come la Russia aveva definito David Sassoli: persona non gradita. E lui aveva risposto che non si stupiva e che mai avrebbe smesso di difendere i diritti umani, le libertà e la democrazia. (Pinotti)
SOVRANITÀ LIMITATA
L’intervento russo in Ucraina non è altro che la riedizione moderna del concetto di sovranità limitata, di epoca sovietica, dell’era staliniana e brezneviana, e forse anche di quell’imperialismo zarista che assoggettò nel Sette- cento 197 nazionalità fra Europa e Asia. ( Romani, Forza Italia)
SVOLTA
L’’invasione dell’Ucraina da parte della Russia segna una svolta decisiva nella storia europea. ( Draghi)
TALLEYRAND
(A Napoleone che aveva fatto uccidere il duca d’Enghien il vescovo di Autun, uomo per tutte le stagioni, disse: “È più che un delitto, è un errore!”, NdR). L’invasione dell’Ucraina è un errore drammatico di Putin; è un atto criminale, prima di tutto nei confronti dei civili, dei bambini, delle donne e del popolo ucraino, a cui va la nostra solidarietà; lede un principio fondamentale, l’autodeterminazione dei popoli, di un Paese. Sento uno scivolamento verso i luoghi comuni e verso la retorica sulla guerra di civiltà. Quanti danni ha fatto, la guerra di civiltà? Vogliamo ricordare l’Afghanistan? (Vasco Errani, Liberi e Uguali)
UNICO LEADER GLOBALE? IL PAPA
Colleghi, a me dispiace dirlo, ma segno evidente e tangibile dell’impotenza della politica è il fatto che buona parte dei leader politici italiani e occidentali in queste ore citano un unico leader globale, Papa Francesco, e pronunciano un’unica parola, pace. È evidente che tutti vogliamo la pace e che Papa Francesco fa benissimo – non bene – il proprio mestiere, ma il nostro è un mestiere diverso. Si tratta, colleghi, di ridare dignità alla politica e forza all’Occidente. ( Cangini, Forza Italia)
VERGOGNA
Una volta tanto, Biden, che qualche responsabilità ha – se non altro per avere incoraggiato, con la ritirata vergognosa in Afghanistan, azioni terribili come questa – ha detto una cosa giusta: le sanzioni sono necessarie perché l’alternativa sarebbe la terza guerra mondiale. (La Russa, Fratelli d’Italia).
ZAR
Ed è proprio quella bandiera imperiale zarista riabilitata nel 1992 da Eltsin, che insieme alla bandiera russa accompagna le apparizioni televisive di Putin di questi giorni, a concederci simbolicamente l’interpretazione della continuità fra quell’impero zarista, quell’Unione Sovietica e la Russia dell’attuale Capo del Cremlino. (Romani, Forza Italia).
ZELENSKY
Il presidente dell’Ucraina martedì 22 marzo alle 11 parlerà alle Camere del Parlamento italiano riunite in seduta comune. L’ evento delle Camere riunite insieme avviene in particolari circostanze previste dalla Costituzione. In questo caso, è la guerra che ha suggerito di ascoltare in collegamento il presidente ucraino, così com’è avvenuto per altri incontri a distanza – la tecnologia per fortuna aiuta – con la Camera dei Comuni, il Parlamento europeo, il Bundestag tedesco. Non ci sarà dibattito, interverrà solo il presidente del Consiglio Draghi.
Mario Nanni – Direttore editoriale