Un maestro di giornalismo, un amico per sempre: il ricordo di Mario Nanni di chi lo ha conosciuto da vicino

Nanni amava i pensieri compiuti ed il ragionamento politico articolato. Il ricordo di Gianluca Ruotolo, Saad Awad e Marco Preioni

Difficile riassumere in poche parole chi sia stato Mario Nanni. Direi un uomo rispettabile, un amico, un grande giornalista  e soprattutto un uomo di cultura, sempre pronto alla conversazione, al sorriso ed alla battuta.

Tutte le cose hanno un inizio e il nostro incontro è stato quasi casuale. Un mio articolo, pubblicato vari anni fa, era piaciuto e Mario mi aveva cercato attraverso un amico comune che ci ha subito fatti incontrare: Da qui è iniziata una collaborazione con BeeMagazine, quotidiano on line da lui diretto, e subito dopo un rapporto di frequentazione e consuetudine che si è sviluppato con i giri a Porta Portese alla ricerca di libri e poi con il pranzo domenicale assieme ad altri amici da zio Sandro, esattamente sotto casa sua. A tavola non si invecchia e parlando con vari altri giornalisti e qualche parlamentare sono venute fuori tante e tante altre cose, dalla passione per la politica e la storia all’ interesse per la filosofia, suo pane quotidiano, nonché per la letteratura. Seduti al tavolo del ristorante prendevamo in mano i libri acquistati sui banchi ricordando le trame e gli autori e l’ importanza di saggi e di romanzi anche dimenticati ma che a noi non sfuggivano.

In quei pomeriggi di amicizia e di cultura discutevamo le scalette degli articoli e delle interviste da fare nei giorni successivi, commentando i fatti politici e le ultime novità.

Con Mario condividevamo molte idee e la stessa visione del mondo, e devo  dire che mi ha sempre lasciato la più ampia libertà senza mai cambiare neanche una virgola di ciò che ho scritto. Lui come direttore non aveva l’ ossessione della sintesi e delle brevità preferendo, come molti della vecchia scuola, i pensieri compiuti ed il ragionamento politico articolato. Era un vero professionista colto ed un uomo della Prima Repubblica, capace di ascoltare tutti e di riconoscere a ciascuno un suo spazio politico e culturale.

Avevamo fatto molti progetti per il giornale e le cose stavano andando bene, direi quasi nel migliore dei modi.

Purtroppo il diavolo ci ha messo la coda e circa un anno fa Mario si è ammalato; in una prima fase sembrava di vedere un certo recupero, con lo scorso autunno iniziò una fase di alti e bassi e poi questa primavera ci eravamo più volte visti a casa sua perché non aveva tanta voglia di uscire. Era sempre vivace e molto pronto e solo negli ultimi mesi la voce si era un po’ abbassata ed i lineamenti si erano fatti più magri ed affilati, ma lui non era assolutamente tipo da lamentarsi o perdersi d’ animo e quindi sembrava che la situazione fosse ancora recuperabile.

Purtroppo il destino aveva disposto diversamente e poche settimane fa Mario improvvisamente ci ha lasciati. Per noi tutti è stato un grande dispiacere e io in particolare da allora avverto un’ assenza, un vuoto non colmabile che sento più forte quando la domenica passo sotto casa sua.

Mi manca l’ amico sempre presente che la mattina mandava il link di BeeMagazine con gli ultimi articoli, mi manca la telefonata sui fatti del giorno e sugli articoli da completare, mi manca anche il commento sagace sulle cose politiche ma mi manca soprattutto lo scambio e l’ amicizia.

La vicinanza di Mario è stato un bel dono, uno di quei regali che non capitano di frequente e che purtroppo non durano per sempre.

Rimane un ricordo affettuoso ed indelebile, un segno che non si può cancellare e che ci accompagnerà per tutta la vita.

Ciao Mario, ti sia lieve la terra.

Ci mancherai per sempre, e sai che ci manchi già.

Gianluca Ruotolo

Il ricordo di Saad Awad, ristoratore italo egiziano e caro amico di Mario

Mi chiamo Saad, per tutti Sandro. Sono nato in Egitto, vivo in Italia da 40 anni e faccio il ristoratore. Da tempo ho un locale a Piazza Ippolito Nievo a Roma e qui ho conosciuto Mario Nanni più o meno 30 anni fa. Dato che lui con la famiglia abitava sopra il mio locale ho conosciuto anche la moglie ed i figli fin da piccoli .Il rapporto era stretto tanto che quando Mario partiva per qualche ragione, per esempio quando andava in Puglia, mi lasciava sempre le chiavi di casa sua.

Mario era Innanzitutto un amico e poi un cliente abituale che passava spessissmo nel mio locale. Nel mio giorno di riposo che cade di sabato andavamo sempre a prendere il caffè insieme e facevamo quattro chiacchiere parlando da politica e di fatti della vita il sabato spesso andavamo a pranzo insieme, più di una volta siamo stati ad Ariccia a mangiare la porchetta. Avevamo molta confidenza e lui mi raccontava anche cose personali. Da quando è mancata la moglie, ormai molti anni fa, veniva molto spesso a mangiare da me al ristorante quindi avevamo occasione di vederci ogni giorno per il caffè o per altri motivi.
Abbiamo spesso parlato di Medio Oriente e della politica in Egitto, del socialismo di Nasser e di come le cose sono poi successivamente cambiate nonché della discriminazione e della difficile condizione dei cristiani. L’ Egitto è uno dei pochi paesi dove la religione è riportata sulla carta d’ identità ed avevamo pensato di scrivere un articolo su BeeMagazine per parlarne, speriamo di poterlo fare ancora.
Negli ultimi mesi Mario era stato male e mi aveva anche parlato della sua malattia e delle cure che stava facendo seguendo un famoso professore. Quando purtroppo è mancato all’improvviso io l’ho subito saputo e sono rimasto molto colpito.
Dopo tanti anni di amicizia resta un caro ricordo che mi accompagnerà. Oltre che un amico era un uomo solare e oggi mi mancano le sue barzellette, le sue battute e la sua simpatia.

Il ricordo di Marco Preioni, avvocato, senatore per tre legislature e poi vice capo di gabinetto del ministro della Giustizia Roberto Castelli

Pur avendo frequentato per anni lo stesso ambiente parlamentare, Mario Nanni come giornalista ed io come senatore, non ci eravamo mai conosciuti direttamente prima di un casuale incontro al bar di “zio Sandro” in piazza Ippolito Nievo a Trastevere.
Fu una bella sorpresa scoprire che proprio lui aveva scritto nel 2021 un libro che mi era capitato tra le mani in tempi di covid e che avevo letto con molta attenzione ed interesse : “parlamento sotterraneo”, che racconta con arguzia e curiosità, riti, formule, abitudini, tic e bizzarrie della politica.
Chi fosse Mario lo appresi proprio andando a pranzo da “zio” Sandro, dove ero stato alcune volte ma non avevo confidenza con nessuno in particolare.
Seduto allo stretto tavolo interno, che si usa condividere tra avventori anche casuali, Mario, nel suo abituale posto d’ angolo vicino al frigorifero delle bevande, stava parlando con qualcuno e, data la vicinanza, lo sentii discutere con argomenti ed eloquio insolitamente usati.
Mi venne da chiedergli: “ma lei è giornalista ?”
È così che ci presentammo e nacque il contatto.
Ci scambiammo subito i numeri whatsapp e dal giorno dopo, e tutti i giorni, ricevetti il suo Beemagazine, sul quale ebbi l’ onore di essere ospitato con una decina di miei brevi scritti.
Ora sento fortemente la sua mancanza.
Grazie, Mario !
Un SuperMario.

 

 

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